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La supernova 1987A e la sua straordinaria “collana di perle”

By Mirko Rossi
Published 19 Marzo 2024
4 Min Read
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La supernova 1987A è una⁤ delle esplosioni stellari più note‌ e affascinanti‌ per gli astronomi di tutto ⁢il mondo. Situata a una distanza di circa 163mila anni luce dalla Terra, questa supernova ha catturato l’attenzione della comunità scientifica per la sua vicinanza al nostro pianeta ⁤e per la sua⁤ spettacolare⁣ luminosità. La luce ‌di Sn 1987A ha raggiunto la Terra meno di quarant’anni fa, in‌ un’epoca⁢ in cui ‍la tecnologia disponibile ha permesso⁢ di osservare e studiare con attenzione ⁢l’evoluzione di questo fenomeno celeste. Una ⁣delle caratteristiche‍ più ​affascinanti di⁢ Sn 1987A è la⁢ sua “collana di perle”, una struttura‍ ad anello composta⁤ da grumi⁤ di gas‌ che circondano i resti della supernova.

Gli astronomi ritengono che l’anello ⁣di gas intorno a ⁢Sn 1987A sia il‍ risultato ⁣della fusione di due⁣ stelle, ⁣avvenuta ‍decine di migliaia di anni prima⁤ dell’esplosione. Durante‌ il processo di formazione di una⁤ gigante blu, queste stelle hanno ‍disperso idrogeno ⁣nello spazio circostante. Si pensa ​inoltre⁤ che la nube di gas a forma di anello ⁣sia stata successivamente​ colpita da un flusso di particelle cariche, il vento stellare, proveniente ⁢dalla stella stessa.

La natura della formazione delle⁤ “perle” nella collana⁣ di​ Sn 1987A ‌è stata⁤ a lungo un mistero‍ per ‍gli astronomi. Tuttavia, recentemente Michael Wadas ⁢e il⁢ suo team dell’Università del ‍Michigan ⁢hanno proposto una possibile spiegazione, ‍pubblicata sulla rivista Physical Rewiew Letter. Gli ⁢scienziati suggeriscono che la struttura a grumi possa essere stata causata dall’instabilità di Crow, un fenomeno fluidodinamico che può portare alla rottura della scia di condensazione dietro ad un‌ aereo.

L’instabilità di Crow è un fenomeno⁣ che si ⁤verifica quando i vortici d’estremità d’ala, flussi d’aria spiraleggianti che‌ si originano dalla punta delle ali di ​un aereo, si mescolano tra di loro ‌creando spazi vuoti visibili nelle scie di condensazione. ​Questo processo è stato utilizzato dai ricercatori ⁤per spiegare la formazione delle ⁢”perle” intorno ⁢ai​ resti della supernova.

A differenza dell’instabilità di Rayleigh-Taylor, spesso utilizzata⁤ per spiegare‍ la formazione di strutture fluide nei plasmi, l’instabilità di Crow‌ permette di prevedere⁢ il numero di⁤ grumi ⁢che possono formarsi. Wadas, primo⁣ autore dello‌ studio, afferma che l’instabilità di Rayleigh-Taylor potrebbe suggerire la presenza‌ di grumi, ma non fornirebbe un numero preciso. La previsione dell’instabilità di Crow è‍ di 32 ‌grumi, un numero molto​ vicino ⁢ai 30-40 osservati intorno a Sn 1987A.

Il team di ricerca ha simulato il processo in cui il vento stellare ​spinge la nube di idrogeno verso l’esterno, deformandone la superficie. La compressione della nube ‌su sé stessa potrebbe innescare l’instabilità ‌di ‌Crow, portando alla frammentazione in grumi regolari e alla‌ formazione della‌ struttura​ a “collana di perle”. Eric Johnsen, professore di ingegneria meccanica all’Università del Michigan e co-autore dell’articolo,​ sottolinea l’importanza di⁢ questa scoperta per la⁣ comprensione del fenomeno.

La ricerca suggerisce⁢ inoltre che l’instabilità di Crow potrebbe avere ‌un ‌ruolo nella formazione dei ​pianeti, aprendo nuove prospettive di studio in questo ambito. Ulteriori ricerche saranno necessarie⁤ per esplorare⁣ questa⁤ ipotesi e‌ comprendere ‍meglio i meccanismi alla base della formazione planetaria.

 

In conclusione, la supernova 1987A continua ​a stupire gli scienziati con la sua bellezza e⁤ i suoi misteri. La scoperta dell’instabilità di Crow come possibile spiegazione per ⁤la formazione della sua “collana di perle” rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dei fenomeni celesti e ⁣potrebbe⁢ avere implicazioni anche nella formazione dei pianeti.

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