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I fiumi dell’Alaska diventano arancioni e più acidi del succo d’arancia

By Luigi Belli
Published 29 Dicembre 2023
4 Min Read
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Contents
Il ​mistero dei fiumi arancioni in AlaskaLa scoperta dei fiumi arancioniLe cause‌ della ⁤colorazioneLe implicazioni ambientaliIl​ risveglio dei‍ processi⁣ geochimiciUn fenomeno non così raro

Il ​mistero dei fiumi arancioni in Alaska

L’Alaska è nota per‌ i suoi paesaggi mozzafiato e la natura incontaminata, ma negli ultimi anni i suoi fiumi stanno assumendo una colorazione arancione e‌ diventando‍ più acidi del ‍succo d’arancia. Questo fenomeno sta mettendo in allarme gli scienziati dell’United States⁢ Geological Survey (USGS), che stanno ‍cercando di capire le ⁤cause dietro‍ questa trasformazione.

La scoperta dei fiumi arancioni

I ricercatori hanno‍ osservato che ⁣numerosi corsi d’acqua nella regione artica dell’Alaska stanno‍ diventando sempre ‌più arancioni. ⁢Uno dei fiumi ⁣colpiti è il maestoso Kobuk, che si snoda per​ circa 451 chilometri⁢ nel nord-ovest dell’Alaska. Per comprendere le acque color ⁢carota, l’USGS⁢ ha collaborato con il National ‌Park Service, l’Università‌ della California-Davis, l’Università dell’Alaska-Anchorage e l’Alaska⁤ Pacific University. ⁣I loro team di ⁢scienziati hanno⁢ mappato l’estensione dei fiumi arancioni, studiato l’impatto sull’ecosistema circostante e⁢ cercato di rispondere‌ alla ​domanda sul cambiamento di ‌colore.

Le cause‌ della ⁤colorazione

La ricerca ha rivelato che ⁢i fiumi arancioni presentano concentrazioni più elevate di ferro, meno⁤ ossigeno disciolto‍ e un’acqua più ​acida rispetto ai vicini corsi d’acqua limpidi. Secondo⁢ Scientific American,⁣ il pH di alcuni fiumi più piccoli è sceso fino a 3.5, risultando più acido del succo d’arancia. Una delle teorie principali è ‌che l’aumento delle temperature⁢ nella​ regione stia causando lo ⁢scongelamento del permafrost, rilasciando ferro precedentemente intrappolato nei suoli congelati.‌ L’Artico si è riscaldato⁣ quasi quattro volte più velocemente ⁤rispetto al resto del mondo e le regioni settentrionali dell’Alaska non fanno eccezione.

Le implicazioni ambientali

Il​ risveglio dei‍ processi⁣ geochimici

Un’altra ipotesi ⁢suggerisce ⁤che batteri e complessi processi geochimici possano essere responsabili.‍ Lo scongelamento del permafrost potrebbe ‌permettere ai batteri di iniziare a ridurre il ferro ossidato nel ⁤suolo. ​Una‍ volta ⁤che ‌l’acqua sotterranea lo trasporta in ⁣un corso d’acqua⁢ ossigenato, il ferro si ossida nuovamente ⁣e ‌assume questa vivace tonalità arancione. Le temperature in⁣ aumento hanno “veramente risvegliato molti di questi processi ​geochimici che sono stati sostanzialmente ⁤fermi​ per 5.000 anni perché il terreno ‌era ⁢congelato”, ha detto David⁤ Cooper, ecologo alla Colorado ⁢State University,⁣ a Scientific American.

Un fenomeno non così raro

I ‌fiumi che arrugginiscono possono ‍sembrare di‌ un altro mondo, ma non è raro che il ferro abbia questo impatto sui sistemi idrici della ⁢Terra.⁤ All’inizio di quest’anno, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) hanno osservato ‍come il delta del ​fiume Betsiboka in Madagascar avesse assunto una ricca tonalità rossa a causa‌ del sedimento ricco di ferro⁣ nelle⁣ sue ​acque. Dall’altro lato ⁣del pianeta rispetto all’Artico, c’è un sito noto‍ come le Cascate di Sangue dell’Antartide orientale, che sembra sanguinare dal ghiaccio. Questa vista sanguinolenta fu osservata per la prima volta dagli umani nel 1911 durante una delle ⁣prime spedizioni antartiche ⁤europee.​ All’epoca, gli esploratori​ pensavano che il colore vivace fosse dovuto ad ‍alghe rosse. Tuttavia, uno studio​ del 2023 ha analizzato campioni d’acqua delle Cascate di ​Sangue e ha trovato un’abbondanza di nanosfere ‍ricche di ferro che diventano rosse quando ossidate.

In conclusione, i fiumi arancioni dell’Alaska sono ⁢un segnale di allarme ‌che ci ricorda come i cambiamenti⁣ climatici ​stiano influenzando anche le regioni più‍ remote e incontaminate del nostro pianeta. ⁢Gli scienziati continuano a ‍studiare‍ questo‌ fenomeno per comprendere meglio le sue cause ⁤e​ le⁣ possibili conseguenze sull’ambiente e sulla vita selvatica.

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