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Il “Drago Blu” ‌dei mari ​preistorici

By Mirko Rossi
Published 26 Gennaio 2024
3 Min Read
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Il Wakayama Soryu, noto anche come “Drago Blu”, è​ un mosasauro recentemente descritto che dominava le acque del Pacifico 72 milioni di anni fa. Questo rettile marino estinto, grande quanto uno squalo ⁤bianco, possedeva caratteristiche uniche che lo rendevano un predatore formidabile nel suo habitat. Tra queste, spiccano le pinne posteriori allungate e una pinna dorsale simile a​ quella degli squali, che gli conferivano una notevole capacità di propulsione e manovrabilità nell’acqua.

Contents
Caratteristiche‌ uniche e sfide nella classificazionePredatori al vertice degli oceani preistoriciUna scoperta che sfida ⁤le⁢ conoscenze attualiIpotesi sulla locomozioneImplicazioni per la comprensione del nuoto dei‌ mosasauri

 

Caratteristiche‌ uniche e sfide nella classificazione

Il fossile del Wakayama Soryu è stato scoperto lungo il fiume Aridagawa⁤ nella prefettura di Wakayama⁢ dal coautore ⁣Akihiro Misaki nel 2006. Questo esemplare rappresenta‍ lo scheletro di mosasauro ⁣più completo mai ritrovato in Giappone o nel Pacifico nord-occidentale. La sua particolare morfologia, con pinne posteriori più lunghe di quelle anteriori e una testa simile ⁢a quella di un coccodrillo, ⁤ha reso difficile la sua classificazione all’interno dei mosasauri,⁣ un‌ gruppo di rettili marini che dominavano gli oceani nel periodo Cretaceo.

 

Predatori al vertice degli oceani preistorici

I mosasauri erano i predatori al vertice degli oceani preistorici, vissuti circa 100 milioni di anni fa fino a 66 milioni di anni fa. Erano contemporanei del Tyrannosaurus rex ‌e di⁢ altri dinosauri del tardo Cretaceo che dominavano la Terra. Come molti dinosauri, anche i mosasauri furono vittime dell’estinzione di massa causata dall’impatto di un asteroide nel Golfo del Messico.

 

Una scoperta che sfida ⁤le⁢ conoscenze attuali

Il professore associato ‍dell’Università di Cincinnati, Takuya Konishi, e i suoi coautori internazionali hanno descritto il mosasauro e ⁢lo hanno collocato in un contesto tassonomico nel Journal of Systematic Palaeontology. Il mosasauro è stato battezzato Megapterygius wakayamaensis, in ⁢onore del luogo del ritrovamento. Il nome Megapterygius significa “grande alato”, in riferimento alle enormi pinne ​del mosasauro.

 

Ipotesi sulla locomozione

Le grandi pinne a forma di pagaia del⁣ Wakayama ⁤Soryu potrebbero essere state utilizzate per la locomozione, una modalità di nuoto straordinaria non solo tra i mosasauri ma anche tra quasi tutti gli altri animali. Nessun animale moderno, dai pesci ai pinguini alle ⁣tartarughe ⁣marine, possiede⁢ quattro grandi pinne utilizzate in⁣ combinazione con una pinna caudale.

 

Implicazioni per la comprensione del nuoto dei‌ mosasauri

Le pinne anteriori del Wakayama Soryu potrebbero aver⁣ aiutato in manovre rapide, mentre le pinne posteriori potrebbero aver fornito la spinta necessaria ⁢per​ immergersi o riemergere. Come altri mosasauri,​ la sua coda avrebbe generato un’accelerazione potente‌ e veloce mentre cacciava i pesci. Questa scoperta​ apre nuove prospettive ⁢e sfide nella comprensione di come nuotavano i mosasauri.

 

La ricerca, finanziata dal NSERC,⁣ ha⁢ portato alla luce​ un capitolo sorprendente della storia naturale, mostrando come ancora oggi possiamo essere sorpresi dalle meraviglie del mondo preistorico e dalla complessità degli ecosistemi che un ⁤tempo popolavano il⁢ nostro pianeta.

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