La protezione invisibile che ha salvato la Terra per miliardi di anni
Il campo magnetico terrestre è un elemento cruciale per la storia e la sopravvivenza del nostro pianeta. Secondo una recente ricerca del 2025 condotta dall’Università di Oxford, la Terra possedeva già un campo magnetico di almeno 15 microtesla circa 3,7 miliardi di anni fa, una forza sorprendentemente simile a quella attuale, che si aggira intorno ai 30 microtesla. Le prove di questa antichissima attività magnetica si trovano nelle rocce ricche di ferro della cintura di rocce verdi di Isua, situata nel sud-ovest della Groenlandia. Questi antichi minerali funzionano come minuscoli registratori naturali, conservando l’impronta del campo magnetico primordiale al momento della loro formazione.
Dove nasce il campo magnetico della Terra
Il segreto del campo magnetico si cela nelle profondità del pianeta, in particolare nel nucleo esterno, composto da ferro e nichel fusi. Questi metalli, conduttori di elettricità, sono in costante movimento a causa della rotazione terrestre e delle correnti convettive generate dal calore interno. Questo flusso continuo genera correnti elettriche, le quali, secondo le leggi dell’elettromagnetismo, producono a loro volta un campo magnetico. È il cosiddetto meccanismo della dinamo, alla base del nostro scudo protettivo invisibile.
Ciò che rimane misterioso è il modo in cui questo campo magnetico primordiale si sia originato prima della solidificazione del nucleo interno, avvenuta circa 1 miliardo di anni fa. Le ipotesi più recenti suggeriscono che, anche in quelle fasi geologicamente embrionali, un meccanismo analogo alla dinamo moderna possa aver mantenuto attiva una protezione magnetica robusta, pur con modalità diverse da quelle odierne.
Un’origine ancora più antica? Il caso controverso dei zirconi australiani
Alcuni scienziati ipotizzano che il campo magnetico terrestre possa essere nato ancora prima. Uno studio del 2015, analizzando minuscoli cristalli di zircone provenienti dalle colline di Jack nell’Australia occidentale, ha suggerito l’esistenza di un campo magnetico già 4,2 miliardi di anni fa. Tuttavia, ricerche successive hanno sollevato gravi dubbi sulla validità di questi dati, poiché i cristalli sono stati alterati da un riscaldamento avvenuto 2,6 miliardi di anni fa, rendendo inaffidabili le registrazioni magnetiche. Un’analisi del 2020 ha confermato che questi zirconi non presentano caratteristiche magnetiche affidabili, mettendo quindi in discussione la possibilità di utilizzarli come testimoni della geodinamica primitiva.
Un legame profondo con l’origine della vita sulla Terra
La data di 3,7 miliardi di anni fa è comunque coerente con un altro evento fondamentale nella storia del pianeta: le più antiche prove di vita conosciute risalgono infatti a questo stesso periodo. È possibile che proprio la presenza del campo magnetico, proteggendo la Terra da radiazioni cosmiche nocive e da particelle solari ad alta energia, abbia creato le condizioni ideali per lo sviluppo della vita.
Inversioni magnetiche: il Nord diventa Sud
Il campo magnetico terrestre non è immutabile. In media, si inverte ogni 200.000-300.000 anni, facendo sì che il polo Nord magnetico diventi Sud e viceversa. Sorprendentemente, l’ultima inversione geomagnetica è avvenuta 780.000 anni fa, molto più tempo rispetto alla media. Questo ha spinto molti studiosi a ipotizzare che una nuova inversione potrebbe essere imminente, anche se il processo, sebbene spettacolare, non comporta catastrofi planetarie immediate.