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Cronaca congelata: nucleo di ghiaccio di 800 anni rivela sorprendenti verità

By Mirko Rossi
Published 2 Gennaio 2024
4 Min Read
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Un recente studio condotto dall’Università di Washington ha analizzato‌ un nucleo di ghiaccio vecchio‌ di‍ 800 anni, suggerendo che le popolazioni di⁢ fitoplancton nell’Atlantico Nord‍ sono rimaste stabili⁤ dall’era industriale. ‌Questa scoperta sfida le precedenti ipotesi di un significativo declino e mette in luce l’impatto degli inquinanti‍ industriali sulla chimica atmosferica.

Contents
Il ruolo cruciale del fitoplanctonLe intuizioni dai nuclei di ghiaccio della GroenlandiaUna prospettiva storica più​ profondaImplicazioni‍ e ricerche future

 

Il ruolo cruciale del fitoplancton

Gli⁣ organismi ⁣fotosintetici galleggianti ⁤noti come fitoplancton costituiscono⁤ la base dell’ecosistema marino. Queste minuscole creature‍ sono anche importanti per il pianeta ‍nel ‌suo insieme, producendo circa la metà dell’ossigeno nell’atmosfera terrestre.

Poiché⁢ il fitoplancton è difficile da contare, gli scienziati tentano ⁢di misurarne l’abbondanza⁢ in altri modi. Il fitoplancton​ emette dimetilsolfuro, un ⁤gas odoroso che conferisce alle spiagge il loro distintivo‍ odore. Una ‌volta in aria, il dimetilsolfuro ‍si converte in acido metansolfonico,‌ o MSA, e solfato. Questi alla fine cadono sulla terra o sulla neve, rendendo i ‌nuclei di ghiaccio un modo per misurare le dimensioni delle popolazioni passate.

 

Le intuizioni dai nuclei di ghiaccio della Groenlandia

“I nuclei di ghiaccio della Groenlandia mostrano un declino nelle concentrazioni di‍ MSA durante l’era industriale, che ​è stato interpretato come un segno di declino della produttività primaria nell’Atlantico Nord”,​ ha affermato⁣ l’autore principale Ursula Jongebloed, dottoranda in scienze atmosferiche all’Università di Washington.⁢ “Tuttavia, il nostro ⁤studio del ⁢solfato in un nucleo di ghiaccio‌ della Groenlandia ‍mostra che il solo MSA non può raccontarci tutta ⁤la storia quando si tratta di produttività primaria.”

Dalla metà ⁢del 1800, fabbriche⁤ e tubi ⁣di scappamento hanno anche emesso gas contenenti zolfo nell’aria. Questi gas hanno forme leggermente diverse di ⁢atomi di zolfo che rendono⁤ possibile distinguere le fonti marine e terrestri nei nuclei di ghiaccio.

 

Una prospettiva storica più​ profonda

Il nuovo studio va ⁣oltre il precedente‌ studio misurando diverse molecole contenenti ⁤zolfo in un nucleo di ‌ghiaccio ‍dalla​ Groenlandia centrale con strati che coprono⁢ gli anni dal 1200 al⁤ 2006. ⁤Gli ⁢autori mostrano che gli inquinanti ⁤generati ⁤dall’uomo hanno‍ cambiato la​ chimica ‌dell’atmosfera. Questo, a sua ‌volta, ha alterato il destino dei gas emessi​ dal fitoplancton.

“Esaminando i nuclei di ghiaccio, abbiamo scoperto ⁢che il solfato⁤ derivato dal fitoplancton è aumentato durante l’era industriale”, ha‌ detto Jongebloed. “In altre ​parole, ⁣il declino⁤ del MSA è ‘compensato’ dall’aumento‌ simultaneo⁣ del solfato derivato dal fitoplancton, indicando che‌ le emissioni di zolfo derivato dal ⁢fitoplancton ⁣sono rimaste stabili nel complesso.”

 

Implicazioni‍ e ricerche future

Quando quell’equilibrio è incluso nei⁣ calcoli, le popolazioni di fitoplancton sembrano abbastanza stabili dalla metà del 1800. I ricercatori avvertono, tuttavia, ⁣che gli ecosistemi‌ marini rimangono sotto minaccia‌ da molte direzioni.

“La ‌misurazione sia del MSA che del solfato derivato dal fitoplancton ci​ dà un ⁢quadro più completo di come‍ le emissioni​ dei produttori ​primari marini ⁣siano cambiate – o non cambiate ⁢- nel tempo”, ha detto l’autore senior Becky​ Alexander, ​professore ‌di scienze atmosferiche⁤ all’Università ‍di Washington.

 

“Le misurazioni dei nuclei di ghiaccio​ insieme ad altre stime indipendenti dell’abbondanza di fitoplancton‍ (come le misurazioni della clorofilla) e abbinate a ⁤studi di modellazione (che ci aiutano a stimare come ⁣la chimica atmosferica e⁤ il cambiamento climatico nel tempo) possono aiutarci a ‌comprendere come la produttività marina sia cambiata nel passato e come la produttività potrebbe cambiare ‍in futuro.”

 

Il ⁣nuovo studio è ‌stato finanziato dalla National Science⁤ Foundation e dalla National Natural Science Foundation of China.

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