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Alla Prima PaginaNews

Il miso spaziale sorprende: più tostato e nocciolato di quello terrestre

By Valeria Mariani
Published 4 Aprile 2025
3 Min Read
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La prima fermentazione alimentare nello spazio ha dato risultati sorprendenti

Mercoledì 2 Aprile, un gruppo di scienziati ha annunciato di aver fermentato con successo il miso a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), segnando una tappa inedita per l’esplorazione culinaria nello spazio. Questa sperimentazione rappresenta la prima fermentazione alimentare deliberata in microgravità, con l’obiettivo di offrire nuovi spunti per l’alimentazione degli astronauti durante le missioni a lungo termine.

 

Un sapore riconoscibile, ma con note nuove e inattese

Il miso è una pasta fermentata di soia arricchita con koji e sale, dal sapore umami profondo e complesso. Nonostante l’ambiente estremo della bassa orbita terrestre, il miso prodotto in orbita è risultato sicuro, riconoscibile e sorprendentemente gustoso, con un aroma più tostato e nocciolato rispetto alle versioni fermentate sulla Terra.

 

Tre fermentazioni a confronto: ISS, Cambridge e Copenaghen

Nel marzo 2020, il team guidato da Joshua Evans della Danish Technical University ha inviato un campione di miso con elevata presenza di koji e ridotto contenuto salino alla ISS per una fermentazione di 30 giorni. Altri due campioni identici sono stati fermentati rispettivamente a Cambridge (Stati Uniti) e a Copenaghen (Danimarca), per essere confrontati al ritorno sulla Terra del miso spaziale.

 

I risultati hanno confermato che tutti e tre i campioni presentavano caratteristiche simili, mantenendo l’identità organolettica tipica del miso. Tuttavia, quello fermentato nello spazio ha mostrato note aromatiche più marcate e originali, probabilmente dovute alla microgravità e all’esposizione a livelli più alti di radiazioni.

 

Un possibile rimedio alla perdita del gusto degli astronauti

Gli astronauti, secondo ricerche precedenti, tendono a percepire meno sapori e aromi durante le missioni, sviluppando una preferenza per cibi più intensi e speziati. I cibi fermentati come il miso, con il loro profilo umami e alto valore nutrizionale, potrebbero stimolare il palato e migliorare l’esperienza sensoriale durante i lunghi viaggi nello spazio.

 

Nuove prospettive gastronomiche per l’esplorazione spaziale

Secondo Evans, lo studio apre la strada a nuove modalità di espressione culinaria in ambienti extraterrestri. L’idea di fermentare cibo direttamente nello spazio permette non solo di diversificare l’alimentazione, ma anche di arricchire l’esperienza culturale degli astronauti, dando spazio a nuove tradizioni gastronomiche nello spazio profondo.

 

I risultati completi della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista iScience.

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