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Un ‍nuovo metodo per proteggere le piante dagli erbivori

By Mirko Rossi
Published 7 Febbraio 2024
4 Min Read
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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Sydney ha sviluppato un​ metodo innovativo per ​proteggere le​ piante dagli erbivori, utilizzando odori artificiali‍ che ​imitano il profumo⁣ di piante che questi⁤ animali tendono ad evitare. Questa strategia, che si è dimostrata efficace nel ridurre la probabilità di consumo delle piante⁣ di 20 volte, offre un’alternativa umana ed economica ⁢rispetto alle misure protettive tradizionali,⁣ con potenziali applicazioni nella conservazione e nell’agricoltura a‌ livello mondiale.

Contents
La⁤ ricerca e la metodologiaImpatto⁣ ambientale e applicazione globaleUn approccio​ innovativoUn’alternativa⁢ umana ed economica

 

La⁤ ricerca e la metodologia

L’esperimento,⁤ condotto nel Parco Nazionale di Ku-ring-gai Chase a Sydney, ha utilizzato il wallaby delle paludi come erbivoro modello. I ricercatori hanno selezionato un arbusto non appetibile della famiglia degli ​agrumi, la Boronia pinnata,⁤ e una specie di eucalipto appetibile, ⁤l’Eucalyptus‌ punctata, per testare il concetto.

Lo ​studio ha⁤ confrontato l’uso ‍della soluzione di B. ‍pinnata e ⁣la pianta reale e ha scoperto che entrambi⁣ erano ugualmente efficaci nel ⁣proteggere⁤ i semenzali di eucalipto dall’essere mangiati dai wallaby.

Patrick Finnerty, studente di⁢ dottorato e ‌autore principale ⁣dello studio,⁢ ha dichiarato: ​”Questo⁣ è equivalente ​a circondare i ⁣semenzali con piante ‌reali che non⁤ sono gradite all’erbivoro. ⁢Nella maggior parte dei casi, questo inganna gli animali ‌inducendoli a lasciare​ in pace​ le piante”.

 

Impatto⁣ ambientale e applicazione globale

La nuova⁤ ricerca introduce una strategia alternativa a​ basso costo e umana basata sulla⁤ comprensione delle motivazioni ⁤e delle decisioni degli erbivori durante la ricerca del cibo. “Il danno causato dalle brucature delle piante da parte delle popolazioni di erbivori mammiferi come cervi, elefanti e wallaby è una preoccupazione globale in crescita”, ha affermato la professoressa Clare McArthur, autrice senior dello studio.

Questo danno ​è uno dei maggiori fattori limitanti nelle aree di recupero post-incendio e rivegetazione, distruggendo più della metà dei semenzali⁣ in queste ‍aree. Minaccia inoltre piante⁤ in via di estinzione e causa miliardi di dollari di danni​ nell’industria forestale e agricola a livello globale.

Le ⁤soluzioni attuali ai ‍problemi⁣ legati agli ‌erbivori​ spesso comportano misure costose ⁤e impattanti sull’ambiente, come ‌il controllo letale o la ⁢recinzione. “I metodi ⁤attuali per ⁤proteggere le piante sono costosi e sempre ​più ⁢limitati dalle ⁣preoccupazioni per il benessere degli animali, quindi sono necessari​ approcci alternativi”, ha aggiunto la professoressa McArthur.

Un approccio​ innovativo

L’approccio⁣ dell’Università di Sydney utilizza profumi artificiali per scoraggiare gli erbivori dal consumare ‍piante di⁣ valore,​ mostrando ‍un notevole potenziale nella conservazione ⁢ecologica e nella protezione ⁤agricola. I ricercatori hanno dimostrato che è possibile proteggere ‍le ⁢piante dalle fauci affamate ⁢di ‌mammiferi erbivori ingannandoli con l’odore di ⁢una varietà che tipicamente evitano.

 

Un’alternativa⁢ umana ed economica

Le scoperte ⁤dello studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution mostrano che i semenzali​ di alberi piantati accanto alla soluzione⁢ dell’odore ingannevole ⁢erano ​20 volte⁤ meno probabili di essere mangiati dagli animali. “Gli erbivori causano danni significativi alle piante di valore⁢ in aree ecologicamente​ ed economicamente sensibili ‌in tutto il mondo, ma ⁢uccidere gli animali per proteggere le ‌piante ⁢può essere poco etico”, ha detto Finnerty.

 

Quindi, abbiamo creato odori artificiali che imitavano il profumo di specie di piante che evitano naturalmente, e questo ‍ha ⁤spinto delicatamente gli erbivori ⁢problematici lontano dalle aree in cui non volevamo che fossero. “Dato che⁤ molti erbivori usano l’odore delle piante come senso primario per foraggiare, questo metodo fornisce un ⁢nuovo approccio⁤ che potrebbe essere utilizzato per aiutare a ⁤proteggere ‍le ⁢piante ⁢di valore a livello ‌globale, sia nel lavoro di ‍conservazione che nella protezione delle colture agricole”.

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