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Il permafrost artico e il ⁣suo impatto sui fiumi settentrionali

By Mirko Rossi
Published 19 Febbraio 2024
5 Min Read
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Il permafrost artico, uno strato di terreno che rimane congelato per almeno due anni consecutivi, ha un’influenza significativa sulla formazione dei fiumi più settentrionali e, a causa del riscaldamento globale, rischia‍ di rilasciare una notevole⁤ quantità di‍ carbonio nell’atmosfera. Una⁤ recente ricerca condotta‌ da Dartmouth ha analizzato migliaia di bacini idrografici, rivelando le caratteristiche uniche delle valli ⁢fluviali artiche ​e sottolineando ‍l’importanza di ⁤comprendere questi paesaggi di fronte al riscaldamento globale.

Contents
La dinamica del paesaggio e la motivazione della ricercaLe scoperte dello studio e l’analisiGli impatti ‌del cambiamento climatico e le⁣ preoccupazioni futureIl paesaggio⁣ artico e la sua⁣ adattabilità al freddoLa comprensione dei paesaggi artici

 

La dinamica del paesaggio e la motivazione della ricerca

Il paesaggio terrestre è⁢ costantemente modellato ⁣da processi come le pendici collinari che lo appianano e forze come i fiumi che lo incidono. La fisica di base di questi processi è nota, ma quando intervengono il congelamento e lo scongelamento,⁤ diventa difficile prevedere quale dei due avrà la ‍meglio. Se prevalgono ⁢le pendici collinari, il ⁣carbonio intrappolato nel suolo rimarrà⁣ sepolto. Tuttavia, se il clima ⁤si⁣ riscalda e ‍i canali fluviali iniziano a prevalere, si assisterà ‍al rilascio di una ⁢grande quantità di⁢ carbonio‍ nell’atmosfera, creando ⁢un ​ciclo di riscaldamento che porterà all’emissione⁣ di ⁣ulteriori ‌gas serra.

 

Le scoperte dello studio e l’analisi

Gli⁢ scienziati hanno esaminato la profondità, la topografia e⁣ le condizioni del ​suolo di oltre 69.000 bacini idrografici nell’emisfero settentrionale, utilizzando dati satellitari e climatici. Hanno misurato la percentuale di terra​ occupata dalla rete fluviale di ciascun fiume all’interno‍ del suo bacino​ idrografico, nonché la ripidità delle valli fluviali. Il‍ 47% dei bacini analizzati è modellato dal ⁤permafrost. Rispetto ai bacini ⁢temperati, le loro valli ⁢fluviali sono ⁢più profonde e​ ripide, e circa ‌il⁢ 20% in meno del paesaggio circostante è occupato⁢ da canali. Queste somiglianze persistono nonostante le differenze nella storia glaciale, nella ripidità⁣ topografica di fondo, nelle precipitazioni annuali e in altri​ fattori che altrimenti ⁤influenzerebbero l’equilibrio tra acqua e terra. I bacini artici sono modellati da​ un elemento comune: ​il permafrost.

 

Gli impatti ‌del cambiamento climatico e le⁣ preoccupazioni future

Studi​ indicano che l’Artico si ⁢è riscaldato ​di oltre 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, ovvero circa dal ‌1850. Si stima che lo scongelamento graduale del permafrost artico⁣ potrebbe rilasciare tra i 22 e i 432 miliardi ⁢di‍ tonnellate di anidride carbonica entro ⁣il 2100⁣ se le attuali ⁣emissioni di gas ‍serra verranno ridotte, ​e ⁤fino a 550 miliardi‌ di tonnellate se non verranno contenute. ⁣L’Agenzia Internazionale dell’Energia⁣ stima che il consumo ⁤energetico nel 2022 abbia emesso nell’atmosfera più di⁢ 36 miliardi di ⁤tonnellate di⁢ anidride carbonica, ⁣un⁣ record assoluto.

 

Il paesaggio⁣ artico e la sua⁣ adattabilità al freddo

L’Artico si è adattato al freddo per ⁤così tanto tempo che gli scienziati hanno poche idee su quanto e quanto velocemente il carbonio verrà rilasciato se il permafrost dovesse scongelarsi su una ⁢scala⁢ temporale accelerata. Sebbene l’Artico ⁣abbia sperimentato ​riscaldamenti in passato,⁣ ciò che preoccupa è la rapidità con cui sta avvenendo⁤ ora.⁣ Il⁢ paesaggio deve rispondere rapidamente e ⁣ciò‍ può essere traumatico.

 

La comprensione dei paesaggi artici

La ⁣nostra comprensione dei paesaggi artici è più o meno dove eravamo con ⁢i paesaggi temperati‍ 100 anni fa. Questo studio rappresenta un importante primo passo nel dimostrare che i‍ modelli⁤ e‍ le teorie che abbiamo per i⁤ bacini idrografici ⁣temperati non possono essere applicati alle regioni ⁣polari. Si apre un nuovo ⁤insieme ‍di⁣ porte per comprendere questi​ paesaggi.

Carote di sedimenti raccolte dall’Artico hanno mostrato un esteso deflusso del ‍suolo ‍e depositi di carbonio circa ‍10.000 anni fa, suggerendo una regione⁣ molto più calda di quella attuale. Oggi, ‌aree come la Pennsylvania e gli Stati Uniti del Medio Atlantico, appena a sud dell’estensione massima dei ghiacciai dell’era glaciale, prefigurano il futuro dell’Artico ⁣moderno.

 

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