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La lanterna fatata non è scomparsa: straordinaria scoperta in Giappone

By Luigi Belli
Published 1 Gennaio 2024
4 Min Read
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Contents
La rinascita della “lanterna fatata” bioluminescenteLa scoperta⁢ di Thismia kobensisCaratteristiche uniche delle lanterne fatateLa‍ bioluminescenza e l’evoluzione delle lanterne fatateUn ritrovamento sorprendenteUn’analisi dettagliataLa strategia nutrizionale delle lanterne ⁢fatateUn aspetto insolito

La rinascita della “lanterna fatata” bioluminescente

Dopo trent’anni in cui‌ si è creduto fosse estinta, una pianta ‌rara e affascinante è stata ritrovata in Giappone. La “lanterna fatata” è una ​specie di pianta​ bioluminescente che non necessita della luce solare per produrre energia. Al contrario, essa parassita altri organismi sotterranei,⁢ il che significa che la sua⁤ sopravvivenza è strettamente legata alla ⁤salute dell’ambiente ‍circostante.

La scoperta⁢ di Thismia kobensis

La specie di‍ lanterna fatata riscoperta è Thismia kobensis, scoperta⁣ per la prima volta nella città ⁣di Kobe, nella prefettura di Hyogo, in Giappone,⁣ nel 1992. Si pensava fosse scomparsa a seguito della costruzione di un complesso industriale nel suo habitat naturale, ma è stata ora ritrovata nella ⁤città di Sanda, sempre nella prefettura di Hyogo, diventando così ⁣la⁢ specie più settentrionale della famiglia Thismiaceae ​conosciuta dalla scienza.

Caratteristiche uniche delle lanterne fatate

Le⁢ lanterne fatate della famiglia Thismiaceae sono caratterizzate dalla loro mancanza di fotosintesi e sono generalmente considerate rare. La maggior parte della pianta rimane sottoterra, ma i loro fiori colorati emergono dal suolo in modo simile ai funghi. Non solo sono difficili da⁤ individuare, emergendo appena ⁣dal pavimento forestale, ma si⁤ ritiene che la loro specificità per​ terreni‍ di‍ bassa qualità e l’ottenimento di energia attraverso i funghi significhi che possono crescere solo in aree altamente localizzate.

La‍ bioluminescenza e l’evoluzione delle lanterne fatate

Un ritrovamento sorprendente

È stata quindi una grande sorpresa ​quando T. kobensis è stata ​ritrovata dopo tre decenni, a 30 chilometri di distanza dal suo⁤ presunto areale. La sua riscoperta ha anche fornito l’opportunità di aggiornare ciò che sappiamo su T. kobensis, che in precedenza era stata ⁢descritta solo da un esemplare incompleto di ⁤museo.

Un’analisi dettagliata

Gli scienziati sono stati in grado ​di stabilire ​che⁣ può essere distinta dalla specie simile T. huangii per il suo anello corto⁢ e largo, così⁤ come per i numerosi peli corti sul suo stigma. Inoltre, essendo ⁤la specie di ‌lanterna fatata più settentrionale scoperta fino ad oggi, ha rivelato ​nuove⁣ informazioni sulla biogeografia e sulla storia evolutiva di queste piante curiose. Non solo hanno un aspetto peculiare, ma illuminano il pavimento della foresta con la loro bioluminescenza.

La strategia nutrizionale delle lanterne ⁢fatate

Le lanterne fatate sono particolarmente astute quando si tratta di scambio di nutrienti. Si pensa che siano evolute da piante che esistevano in una ⁢relazione simbiotica con i funghi micorrizici, beneficiando⁣ della rete di nutrienti mentre⁤ scambiavano energia ottenuta dalla luce solare.

Tuttavia, le ​lanterne fatate non mantengono la loro parte⁢ dell’accordo e sono parassite che si nutrono della rete senza dare nulla in cambio. Questo approccio all’ottenimento ​del cibo è noto come micotrofia eterotrofa e significa che, in un modo molto indiretto, le lanterne fatate ottengono la loro energia dalle⁣ piante fotosintetizzanti che commerciano con la rete micorrizica.

Un aspetto insolito

I micotrofi nel loro insieme‌ non assomigliano molto alle piante. Non hanno foglie e trascorrono la maggior parte della loro vita sottoterra, ⁢fiorendo solo per brevi periodi ‍di tempo con creazioni ⁤che assomigliano più a piccoli‌ alieni che a ⁢piante.

La loro natura criptica potrebbe renderli ‍difficili ‌da trovare, ma Thismia kobensis è stata scoperta.

Lo studio è stato pubblicato sulla ⁤rivista Phytotaxa.

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