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Perché i galli cantano “chicchirichì” ogni maledetta mattina

By Mirko Rossi
Published 16 Aprile 2025
4 Min Read
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Il canto mattutino è un segnale di potere, non solo una sveglia

Ogni giorno, all’alba, nelle campagne d’Italia e del mondo intero, il canto acuto del gallo annuncia l’inizio di una nuova giornata. Ma quel celebre “chicchirichì” non è solo una sveglia campestre: è una dichiarazione di dominanza sociale, un gesto di affermazione gerarchica che nasce da dinamiche profonde all’interno del gruppo.

 

Dominanza, testosterone e ordine di beccata

I polli, sorprendentemente, vivono secondo una rigida struttura sociale. La loro vita è regolata da un sistema chiamato ordine di beccata, in cui ogni esemplare sa esattamente quale posto occupa nella scala del potere. Tra i maschi, questa gerarchia è mantenuta attraverso comportamenti aggressivi, caratteristiche fisiche come la grandezza della cresta e, soprattutto, attraverso il canto.

 

Il canto non è solo una manifestazione sonora, ma un indicatore ormonale. Studi pubblicati su Scientific Reports e Animal Behaviour indicano che il livello di testosterone nel gallo incide direttamente sulla sua capacità e frequenza di canto.

 

Il gallo alfa canta per primo (e comanda sugli altri)

Nel 2015, l’Istituto Nazionale di Biologia di Base in Giappone ha condotto una ricerca rivoluzionaria. Osservando un gruppo composto da quattro galli, gli scienziati hanno scoperto che il gallo dominante canta sempre per primo, seguito dagli altri in ordine di rango. Se uno dei subordinati osa cantare fuori turno, viene immediatamente rimesso al suo posto con beccate e inseguimenti.

 

Questo comportamento suggerisce un codice sociale rigido, in cui il canto diventa un atto simbolico che rafforza l’identità gerarchica e tiene l’ordine nel gruppo.

 

Il ritmo circadiano comanda, anche nel buio totale

Il canto del gallo, al contrario di quanto si pensi, non è dettato esclusivamente dalla luce dell’alba. Lo stesso team giapponese, in uno studio del 2013, ha rivelato che i galli cantano seguendo il proprio orologio interno, ovvero il ritmo circadiano. Anche nel buio più completo, la struttura gerarchica del canto rimane intatta.

 

In altre parole, il gallo alfa canta quando il suo corpo glielo dice, e tutti gli altri aspettano il suo segnale per seguirlo, rinunciando al proprio ritmo naturale per mantenere l’armonia sociale.

 

Quando il leader scompare, il secondo prende il comando

Se il gallo di rango più alto viene rimosso, avviene un passaggio immediato di potere. Il secondo in comando inizia a cantare per primo, assumendo il ruolo del leader. Questo meccanismo automatico di sostituzione sottolinea quanto profondamente il canto sia legato alla percezione del potere.

 

Secondo gli autori dello studio: “Il gallo di rango più alto ha la priorità nell’annunciare l’alba, e gli altri subordinati adeguano i loro ritmi per motivi sociali”.

 

Il “chicchirichì” è un linguaggio sociale strutturato

Quindi, quando senti quel famoso chicchirichì echeggiare tra le colline, non stai solo ascoltando un richiamo all’alba: stai assistendo a un rituale di potere, dominanza e comunicazione sociale profondamente radicato nella biologia e nel comportamento animale.

 

Fonti: Scientific Reports, Animal Behaviour, Istituto Nazionale di Biologia di Base (Giappone), American Zoologist

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