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Il ghiacciaio Pine Island in Antartide e il suo punto di non ritorno

By Mirko Rossi
Published 23 Gennaio 2024
5 Min Read
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Il ghiacciaio Pine Island, situato nella parte occidentale dell’Antartide, ha subito un ritiro irreversibile, superando un punto di non ritorno negli ultimi 80 anni. Questa è‍ la conclusione a ​cui è giunto un recente studio, i‌ cui risultati sono ‌stati pubblicati sulla‍ prestigiosa​ rivista ‌Nature Climate Change. La ricerca emerge in ⁣un momento⁣ cruciale, in cui ‍i leader mondiali si sono riuniti a Dubai per discutere gli impatti ​del cambiamento climatico in occasione della conferenza COP28.

Contents
Metodologia di ricerca e risultati ottenutiIl contributo del ghiacciaio Pine Island⁢ all’innalzamento del ‍livello del mareMeccanismo di ritiro e implicazioniIl ruolo⁣ delle interazioni tra oceano e ghiaccio

 

Metodologia di ricerca e risultati ottenuti

Per la prima volta, i ricercatori dell’Università di Northumbria e‍ dell’Università di Bangor hanno combinato simulazioni numeriche, utilizzate da ⁤tempo per studiare il comportamento dei ⁣ghiacciai e ​delle calotte glaciali, con osservazioni satellitari reali, per identificare se in passato fosse stato superato un ⁣punto di non ritorno. Hanno così potuto confermare ‍che il ghiacciaio ⁣Pine Island ha subito un‍ rapido e instabile ritiro⁤ tra ⁢gli anni ’40 e ’70, portando a una perdita irreversibile di ghiaccio nel‌ corso di diversi decenni.

 

Il contributo del ghiacciaio Pine Island⁢ all’innalzamento del ‍livello del mare

Il ghiacciaio Pine Island, insieme al vicino ghiacciaio Thwaites, è​ stato definito‍ il “ventre” della calotta glaciale dell’Antartide occidentale. Il ghiacciaio ⁣Pine Island è uno degli sbocchi di‌ ghiaccio più veloci dell’Antartide occidentale e ha contribuito più di qualsiasi altro ghiacciaio antartico all’innalzamento medio globale del livello del ⁢mare negli ultimi decenni.

Meccanismo di ritiro e implicazioni

Tra gli anni ’40 e ’70, il ghiacciaio, che si estendeva per 40 km oltre‍ la sua attuale posizione, si ⁤è staccato da una cresta del fondale marino.⁢ Ha subito un rapido ritiro ‍fino a stabilizzarsi temporaneamente su ‍una parte poco profonda del ⁤fondale marino alla fine degli anni ’80.

I ricercatori ritengono che ‌un periodo⁣ di temperature oceaniche elevate sarebbe stato sufficiente a causare⁢ lo ‌scioglimento⁤ sotto il ghiacciaio, costringendolo a ritirarsi dalla sua ​posizione a lungo termine sulla cresta. Sebbene lo studio suggerisca che questa fase accelerata di perdita di massa possa ora essersi arrestata,​ i risultati indicano che già nei primi anni ’70, il⁤ ghiacciaio si⁤ era ritirato a un punto tale ‍da non poter recuperare la sua massa e posizione originali durante condizioni più fredde. Questo ‌conferma che il ritiro del ghiacciaio durante questo periodo è irreversibile, ​il che significa che‍ ha superato un punto di non ritorno.

 

Il ruolo⁣ delle interazioni tra oceano e ghiaccio

Il professor Mattias Green, professore di‌ oceanografia presso la School of Ocean Sciences dell’Università di Bangor, ha dichiarato: “L’indagine evidenzia le​ importanti interazioni tra l’oceano‌ e i ghiacciai in Antartide. Il trigger del‌ ritiro storico ⁣è stato probabilmente un episodio di acqua​ oceanica calda che è entrata nell’area del ghiacciaio Pine Island, e anche quando le condizioni sono tornate allo stato freddo, il ⁢ritiro è continuato. Questo è piuttosto preoccupante per lo stato futuro del⁤ ghiacciaio Pine ⁤Island e dei suoi vicini ‍in un mondo che si sta riscaldando”.

L’Università di Northumbria ospita uno dei più grandi gruppi di glaciologi al mondo che studiano le interazioni tra calotte glaciali e oceani. Hilmar Gudmundsson, professore di⁤ glaciologia e responsabile accademico del gruppo “Il futuro del ghiaccio sulla Terra” dell’università, coautore dello studio, ha avvertito⁤ che potrebbe essere stata una questione di fortuna se ⁤il ritiro dei ghiacciai si è stabilizzato dopo alcuni decenni di perdita di ghiaccio a causa della topografia del substrato roccioso sotto il Mare di Amundsen.

 

I ricercatori dell’Università di Northumbria stanno guidando importanti studi che⁢ valutano i cambiamenti in Antartide, tra cui il progetto TiPACCs⁢ (Tipping⁣ Points in the Antarctic Climate System), ⁤un progetto da 4 milioni di​ sterline ‍che indaga sulla ​probabilità di cambiamenti improvvisi ⁣e ampi nel contributo al livello del ‌mare della calotta glaciale antartica a‍ causa del superamento di punti di non​ ritorno ‍nei mari marginali e nelle​ linee di galleggiamento delle piattaforme di‍ ghiaccio fluttuanti che circondano la calotta glaciale.

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