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La morte del sole ucciderà la vita sulla Terra, ma potrebbe evolversi di nuovo

By Mirko Rossi
Published 14 Gennaio 2024
4 Min Read
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La vita ⁢sul nostro pianeta si è sviluppata per diversi miliardi ​di anni, grazie alla presenza del Sole, la nostra ⁢stella madre. Tuttavia, la ricerca scientifica ha dimostrato che non dovremmo escludere la possibilità che la ‍vita ⁤possa esistere anche intorno ⁤a⁤ stelle più vecchie o addirittura morte. Anche se la morte di una stella ⁤potrebbe⁤ non essere un evento positivo per la vita, ⁤è possibile che essa possa‍ evolversi nuovamente.

Un fattore che sembra essere cruciale per la ⁤sopravvivenza della vita è il vento ⁤stellare. Il campo magnetico del nostro ⁣pianeta ci protegge dal flusso di particelle che proviene costantemente dal Sole.⁣ Questo ⁢fenomeno è molto più intenso quando le stelle sono giovani e tende a migliorare con l’età. La ricerca su stelle simili al‌ Sole o anche più vecchie​ suggerisce che tendono ad avere un‍ cambiamento nella forza ⁣e‍ nella complessità del campo magnetico, il che influisce notevolmente sul vento stellare.

Gli eventi di eruzione devastanti diventano meno ⁤probabili man mano che queste stelle simili al Sole invecchiano, ⁤rendendo più ⁤probabile che ‍la vita ⁣possa​ resistere ⁢intorno ‌a questi oggetti e offrendo persino migliori possibilità per ⁤lo sviluppo di civiltà avanzate.

Le ​stelle come il Sole, ‌o più vecchie,⁣ sono buone ⁣per ‌la vita, fino ⁢a un certo punto. ​La nostra stella e⁣ molte‌ altre simili⁣ sono destinate a diventare giganti rosse. Una volta ‍che una stella ha⁢ esaurito l’idrogeno nel suo nucleo, ⁤si comprime, accendendo l’elio, e poi si gonfia. È probabile ⁣che quando ‌il Sole si gonfierà,⁣ il suo⁢ strato esterno si estenderà fino all’orbita della Terra. E‍ anche se la ⁢densità⁤ del plasma sarà molto bassa, si presume che trovarsi all’interno⁣ di una stella non sia⁢ molto favorevole per la vita.

La fase‍ di ​gigante rossa è caratterizzata anche dal rilascio di potenti‍ venti stellari ⁣e il calore della stella ora ⁤ingrandita spinge la zona abitabile più⁣ lontano. Questo potrebbe essere una buona ‌notizia per le lune dei giganti gassosi, ma non tanto per i pianeti⁢ rocciosi: Venere e Mercurio sono ​sicuramente persi ⁤a questo punto e, nel migliore dei casi,‌ la Terra e Marte sono bruciate. Quindi non molto ospitali per la⁣ vita, almeno non⁢ ovunque.

I ricercatori erano​ anche curiosi di sapere cosa succede ⁣dopo.​ Le giganti‌ rosse perdono⁢ i loro strati‌ e ciò che rimane è il nucleo degenerato compresso. Chiamiamo questa stella morta una nana bianca. Senza venti stellari e con una grande stabilità per miliardi‌ di anni, le‌ nane bianche ​sono un‍ ottimo⁢ posto⁤ per la​ vita, purché i pianeti siano sopravvissuti alla fase di gigante rossa e la vita si sia evoluta⁣ dopo la nascita​ della nana bianca.

La ricerca mostra⁤ che⁣ i cambiamenti da stella normale a gigante rossa a nana bianca sono troppo ⁤rapidi ⁣perché la ​vita possa ⁢adattarsi, a meno che non si abbia ​un modo per proteggere e spostare un intero pianeta. Le stelle ⁢più vecchie e le nane bianche dovrebbero essere investigate⁢ come potenziali ospiti ⁢della vita, ma sembra improbabile ⁣che la vita possa sopravvivere⁢ ininterrottamente su un mondo mentre la sua stella ⁣cambia ed evolve.

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