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Decodificare i segreti dell’intelligenza artificiale: scienziati scoprono l’inaspettato

By Luigi Belli
Published 2 Gennaio 2024
6 Min Read
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Contents
La scoperta dei ‍meccanismi operativi dell’AILa ‍ricerca di ⁣molecole farmacologicamente attiveL’uso dell’intelligenza artificiale nella scoperta di farmaciIl funzionamento delle applicazioni AILe implicazioni per la ‌ricerca farmaceuticaLa dipendenza ⁤dei GNN dai‌ dati di addestramentoIl “Clever Hans effect” e le​ previsioni dei GNNLe opportunità‌ per ‌l’AI nella ricerca farmaceutica

La ricerca farmaceutica è in ​costante evoluzione e, negli ultimi⁤ anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha iniziato ⁤a giocare un​ ruolo⁤ fondamentale in questo campo. Tuttavia, nonostante i rapidi progressi, il funzionamento⁤ interno delle ​applicazioni di machine ⁢learning utilizzate nella ‍ricerca sui farmaci rimane spesso ‍oscuro, ⁤caratterizzato da una scatola nera” in cui il processo decisionale non è‍ visibile. ⁢Un ​importante ⁣passo avanti è stato compiuto dal Prof. Dr. Jürgen Bajorath⁢ e ⁤dal suo team di esperti in chemoinformatica presso l’Università di ⁤Bonn, che hanno sviluppato una tecnica per svelare i meccanismi operativi⁣ di alcuni⁤ sistemi AI utilizzati nella ricerca farmaceutica.

La scoperta dei ‍meccanismi operativi dell’AI

La ‍ricerca di ⁣molecole farmacologicamente attive

La⁤ ricerca di nuove ‌sostanze attive ‌per combattere le malattie ‍è​ un processo complesso ⁤e‍ laborioso. Questi composti spesso si ⁤legano a proteine, che ‌di solito ​sono enzimi o recettori che⁢ innescano‌ una specifica catena‌ di ‍azioni fisiologiche. In alcuni casi, alcune molecole sono anche destinate a⁢ bloccare⁣ reazioni⁤ indesiderate‍ nel corpo, come una risposta‌ infiammatoria eccessiva. Data l’abbondanza di composti chimici disponibili, la ‌ricerca sembra⁣ a prima vista come cercare un ago in⁣ un⁤ pagliaio. La scoperta di farmaci cerca quindi di‌ utilizzare modelli ​scientifici per prevedere quali molecole si legheranno meglio alla rispettiva proteina bersaglio e si legheranno fortemente.‍ Questi potenziali ‍candidati​ farmaci vengono poi indagati più dettagliatamente in studi⁢ sperimentali.

L’uso dell’intelligenza artificiale nella scoperta di farmaci

Con l’avanzamento dell’AI, ‌la ricerca sulla scoperta di farmaci ha⁢ iniziato a utilizzare sempre più applicazioni di ⁤machine learning. Una di queste‌ applicazioni, le ‍”reti neurali⁣ grafiche” (GNN),⁢ offre diverse opportunità per tali applicazioni.⁤ Sono adattate⁢ per prevedere, ad esempio, ⁢quanto fortemente una ⁤certa molecola⁣ si lega a ​una proteina bersaglio. A tal fine, ⁤i modelli GNN vengono addestrati con grafici che rappresentano complessi formati ‍tra proteine e composti chimici (ligandi).

Il funzionamento delle applicazioni AI

I ricercatori hanno analizzato ⁣un totale di sei diverse architetture GNN utilizzando ⁣il loro metodo appositamente sviluppato “EdgeSHAPer” e una ‌metodologia ‌concettualmente⁣ diversa per il confronto. Questi programmi informatici ⁢”esaminano” se i GNN imparano le interazioni‌ più importanti tra‌ un‍ composto e una proteina e quindi prevedono la potenza del ligando, come previsto ‌e anticipato​ dai ricercatori, o se l’AI ‍arriva alle previsioni in altri‌ modi.

Le implicazioni per la ‌ricerca farmaceutica

La dipendenza ⁤dei GNN dai‌ dati di addestramento

I GNN sono​ molto dipendenti dai dati con cui vengono addestrati. I⁢ ricercatori hanno ⁤addestrato i sei GNN con grafici estratti⁢ da strutture⁣ di complessi proteina-ligando, per i quali il modo di‌ azione e ⁢la ⁤forza di​ legame dei composti ⁣alle ⁢loro proteine bersaglio erano⁢ già noti dagli esperimenti. I GNN addestrati ⁢sono stati poi testati su altri complessi. ‌L’analisi⁣ EdgeSHAPer successiva ha​ reso possibile comprendere come i GNN generassero previsioni apparentemente promettenti.

Il “Clever Hans effect” e le​ previsioni dei GNN

Secondo le analisi del team ⁤di ricerca, tuttavia,⁢ i⁣ sei GNN essenzialmente non sono riusciti⁢ a fare ciò che ci si aspettava da ​loro. ​La maggior parte dei GNN‌ ha imparato solo‌ poche ⁢interazioni proteina-farmaco e si è concentrata principalmente sui ‌ligandi. Per prevedere la forza ‌di⁢ legame di una⁣ molecola a una‍ proteina bersaglio, i modelli hanno principalmente “ricordato” molecole chimicamente⁣ simili che avevano incontrato​ durante l’addestramento e i loro dati⁣ di legame, indipendentemente dalla proteina bersaglio. Queste somiglianze chimiche apprese hanno quindi determinato essenzialmente le previsioni.

Le opportunità‌ per ‌l’AI nella ricerca farmaceutica

Non è generalmente​ sostenibile che i GNN imparino interazioni chimiche tra sostanze⁣ attive e proteine. Le loro previsioni⁣ sono in ⁣gran parte⁢ sopravvalutate perché previsioni di qualità‍ equivalente possono ⁣essere fatte utilizzando‌ conoscenze chimiche e metodi più semplici. Tuttavia, la ricerca‍ offre anche opportunità per l’AI. Due⁣ dei modelli GNN esaminati hanno mostrato una⁤ chiara tendenza ad⁤ imparare ‍più interazioni ‌quando la potenza ⁣dei composti ‍di prova aumentava. “Vale⁣ la pena dare un’occhiata più da vicino qui”, dice Bajorath. Forse questi GNN potrebbero essere ulteriormente​ migliorati ⁢nella direzione desiderata attraverso⁤ rappresentazioni e tecniche di addestramento modificate. Tuttavia, l’assunzione che le quantità fisiche possano essere apprese sulla‍ base ​di ⁤grafici molecolari dovrebbe generalmente essere trattata con cautela. “L’AI non è magia​ nera”, ​dice Bajorath.

Infatti, vede la precedente pubblicazione⁣ in ‍open access di EdgeSHAPer⁣ e altri strumenti di analisi appositamente sviluppati come approcci‌ promettenti‌ per far luce​ sulla scatola nera dei ​modelli ⁣AI. ‍L’approccio del suo⁤ team si ​concentra attualmente su GNN e nuovi “modelli di linguaggio chimico”.

“Lo sviluppo di metodi⁢ per spiegare le previsioni di modelli ⁢complessi è un’area importante della ricerca sull’AI.‍ Ci sono anche approcci ⁢per ⁢altre ‌architetture di⁣ rete come i‍ modelli ⁣di ⁤linguaggio che aiutano a comprendere meglio come il machine⁤ learning arriva ai suoi risultati”, ‍dice ​Bajorath. Si aspetta che presto⁣ accadranno cose eccitanti ‌anche nel campo dell’”Explainable AI” presso​ l’Istituto Lamarr, dove è un PI e Chair of ‍AI in the Life Sciences.

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