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Una nuova speranza per ‌il trattamento del diabete

By Mirko Rossi
Published 29 Marzo 2024
5 Min Read
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Il ‍diabete è una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo⁢ e la ricerca di‍ trattamenti‌ efficaci ‍è una priorità nella comunità scientifica. ​Recentemente, un gruppo di ricerca tedesco ha fatto una scoperta promettente che potrebbe portare a nuove terapie per il diabete, ⁣proteggendo le cellule beta e⁢ migliorando il​ controllo della glicemia. Questa⁤ scoperta‍ riguarda ‍il⁢ recettore inibitorio ⁣dell’insulina, noto come inceptor, e potrebbe aprire​ la strada a trattamenti innovativi per il ‍diabete di tipo 2.

 

La resistenza all’insulina è‍ un problema sanitario significativo, spesso legato all’obesità addominale, e contribuisce alla ‌disfunzione delle cellule beta ‌e ⁣alla transizione dall’obesità al diabete di⁤ tipo 2 manifesto. Attualmente, tutte le terapie farmacologiche,⁤ compresa la supplementazione di insulina, si concentrano sulla gestione‌ dei livelli elevati‍ di zucchero nel sangue piuttosto che‌ affrontare⁢ la​ causa sottostante del diabete: il fallimento o la perdita delle cellule beta. Pertanto, la ricerca sulla protezione e‍ rigenerazione delle cellule beta è fondamentale e offre ‌prospettive‌ promettenti per affrontare la causa ​radice del diabete, offrendo potenziali ​vie per un‍ trattamento causale.

Con la recente scoperta dell’inceptor, il gruppo di ricerca dell’esperto ​di cellule beta, il Prof. Heiko Lickert,⁤ ha scoperto un interessante bersaglio molecolare. L’inceptor, che è ⁣upregolato nel diabete, potrebbe contribuire alla‍ resistenza all’insulina agendo come un regolatore negativo di questo percorso di ‍segnalazione. Al contrario, inibire la funzione dell’inceptor potrebbe migliorare la ⁤segnalazione dell’insulina, che a sua volta è ⁢necessaria per la funzione complessiva delle cellule‍ beta, la sopravvivenza e la compensazione in caso di stress.

 

In collaborazione con il Prof. Timo Müller, esperto in farmacologia molecolare⁢ nell’obesità e nel diabete, i ricercatori hanno​ esplorato gli effetti dell’eliminazione dell’inceptor ⁤in topi obesi indotti dalla dieta. Il loro ⁤studio mirava a determinare se l’inibizione‌ della funzione dell’inceptor potesse ​anche⁤ migliorare la tolleranza‍ al glucosio nell’obesità indotta‍ dalla dieta e nella resistenza all’insulina,‍ entrambe ‌fasi precliniche critiche nella progressione verso il diabete. I risultati ⁣sono stati ora pubblicati su⁤ Nature ⁤Metabolism.

I ricercatori hanno approfondito ⁣gli effetti della rimozione dell’inceptor ⁢da‍ tutte ⁤le cellule del ‍corpo in topi ​obesi indotti dalla dieta. Hanno‍ scoperto che i topi privi di inceptor mostravano ‍una migliore regolazione del glucosio senza perdere ⁣peso, il​ che era⁤ collegato a un aumento della secrezione di insulina in risposta ⁣al glucosio. Successivamente, hanno indagato sulla distribuzione dell’inceptor nel sistema nervoso centrale e hanno⁤ scoperto ‍la sua presenza diffusa nei neuroni. L’eliminazione ​dell’inceptor dalle cellule neuronali ha anche migliorato la regolazione del glucosio nei topi ‌obesi. Infine, i ricercatori hanno⁤ rimosso selettivamente ⁣l’inceptor dalle cellule beta dei topi, ottenendo ⁣un ⁢miglior controllo del glucosio ⁣e un ⁢leggero‍ aumento della massa delle cellule beta.

 

“I nostri risultati supportano l’idea che migliorare la sensibilità all’insulina attraverso il⁢ targeting dell’inceptor mostra ⁢promesse ⁢come intervento farmacologico, ​soprattutto per quanto riguarda la salute ‍e la funzione delle cellule beta”, afferma Timo Müller. A differenza dei trattamenti intensivi con insulina a esordio precoce, l’utilizzo dell’inceptor ‍per migliorare la funzione delle ⁤cellule beta offre la ‌promessa ‌di alleviare gli⁢ effetti dannosi su zucchero nel sangue e metabolismo indotti dall’obesità⁤ indotta dalla dieta. ‍Questo ⁤approccio evita i rischi associati all’ipoglicemia non percepita e all’aumento di peso indesiderato tipicamente osservati con⁣ la terapia intensiva con insulina.

“Poiché l’inceptor è espresso‍ sulla superficie delle‍ cellule⁤ beta pancreatiche, diventa ⁢un bersaglio farmacologico accessibile. Attualmente, il nostro laboratorio​ sta attivamente ricercando il potenziale ‌di⁣ diverse classi ‌di farmaci‌ che bloccano ⁤l’inceptor per migliorare la salute delle cellule beta in topi pre-diabetici e diabetici. Guardando avanti, l’inceptor emerge come un ⁤nuovo e⁣ intrigante bersaglio molecolare per migliorare la salute delle cellule beta, non ⁤solo in individui obesi prediabetici ma anche in pazienti diagnosticati con diabete di⁣ tipo 2”, ⁣spiega Heiko Lickert.

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