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Scienziati scoprono una nuova specie di foca “speciale” nell’Artico

By Mirko Rossi
Published 30 Dicembre 2023
4 Min Read
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L’Artico è una regione affascinante e misteriosa, ricca di meraviglie naturali che⁢ ancora oggi continuano ‌a stupire scienziati e ricercatori. ‍Uno degli ultimi ritrovamenti in questo ambiente estremo riguarda una particolare⁤ varietà di foca dagli anelli, nota‌ come foca di Kangia, che vive nelle acque ghiacciate del fiordo di Ilulissat,‌ in Groenlandia Occidentale.​ Questa​ area, inserita ‌nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, è stata oggetto di uno studio scientifico che ha ‍combinato l’uso di trasmettitori satellitari, conteggi della‌ popolazione e analisi del DNA di campioni di tessuto per descrivere questa specie unica.

Contents
Caratteristiche distintive della foca di KangiaUna popolazione‌ ristrettaUn isolamento millenarioPotenziali varianti genetiche in ‍altri fiordi​ articiLa ricerca e le sue implicazioni

 

Caratteristiche distintive della foca di Kangia

I cacciatori locali del fiordo di ​Ilulissat conoscono bene ​la foca ​di⁢ Kangia, che si distingue per le sue dimensioni⁤ maggiori e⁢ per ⁣il colore e il disegno del pelo⁣ notevolmente diversi rispetto alle comuni foche dagli ‌anelli ‍artiche. ⁣La ricerca ha rivelato ⁤che questa foca si ‍è geneticamente isolata dai suoi simili artici per un lungo periodo⁣ di tempo,‌ superiore ai ⁤100.000 anni. La foca di Kangia è più​ grande della tipica foca dagli anelli artica e il suo pelo‌ presenta ‌colori‍ e pattern più‍ distintivi.

 

Una popolazione‌ ristretta

Nel ⁢corso degli anni, i ricercatori, in collaborazione con ⁤i‍ cacciatori locali,⁤ hanno catturato ‍le ‍foche in reti e montato​ un piccolo trasmettitore satellitare sul ​dorso degli animali. Quando ​le‍ foche emergevano ​per respirare, il‌ trasmettitore inviava un⁣ segnale con la loro ⁢posizione. “Abbiamo ‌potuto vedere che le foche di Kangia⁤ rimangono principalmente all’interno del fiordo. Siamo stati in grado di contarle da un aereo e ⁣quindi di stimare che​ ci siano solo circa 3.000 di queste speciali foche dagli anelli di Kangia”, afferma Aqqalu⁣ Rosing-Asvid, ricercatore⁢ senior presso il Pinngortitaleriffik – Istituto di Natura della ⁣Groenlandia, e uno degli autori dello studio.

 

Un isolamento millenario

I ricercatori hanno anche prelevato piccoli campioni di tessuto dalle foche catturate. Questi campioni sono ⁢stati inviati per ‌analisi genetiche al⁤ fine di scoprire ‌il profilo del DNA delle foche, e ‍i risultati ​hanno rivelato che le foche di Kangia sono geneticamente diverse dalle tipiche foche⁤ dagli‌ anelli artiche. Tuttavia, dove e come la foca di ‍Kangia si sia isolata dalle altre foche dagli anelli artiche ⁣e perché ⁣abbia ​acquisito⁤ le ⁢sue⁣ nuove ⁣caratteristiche biologiche rimane un mistero.

 

Potenziali varianti genetiche in ‍altri fiordi​ artici

Lo studio sottolinea che c’è ancora molto che non sappiamo sulla diversità degli organismi nell’Artico e‌ quindi sulle loro possibilità di adattarsi ai cambiamenti climatici e alle attività umane. “Ci sono molti altri fiordi nell’Artico che non sono ‌ancora stati studiati in ‌dettaglio e dove le foche dagli anelli potrebbero anche​ aver sviluppato ‌localmente⁣ nuove varianti genetiche”, sottolinea Rune Dietz, professore presso il Dipartimento di Ecoscienza dell’Università ‌di Aarhus, che ha partecipato anche allo studio.

 

La ricerca e le sue implicazioni

I risultati di questa ricerca sono stati recentemente pubblicati ⁤sulla prestigiosa rivista scientifica Molecular Ecology. La scoperta della foca di Kangia non solo arricchisce la nostra conoscenza⁢ della‌ biodiversità ⁣artica, ma pone anche importanti questioni sulla conservazione di queste specie uniche e sulla⁣ loro capacità di sopravvivere ⁤in un ambiente in rapido‌ cambiamento.⁣ La⁤ ricerca continua, e‍ con essa la speranza di svelare ulteriori ⁣segreti ‍di questo ecosistema fragile e affascinante.

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