Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Mai visto un buco nero così antico e lontano
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Mai visto un buco nero così antico e lontano
News

Mai visto un buco nero così antico e lontano

By Mirko Rossi
Published 27 Gennaio 2024
3 Min Read
Share

Il telescopio spaziale James Webb (Jwst) ha permesso di individuare il buco nero più antico mai osservato fino ad oggi. Si trova nella galassia Gn-z11 e risale a circa 400 milioni di anni dopo il Big Bang, ovvero a 13,2 miliardi di anni fa. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature e guidata dall’italiano Roberto Maiolino, mette in discussione le teorie esistenti sulla formazione e crescita dei buchi neri.

Contents
Le caratteristiche del buco neroLa galassia ospite Gn-z11Le implicazioni della scopertaLa voracità del buco neroLa nuova era dell’astronomia

 

Le caratteristiche del buco nero

Il buco nero in questione ha una massa di qualche milione di volte quella del Sole e la sua esistenza in un’epoca così remota dell’universo solleva interrogativi sulle teorie tradizionali. Secondo i modelli standard, i buchi neri supermassicci si formerebbero dai resti di stelle morte e impiegherebbero miliardi di anni per raggiungere le dimensioni attuali. Tuttavia, questo buco nero aveva già una massa considerevole quando l’universo aveva meno di un miliardo di anni, suggerendo una possibile via evolutiva unica.

 

La galassia ospite Gn-z11

La galassia Gn-z11, che ospita il buco nero, è circa cento volte più piccola della Via Lattea e brilla grazie all’energia emessa dal buco nero al suo centro. I buchi neri non possono essere osservati direttamente, ma vengono rilevati dal bagliore di un disco di accrescimento che si forma vicino al loro bordo. Il gas nel disco diventa estremamente caldo e inizia a brillare, emettendo energia nell’ultravioletto, permettendo così agli astronomi di individuare i buchi neri.

 

Le implicazioni della scoperta

La scoperta del buco nero più antico ha importanti implicazioni per la comprensione dell’universo e della formazione dei buchi neri.

 

La voracità del buco nero

Il buco nero attivo di Gn-z11 sta consumando materiale dalla galassia ospite a una velocità molto maggiore rispetto ai buchi neri formatisi in epoche successive. Questo consumo eccessivo potrebbe portare alla formazione di un “vento ultra veloce” che blocca il processo di formazione delle stelle, mettendo a rischio l’esistenza stessa del buco nero e della galassia ospite.

 

La nuova era dell’astronomia

Per Roberto Maiolino, la scoperta rappresenta il momento più emozionante della sua carriera e segna l’inizio di una nuova era nell’astronomia. La sensibilità del telescopio Jwst potrebbe portare alla scoperta di buchi neri ancora più antichi nei prossimi mesi e anni. Il team di ricerca intende continuare a sfruttare il telescopio per cercare “semi” più piccoli di buchi neri e ricostruire i processi di formazione.

In conclusione, la scoperta del buco nero più antico ha aperto nuove frontiere nella ricerca astronomica e ha messo in discussione le teorie esistenti sulla formazione dei buchi neri. La sensibilità del telescopio Jwst promette ulteriori scoperte emozionanti e una maggiore comprensione dell’universo e dei suoi misteri.

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Blatte e come eliminarle in modo sicuro

By Raoul Raffael
28 Maggio 2025
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Pianeta nano 2017 OF 201 riscrive la mappa del Sistema Solare

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Caldo estremo: come temperature elevate trasformano lavoro e mente

By Massimo Martini
28 Maggio 2025

Starship esplode sopra l’Oceano Indiano: un altro test critico per SpaceX

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025

Nuove foto del Sole in 8K rivelano dettagli impressionanti delle macchie solari

By Valeria Mariani
26 Maggio 2025

Perché la luce non perde energia attraversando l’Universo?

By Raoul Raffael
26 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

In un futuro non lontano saremo tutti ricchi

Alla Prima PaginaNewsScelto per teZoom
26 Maggio 2025

Paprika: da cosa è fatta davvero?

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

In arrivo lenti a contatto con visione aumentata, anche notturna

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Il nucleo terrestre rilascia oro: nuova scoperta sulle origini dei metalli preziosi

Ad PremiereNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?