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La visibilità delle ​nostre Costruzioni per le civiltà Aliene

By Mirko Rossi
Published 12 Gennaio 2024
5 Min Read
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La⁤ Terra, vista da una ⁢distanza di 64 milioni di chilometri, potrebbe rivelare agli occhi di civiltà aliene avanzate le costruzioni realizzate dall’uomo, come quelle erette dai Romani migliaia​ di anni ⁤fa. Un recente studio ha cercato di ​rispondere alla domanda se le⁢ nostre⁣ costruzioni artificiali siano visibili a civiltà​ aliene⁤ avanzate che, come noi, ⁤sono alla ‍ricerca di vita extraterrestre.

Contents
La ricerca della vita alienaL’avanzamento‍ dei nostri metodi e telescopiLa capacità delle civiltà aliene di rilevare le nostre costruzioniLe civiltà di Tipo I e⁢ Tipo II sulla scala⁣ di KardashevLa tecnologia delle civiltà avanzate e le‍ leggi dell’universo

 

La ricerca della vita aliena

La ricerca di vita aliena, così come ⁣viene condotta attualmente sulla ​Terra, si basa su metodi relativamente semplici. Oltre a cercare segnali inviati nello spazio da civiltà aliene, sia intenzionalmente⁣ che involontariamente, scandagliamo‌ le stelle⁣ alla⁣ ricerca di piccole diminuzioni di luce che suggeriscono il passaggio di un esopianeta davanti alla sua stella.‍ Una ‌volta individuato un esopianeta, possiamo analizzare fattori come la sua ‍posizione‌ nel⁣ sistema solare per determinare se⁤ si trova in una zona abitabile. I gas⁣ presenti nelle⁣ atmosfere dei pianeti bloccano lunghezze d’onda specifiche della luce, il che⁣ significa che misurando ‌gli spettri possiamo ottenere‌ un’idea ⁣della composizione chimica del pianeta, alla ricerca di potenziali indicatori di vita.

 

L’avanzamento‍ dei nostri metodi e telescopi

I ‌nostri⁣ metodi e telescopi si sono sviluppati ​rapidamente. Secondo una ricerca del 2013, se il telescopio spaziale James Webb ‍(JWST) fosse posizionato a 50 anni luce dalla Terra, sarebbe comunque in grado di rilevare segni di vita sul pianeta.

 

La capacità delle civiltà aliene di rilevare le nostre costruzioni

Z. Osmanov, ricercatore del Search for Extraterrestrial ‌Intelligence (SETI), ‌ha tentato di rispondere se civiltà aliene con telescopi più potenti potrebbero andare oltre ⁣e rilevare strutture complesse sul nostro ‌pianeta, un segno inequivocabile di‍ civiltà intelligenti. ‌Non si vedono grattacieli costruiti da‌ forme ⁢di vita unicellulari o‍ cani.

 

Le civiltà di Tipo I e⁢ Tipo II sulla scala⁣ di Kardashev

Osmanov si è concentrato sulle capacità delle⁣ civiltà di Tipo I e Tipo II sulla scala di Kardashev. Le civiltà di Tipo I sono società aliene ipotetiche che possono​ sfruttare tutta⁤ l’energia del loro pianeta⁣ dalla loro stella ospite,⁤ mentre le civiltà di Tipo II possono sfruttare l’energia totale della stella‍ stessa.⁣ “Poiché l’obiettivo ⁣è identificare la‍ nostra società con una civiltà, l’attenzione principale dovrebbe essere rivolta alla ricerca di grandi​ navi, edifici e satelliti spaziali ecc.”, scrive Osmanov nel suo studio. “Tali manufatti potrebbero essere facilmente identificati come costruzioni artificiali. A tal fine, è naturale concentrarsi sulla luce visibile riflessa dagli oggetti corrispondenti.”

 

La tecnologia delle civiltà avanzate e le‍ leggi dell’universo

Sebbene possa sembrare difficile o impossibile‌ capire⁢ di che tecnologia ⁢siano capaci civiltà avanzate che sfruttano l’energia delle⁤ stelle, sappiamo ‌che anche loro sono vincolate dalle leggi dell’universo. Un ⁣modo per rilevare edifici e strutture su un pianeta lontano ⁣richiederebbe ⁣probabilmente di vederlo da diverse angolazioni. “Invece di ⁣utilizzare grandi telescopi di dimensioni ‍astronomiche (anche⁢ se tale possibilità non può essere⁢ esclusa), si può ⁢applicare l’interferometria ottica a lunga‍ base, utilizzando almeno due telescopi separati da una grande ‌distanza.”

Anche posizionando telescopi estremamente grandi,​ con un‌ diametro di diversi milioni di⁢ chilometri, lontani l’uno dall’altro,⁤ ci sono limiti ⁤alla distanza a cui possiamo essere rilevati. “Abbiamo ⁢scoperto che la⁤ distanza massima a cui una costruzione‍ di⁣ 10 metri può essere risolta spazialmente‌ è dell’ordine‍ di 3000 anni luce”, spiega lo studio.

 

Utilizzando l’equazione⁢ di Drake (un modo speculativo di calcolare la probabilità di vita aliena basato su vincoli come il numero di pianeti⁣ in zone abitabili ecc.), e‌ assumendo che la distribuzione di potenziali⁢ civiltà aliene sia ⁢uniforme in tutta la galassia, Osmanov⁢ ipotizza che ⁢circa 650 civiltà aliene potrebbero essere ⁢abbastanza vicine ⁢da rilevare le nostre costruzioni e strutture, se stanno ⁣cercando. Ovviamente, a seconda di quanto lontana ​sia la civiltà, potrebbero osservare momenti più antichi della nostra storia, rilevando (ad esempio) le strutture costruite dai Maya o dagli antichi Romani.

 

Lo studio è stato pubblicato su Acta Astronautica.

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