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La scoperta di Cerere: un mondo oceanico abitabile

By Mirko Rossi
Published 5 Aprile 2024
4 Min Read
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Quando Giuseppe ​Piazzi scoprì ⁤Cerere nel​ 1801, non avrebbe mai immaginato che ‌quel piccolo punto luminoso nel cielo sarebbe‍ diventato uno dei corpi celesti più affascinanti del nostro Sistema Solare. Con ⁣il passare degli anni e l’avanzare​ della​ tecnologia, Cerere si è rivelato essere molto più di un semplice asteroide: è ⁣un pianeta ⁢nano con un grande potenziale astrobiologico, ricco di acqua e con⁤ una chimica complessa e diversificata. La missione Dawn della Nasa, che ha orbitato attorno a Cerere dal​ 2015 al 2018, ha svelato dettagli sorprendenti su questo corpo celeste, rivelando ⁢la presenza di ‌un ‌antico oceano di acqua salmastra, tracce di materia organica e⁤ segni di ⁤attività geologica recente.

 

La missione Dawn è stata la prima e finora unica a⁣ visitare Cerere, mappando quasi a livello globale la sua geologia, morfologia, topografia, struttura e chimica.⁣ I dati raccolti hanno mostrato che Cerere⁤ potrebbe essere un potenziale mondo oceanico abitabile,​ con tracce ‍di un antico oceano subsuperficiale ‍e​ la presenza di un’esosfera. Queste scoperte hanno aperto nuove prospettive sulla possibilità di vita al ⁤di fuori della Terra​ e sull’importanza di​ Cerere nella ricerca astrobiologica.

 

Grazie allo ​strumento Vir ⁢(Visible and infrared mapping spectrometer) a bordo della sonda Dawn, finanziato dall’Agenzia Spaziale ​Italiana e realizzato da Leonardo sotto la guida scientifica dell’Inaf, è​ stata ‌rilevata ‍una straordinaria diversità di specie chimiche su Cerere.⁣ All’interno di formazioni geologiche‍ chiamate faculae, sono stati trovati ​fillosilicati, carbonati e cloruri, tra cui il comune sale da⁣ cucina. ​Questa varietà di composti chimici sottolinea il grande potenziale ​astrobiologico di Cerere e ​la ‌sua complessità chimica.

 

Un team di astronomi guidato dall’Inaf ha recentemente scoperto, analizzando i‍ dati raccolti dalla sonda Dawn, ⁣nuove tracce di composti chimici all’interno ​delle faculae del cratere ⁣Dantu. Questo cratere, con un diametro di 126 ​km, è una delle‍ strutture più importanti sulla superficie di Cerere e ‍offre‍ una finestra sulla composizione del suo sottosuolo.⁤ Le faculae presenti nel cratere Dantu rappresentano il sistema spazialmente ​più esteso‌ di tali formazioni geologiche al di fuori del cratere Occator.

Analizzando gli spettri delle faculae acquisiti dallo spettrometro Vir, gli scienziati hanno trovato⁢ nelle faculae bianche la firma di carbonati di sodio mescolati con fillosilicati. Tuttavia, nelle faculae gialle​ hanno trovato tracce ⁣di composti‍ ricchi di ammonio, suggerendo l’esistenza di complessi sistemi idrotermali su Cerere. ‍Questa scoperta è ‌rilevante per la⁢ chimica prebiotica, ⁣poiché ⁢l’ammoniaca facilita i processi in soluzione acquosa e preserva i composti organici.

La scoperta di questi​ composti ​su Cerere è importante per diversi motivi: l’ammoniaca agisce da antigelo, preservando i composti organici; l’individuazione di‍ aree ricche di ⁢composti⁤ dell’ammonio‍ suggerisce l’esistenza di​ sistemi idrotermali; e l’ammoniaca può partecipare a ‍numerose⁣ reazioni di chimica prebiotica. Queste scoperte arricchiscono ulteriormente ‍la complessità ⁤chimica di Cerere e sottolineano l’importanza di questo pianeta nano‌ nella futura esplorazione del Sistema Solare.

 

In conclusione, Cerere continua ‌a⁤ sorprenderci con le sue scoperte e⁤ a giocare un ruolo fondamentale‌ nella ricerca astrobiologica. Le⁤ nuove scoperte sul cratere Dantu e la presenza di composti ricchi di ammonio aprono nuove prospettive⁢ sulla⁤ possibilità di vita al di fuori ​della Terra⁤ e sull’importanza di continuare ⁣a⁤ esplorare questo affascinante corpo celeste.

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