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La migrazione umana fuori dall’Africa

By Mirko Rossi
Published 14 Aprile 2024
5 Min Read
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La‍ storia​ dell’umanità è‍ costellata di migrazioni e spostamenti⁤ che hanno portato i⁢ nostri antenati a ⁤colonizzare ogni angolo del‍ pianeta. Una delle migrazioni più significative è stata quella che ha portato gli antenati di ​tutti i gruppi umani​ non africani a lasciare il continente ⁢africano oltre ​60.000 anni fa.⁢ Ma quanto tempo è passato prima che queste popolazioni si separassero? E ⁢dove⁣ hanno vissuto durante questo​ periodo? Fino a poco tempo fa,⁤ queste domande non ‍avevano risposte chiare, ma un ⁣recente studio pubblicato ‌su Nature Communications ha gettato nuova luce su questi interrogativi.

 

Gli antenati di tutti gli eurasiatici, americani e oceaniani di oggi ‌hanno intrapreso il ‍loro viaggio​ fuori dall’Africa⁤ tra i 70.000 e i 60.000 anni fa.​ Dopo aver raggiunto l’Eurasia, questi primi ⁢colonizzatori​ hanno vissuto per alcuni millenni come ⁢una popolazione omogenea, in un’area presumibilmente localizzata, prima di ‍espandere il loro raggio d’azione in tutto il continente⁤ e oltre. ⁣Questo evento‌ ha posto le basi per la ⁣divergenza genetica tra gli europei e gli asiatici orientali di oggi e può essere datato‌ a circa 45.000 anni fa.

Da un⁣ lato, le ⁤dinamiche che hanno portato alla più‍ ampia colonizzazione dell’Eurasia ⁢sono ‌già state ricostruite in una precedente pubblicazione del ⁤2022​ da alcuni degli autori dello studio,‍ e ​sono avvenute⁣ attraverso‍ una serie⁤ di espansioni cronologicamente, geneticamente e culturalmente distinte.⁣ Dall’altro lato, l’area geografica in cui gli antenati di tutti i non ‍africani hanno vissuto‌ dopo la migrazione fuori dall’Africa e che ha agito come un “hub” per i successivi movimenti di Homo sapiens è stata oggetto di un⁢ lungo⁢ dibattito, con la‌ maggior parte dell’Asia occidentale, del Nord Africa, del Sud Asia ⁤o addirittura ⁣del Sud⁢ Est Asiatico elencati come ​possibili località adatte.

Nel​ loro ultimo ⁢lavoro, gli ‌autori hanno utilizzato un nuovo approccio genetico e hanno ‍identificato popolazioni antiche e moderne dell’altopiano persiano come quelle che portano tracce genetiche che ‍più si ⁢avvicinano alle caratteristiche della popolazione dell’hub, individuando l’area⁤ come la probabile patria di ‌tutti​ gli eurasiatici⁣ primitivi. “La parte più difficile”, ‍afferma ⁣Leonardo ⁣Vallini, primo autore ‍dello studio,‌ “è stata districare i vari fattori confondenti costituiti da 45.000 anni di ​movimenti di popolazione e mescolanze che sono avvenute dopo ‍che l’hub è stato insediato”.

Lo studio multidisciplinare ha anche indagato le ​caratteristiche paleoecologiche dell’area al⁢ tempo e l’ha confermata come adatta all’occupazione⁢ umana, potenzialmente⁤ in grado di sostenere una popolazione più numerosa⁤ rispetto ad altre parti dell’Asia​ occidentale. “Identificare l’altopiano ⁣persiano⁤ come un hub per la migrazione umana iniziale apre nuove porte alla ricerca archeologica e paleoantropologica”, ha aggiunto il co-autore Professor Michael Petraglia della‌ Griffith​ University di Brisbane.

 

 

Infatti, l’altopiano persiano sarà al centro del progetto ERC Synergy ​’LAST ​NEANDERTHALS’,⁣ recentemente assegnato al ​co-autore Stefano Benazzi, professore ⁢all’Università di⁤ Bologna ‍(Dipartimento di Beni Culturali). “In⁣ linea con i risultati dello studio”, afferma Benazzi, ⁣”questo progetto ‍ERC⁤ mira a esplorare e svelare gli intricati​ eventi bioculturali ⁣che si sono verificati tra⁤ i 60.000 e i 40.000 anni fa, concentrandosi‍ anche sull’altopiano persiano”.

“Con il nostro lavoro, abbiamo trovato una casa per 20.000 anni⁣ di storia condivisa ‍tra ‌europei, asiatici orientali, ​nativi americani‍ e​ oceaniani. Questa tappa del viaggio umano⁢ fuori dall’Africa ⁤è affascinante poiché è quella ⁢in cui abbiamo anche incontrato e ⁤mescolato⁤ i nostri geni con‌ quelli dei Neanderthal”, ha concluso il ​Professor ‌Luca Pagani, autore senior ‌dello studio.

 

L’altopiano persiano, situato⁣ nell’attuale Iran, emerge come un‌ punto cruciale nella storia⁤ della migrazione umana.‌ Le analisi ‌genetiche condotte⁢ dagli ⁢scienziati hanno ⁣rivelato che le popolazioni che abitavano‌ questa regione presentano tracce genetiche che le collegano direttamente agli antenati di tutti‍ i non⁣ africani. Questo suggerisce che l’altopiano persiano‍ sia stato ⁢un vero e proprio ‌crocevia, un luogo di incontro e di mescolanza genetica tra diverse​ popolazioni umane, compresi i Neanderthal.

Le condizioni ambientali dell’altopiano⁢ persiano durante ⁣il periodo in questione erano favorevoli alla vita umana. Il clima, ⁤le risorse naturali ⁢e la posizione geografica hanno reso questa regione un habitat ideale per sostenere una⁤ popolazione ‌umana ⁣in ‍crescita.⁣ Questo spiega perché l’altopiano persiano ​potrebbe aver⁣ svolto un ruolo così importante come hub per la migrazione umana⁤ iniziale.

 

 

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