Proteggere i ruscelli: la lotta di Tarpley contro l’inquinamento
A Tarpley, un minuscolo villaggio immerso nella Hill Country del Texas centrale, Margo Denke ha guidato una mobilitazione senza precedenti. Dopo aver appreso dell’intenzione di un campo giovanile cristiano di costruire un impianto di trattamento delle acque reflue, con scarico diretto nel Commissioners Creek, Denke – laureata alla Harvard Medical School – ha iniziato una campagna porta a porta. Con volantini infilati nei sacchi Ziploc sui cancelli dei ranch vicini, ha risvegliato una comunità di appena 38 anime.
L’impegno dei residenti ha portato a un accordo: nessun scarico diretto nel ruscello. Gli effluenti trattati, invece, sarebbero stati utilizzati per l’irrigazione interna alla proprietà, seguendo una pratica in crescita negli Stati Uniti.
La minaccia dell’espansione urbana sui corsi d’acqua incontaminati
Nel Texas centrale, l’esplosione demografica degli ultimi vent’anni ha provocato un vertiginoso aumento delle acque reflue. Gli impianti di trattamento, seppur tecnologicamente avanzati, rilasciano effluenti chiari all’apparenza ma saturi di nutrienti organici dannosi per gli ecosistemi. La proliferazione algale, la perdita della biodiversità e l’alterazione dei fondali dei corsi d’acqua sono diventati effetti comuni.
Lo scienziato Jeff Back della Baylor University ha avvertito che pochi comprendono la gravità del problema: gli sviluppatori cercano soluzioni economiche, spesso ignorando l’impatto ambientale devastante.
Verso una legislazione per salvaguardare i fiumi
In risposta all’emergenza, la senatrice statale Sarah Eckhardt ha proposto un disegno di legge volto a vietare nuovi scarichi di acque reflue nei 21 tratti fluviali più incontaminati del Texas. Il provvedimento non fermerebbe lo sviluppo edilizio, ma imporrebbe alternative più sostenibili come il riutilizzo delle acque reflue in loco o la depurazione avanzata.
David Venhuizen, ingegnere civile di Austin, sostiene la necessità di vedere negli effluenti una risorsa preziosa: l’acqua trattata potrebbe irrigare campi sportivi, prati privati e aree verdi, riducendo l’uso di acqua potabile.
Storie di resistenza: il caso del South Fork San Gabriel River
Nel South Fork San Gabriel River, a nord di Austin, Stephanie Morris ha assistito impotente alla trasformazione del fiume cristallino in una massa verde e maleodorante. La popolazione di Liberty Hill è esplosa da 1.000 a quasi 15.000 abitanti, aggravando la pressione sugli impianti di trattamento.
Le battaglie legali intraprese da Morris e altri residenti hanno ottenuto alcuni successi, come la riduzione delle emissioni di fosforo, ma il problema persiste, lasciando sulle spalle dei cittadini la difesa dell’ambiente.
I nuovi sviluppi: un futuro di riutilizzo locale delle acque reflue
Mentre il Texas continua a crescere, alcuni progetti pionieristici mostrano una via diversa. A Big Spring ed El Paso, si pratica già il riutilizzo diretto degli effluenti trattati per l’acqua potabile. Anche ad Austin, alcuni edifici municipali adottano il riciclo delle acque interne.
Secondo Brian Zabcik della Save Barton Creek Association, l’adozione diffusa di sistemi di riutilizzo dell’acqua sarà inevitabile, spinta dalla crescente scarsità idrica aggravata dai cambiamenti climatici e dalla pressione urbanistica.
Il futuro dei corsi d’acqua del Texas
La lotta dei cittadini contro gli scarichi illegali e dannosi prosegue, supportata da organizzazioni come la Greater Edwards Aquifer Alliance. Tuttavia, il peso di difendere i corsi d’acqua rimane ancora sulle spalle dei residenti, mentre potenti gruppi immobiliari continuano a opporsi a regolamentazioni più severe.
Come ribadito da Mike Clifford e Annalisa Peace, senza interventi sistemici e investimenti nella depurazione avanzata, il rischio è che il fragile equilibrio degli ecosistemi texani venga irrimediabilmente compromesso.