La sfida quotidiana delle terapie complesse
Chiunque abbia dovuto gestire più farmaci al giorno sa quanto possa essere difficile rispettare ogni orario e ogni dosaggio. L’atto di consultare più volte al giorno un blister o un contenitore settimanale di pillole è una routine per milioni di persone, ma spesso una fonte di errore, dimenticanza e frustrazione. È in questo contesto che un gruppo di ingegneri dell’Università della California – San Diego ha progettato un dispositivo farmacologico tanto semplice quanto rivoluzionario: una capsula intelligente in grado di rilasciare più farmaci in momenti diversi, con precisione millimetrica, durante la giornata.
Tecnologia e chimica dietro la capsula smart
Pubblicato sulla rivista scientifica Matter, lo studio illustra come questa capsula multifarmaco riesca a contenere diversi principi attivi al suo interno, separandoli in compartimenti isolati da barriere solubili intelligenti. Ogni barriera è progettata con materiali sensibili al pH come lattosio, maltosio e polimeri selettivi, che si sciolgono soltanto in ambienti con precise caratteristiche chimiche.
Il meccanismo è ingegnoso: una volta ingerita, la capsula perde immediatamente il tappo frontale in cellulosa vegetale, che si dissolve nello stomaco, liberando il primo farmaco. Gli altri compartimenti, invece, attendono condizioni ideali per il rilascio: un ambiente più alcalino come quello dell’intestino tenue, oppure semplicemente il passare del tempo.
Microparticelle in movimento per ottimizzare l’assorbimento
Per migliorare ulteriormente la biodisponibilità, il team ha inserito nel corpo della capsula micro-particelle di magnesio. Queste reagiscono con l’acido gastrico generando bolle di idrogeno, che rimescolano delicatamente il contenuto della capsula, garantendo un rilascio omogeneo e rapido, specialmente per farmaci urgenti come analgesici. Inoltre, questo processo temporaneamente riduce l’acidità gastrica, creando una “finestra” ideale per attivare le barriere successive.
Verso una maggiore aderenza terapeutica
Uno dei principali vantaggi di questa tecnologia è il potenziale per migliorare l’aderenza del paziente alla terapia. Joseph Wang, docente alla Jacobs School of Engineering e autore senior della ricerca, sottolinea che questa capsula “garantisce una somministrazione costante durante l’arco della giornata, fondamentale per migliorare i risultati clinici.”
Durante i test preclinici, i ricercatori hanno utilizzato levodopa, farmaco chiave per il trattamento del morbo di Parkinson, simulando l’ambiente gastrico umano. I risultati hanno mostrato un rilascio a intervalli regolari, che ha mantenuto livelli stabili del principio attivo, prevenendo picchi e cali che potrebbero causare tremori o rigidità motoria.
Un futuro su misura per ogni paziente
L’adattabilità di questa capsula apre scenari notevoli. Un paziente con malattia cardiovascolare, ad esempio, potrebbe assumere al mattino una sola capsula che rilascia aspirina, beta-bloccanti e statine nei momenti opportuni della giornata, senza dover ricordare ogni singola somministrazione.
Il primo autore Amal Abbas, giovane ingegnere chimico, ha annunciato l’avvio di una startup dedicata alla commercializzazione della capsula. Il team sfrutta l’esperienza maturata nello sviluppo di microrobot terapeutici — impiegati in modelli animali — per perfezionare il sistema. Un vantaggio chiave è che tutti i materiali della capsula sono già approvati dalla FDA, facilitando una futura applicazione clinica su larga scala.
I prossimi passi prevedono test su modelli viventi, ottimizzazione della produzione industriale e adattamenti per consentire un rilascio farmacologico prolungato per più giorni. Inoltre, è in studio un’evoluzione capace di mirare aree specifiche dell’intestino, per trattamenti sempre più personalizzati e mirati.