
Un’analisi approfondita
Lo studio, condotto da un team di ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health, della City University of New York e del Children’s National Hospital della George Washington University, ha analizzato i dati raccolti dal National Survey on Drug Use and Health del 2020. Questo sondaggio annuale ha coinvolto 32.893 individui di età pari o superiore ai 12 anni, residenti negli Stati Uniti. Attraverso modelli di regressione, i ricercatori hanno esaminato la relazione tra la frequenza di consumo di cannabis e/o blunt (cannabis fumata in un sigaro svuotato) negli ultimi 30 giorni e la presenza di asma attuale, tenendo conto anche di fattori demografici e del consumo attuale di sigarette.
Risultati preoccupanti
I risultati dello studio hanno evidenziato che l’asma è più comune tra gli individui che hanno segnalato l’uso di cannabis negli ultimi 30 giorni, rispetto a coloro che non ne hanno fatto uso (10% contro 7,4%). In particolare, le probabilità di soffrire di asma aumentano significativamente tra gli individui che consumano cannabis per 20-30 giorni al mese. Anche l’uso di blunt per 6-15 e 20-30 giorni al mese rispettivamente, è associato a un rischio maggiore di asma. Nel complesso, la prevalenza dell’asma nel campione esaminato è stata del 7,4%.
Implicazioni per la salute pubblica
Questi dati aggiungono un tassello importante alla ricerca ancora agli albori sui potenziali danni associati all’uso di cannabis, essendo il primo studio a mostrare un collegamento tra il consumo di cannabis nella comunità e i rischi per la salute respiratoria, in particolare un aumento della prevalenza dell’asma. Esaminare la prevalenza dell’asma sia negli adolescenti che negli adulti aiuta a informare le iniziative e le politiche di salute pubblica volte a mitigarne i rischi, e sottolinea l’importanza di comprendere l’interazione tra l’uso di cannabis e la salute respiratoria.
La necessità di ulteriori ricerche
Renee Goodwin, PhD, autrice corrispondente dello studio e membro del Dipartimento di Epidemiologia della Columbia Mailman School of Public Health e della City University of New York, ha sottolineato l’importanza di approfondire la relazione tra l’uso di cannabis e l’asma, un’area emergente che richiede un’indagine collaborativa approfondita da parte di esperti in questi campi.
Un contributo alla conoscenza
Lo studio è stato supportato dal National Institutes of Health/National Heart, Lung and Blood Institute e rappresenta un contributo significativo alla comprensione dei potenziali rischi per la salute associati al consumo di cannabis. I co-autori dello studio includono Chaoqun Zhou della Columbia University, Kevin D. Silverman della City University of New York, Deepa Rastogi del Albert Einstein College of Medicine e Luisa N. Borrell del City College of New York.
In conclusione, i risultati di questa ricerca evidenziano la necessità di una maggiore consapevolezza e di politiche sanitarie mirate a contrastare gli effetti negativi del consumo di cannabis sulla salute respiratoria, in particolare per quanto riguarda l’asma.