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Magnetismo terrestre: una storia scritta nell’argilla

By Luigi Belli
Published 23 Dicembre 2023
4 Min Read
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Contents
La scoperta delle tavole di⁤ argillaLa misurazione ⁤del campo magneticoL’anomalia geomagnetica ⁢dell’età del ⁢ferro levantinaL’importanza ‍della‍ datazione archeomagneticaCambiamenti rapidi​ nel campo magneticoIl contributo dei resti archeologiciL’importanza per l’archeologia e⁤ la⁤ storiaConclusioni

Il campo magnetico terrestre è una forza invisibile ma ​fondamentale per la vita sul nostro pianeta.⁣ Generato nel nucleo della Terra,‍ protegge la superficie ‌dalle particelle cariche emesse ‍dal Sole. La sua intensità ⁣non ⁣è costante nel tempo, ma‍ varia a causa delle fluttuazioni della dinamo terrestre. Un gruppo di ricercatori ha​ recentemente scoperto tracce di questi cambiamenti in antiche tavole di argilla mesopotamiche,⁢ fornendo nuove informazioni sulla storia ​del campo magnetico terrestre.

La scoperta delle tavole di⁤ argilla

Un‌ team di ricercatori dell’Ucl Institute of Archaeology,​ guidato da Matthew Howland, ha analizzato 32 tavole di argilla⁤ provenienti da siti archeologici dell’antica Mesopotamia, corrispondente​ all’odierno Iraq.‍ Queste tavole, incise ​con i nomi dei sovrani dell’epoca, sono state datate tra il 1050⁢ e il 550 a.C. e hanno rivelato importanti ⁣dettagli ​su una misteriosa anomalia nel campo magnetico terrestre.

La misurazione ⁤del campo magnetico

Utilizzando un magnetometro, i‍ ricercatori hanno‌ misurato la‌ forza del campo magnetico impresso nei⁣ grani di ossido di ferro presenti nelle tavole. Questo⁤ ha permesso di mappare i cambiamenti nella ⁤forza ​del campo magnetico terrestre⁤ nel corso dei secoli.

L’anomalia geomagnetica ⁢dell’età del ⁢ferro levantina

Il⁤ team ha confermato​ l’esistenza di​ un periodo​ in cui il campo geomagnetico ​era insolitamente forte, con valori ‌massimi che arrivavano fino a 80 microtesla. Questo periodo è noto come “anomalia geomagnetica dell’età del ferro levantina” e si estende tra ⁢il terzo ‍e ‍il primo‍ millennio a.C.

L’importanza ‍della‍ datazione archeomagnetica

Mark Altaweel, co-autore dello studio, sottolinea l’importanza di questa scoperta per la datazione ‌di materiali archeologici. La datazione ⁣archeomagnetica offre un’alternativa ai metodi⁤ tradizionali come‌ la datazione ​al radiocarbonio, specialmente⁣ per oggetti come ‌le tavole⁢ e la ceramica che non‌ contengono materiale organico.

Cambiamenti rapidi​ nel campo magnetico

Il team ha​ scoperto che durante il regno di Nabucodonosor II ci sono stati cambiamenti rapidi⁢ e significativi nel campo magnetico terrestre, con valori che sono passati da 69 ‍a⁢ 85 microtesla⁤ in breve tempo. Questo supporta⁤ l’ipotesi che‍ rapidi picchi d’intensità siano possibili nel campo⁢ geomagnetico.

Il contributo dei resti archeologici

Lisa Tauxe, geofisica e ⁢co-autrice ​dello ‍studio, evidenzia il valore ‍dei resti archeologici​ ben datati delle culture mesopotamiche. Le tavole ‌d’argilla con i ⁤nomi‍ dei re offrono‌ un’opportunità unica per studiare⁢ i cambiamenti nell’intensità del campo magnetico con ‌una risoluzione temporale elevata.

L’importanza per l’archeologia e⁤ la⁤ storia

I dati raccolti offrono⁣ agli⁣ archeologi un nuovo strumento per datare antichi ​manufatti e aiutano gli‌ storici a ⁣individuare con maggiore precisione i regni degli antichi re mesopotamici. La⁣ datazione archeomagnetica si rivela quindi un ​prezioso alleato nella⁣ comprensione del passato.

Conclusioni

Lo studio pubblicato nei Proceedings‌ of the​ National Academy ⁤of Sciences apre nuove prospettive nella ricerca archeologica e storica. La ‍scoperta delle variazioni del campo magnetico‌ terrestre nelle⁢ antiche tavole di argilla mesopotamiche non ‍solo arricchisce‍ la nostra conoscenza del passato, ma fornisce anche ​strumenti​ innovativi per la ⁢datazione di reperti archeologici.

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