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La scoperta dell’acqua nel disco di formazione planetaria

By Mirko Rossi
Published 6 Marzo 2024
5 Min Read
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Recentemente, grazie all’osservatorio ALMA, è stato rilevato del vapore acqueo nel disco che circonda una giovane stella, in una regione dove è probabile che si stiano formando dei pianeti. Questa scoperta è fondamentale poiché l’acqua è essenziale per la vita e svolge un ruolo cruciale nella formazione dei pianeti. I risultati ottenuti rivelano una quantità significativa di acqua, suggerendo il suo potenziale impatto sulla composizione chimica dei pianeti in via di formazione.

Contents
La rilevazione del vapore acqueoOsservazioni sorprendenti con ALMALa quantità significativa di acqua nel disco di HL TauriImplicazioni per la ricerca futura

 

La rilevazione del vapore acqueo

Il vapore acqueo è stato scoperto in un disco di formazione planetaria attorno a una giovane stella, rivelando condizioni favorevoli alla formazione di pianeti e potenziali influenze sulla composizione dei pianeti stessi. Gli scienziati hanno trovato il vapore acqueo nel disco attorno a una giovane stella proprio dove potrebbero formarsi i pianeti. L’acqua è un ingrediente chiave per la vita sulla Terra e si pensa che svolga anche un ruolo significativo nella formazione dei pianeti. Tuttavia, fino ad ora, non eravamo mai stati in grado di mappare come l’acqua sia distribuita in un disco stabile e fresco – il tipo di disco che offre le condizioni più favorevoli affinché i pianeti si formino attorno alle stelle. I nuovi risultati sono stati resi possibili grazie all’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), di cui l’Osservatorio Europeo Australe (ESO) è partner.

 

Osservazioni sorprendenti con ALMA

“Non avrei mai immaginato che potessimo catturare un’immagine di oceani di vapore acqueo nella stessa regione dove è probabile che si stia formando un pianeta”, afferma Stefano Facchini, un astronomo dell’Università di Milano, Italia, che ha guidato lo studio pubblicato il 29 febbraio su Nature Astronomy. Le osservazioni rivelano almeno tre volte tanta acqua quanta ce n’è in tutti gli oceani della Terra nel disco interno della giovane stella simile al Sole HL Tauri, situata a 450 anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro.

La quantità significativa di acqua nel disco di HL Tauri

Una quantità significativa di acqua è stata trovata nella regione dove esiste un noto divario nel disco di HL Tauri. I divari ad anello vengono scavati nei dischi ricchi di gas e polvere da corpi giovani simili a pianeti in orbita mentre raccolgono materiale e crescono. “Le nostre recenti immagini rivelano una quantità sostanziale di vapore acqueo a una serie di distanze dalla stella che includono un divario dove un pianeta potrebbe potenzialmente formarsi al momento attuale”, dice Facchini. Questo suggerisce che questo vapore acqueo potrebbe influenzare la composizione chimica dei pianeti che si stanno formando in quelle regioni.

 

Implicazioni per la ricerca futura

“È veramente emozionante assistere direttamente, in un’immagine, alle molecole d’acqua che vengono rilasciate dalle particelle di polvere ghiacciate”, afferma Elizabeth Humphreys, un’astronoma dell’ESO che ha partecipato anche allo studio. I grani di polvere che compongono un disco sono i semi della formazione dei pianeti, che collidono e si aggregano in corpi sempre più grandi in orbita attorno alla stella. Gli astronomi credono che dove è abbastanza freddo perché l’acqua si congeli sulle particelle di polvere, le cose si attaccano più efficacemente – un punto ideale per la formazione dei pianeti. “I nostri risultati mostrano come la presenza di acqua possa influenzare lo sviluppo di un sistema planetario, proprio come è avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa nel nostro Sistema Solare”, aggiunge Facchini.

 

Con gli aggiornamenti in corso presso ALMA e l’arrivo del Telescopio Estremamente Grande (ELT) dell’ESO entro il decennio, la formazione dei pianeti e il ruolo che l’acqua gioca in essa diventeranno più chiari che mai. In particolare, METIS, l’Imager e Spettrografo ELT a infrarossi di media lunghezza d’onda, offrirà agli astronomi viste senza precedenti delle regioni interne dei dischi di formazione dei pianeti, dove si formano pianeti come la Terra.

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