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Scoperto in Mongolia un dinosauro a due dita con artigli giganti utilizzati per nutrirsi di foglie

By Sabrina Verdi
Published 25 Marzo 2025
4 Min Read
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Contents
La peculiarità: due dita e artigli giganteschiArtigli da record conservati in modo eccezionaleFunzione degli artigli: strumenti per nutrirsi di vegetazioneLa parentela con il celebre Therizinosaurus

Nel cuore del deserto del Gobi, vicino a Khanbogd, è emerso un fossile di dinosauro risalente a circa 90 milioni di anni fa, che ha rivelato il più grande artiglio tridimensionale completamente conservato mai rinvenuto. La scoperta, avvenuta nel 2012 in un cantiere edile, è stata approfondita solo recentemente portando alla definizione ufficiale della nuova specie: Duonychus tsogtbaatari.

Il nome del genere, Duonychus, significa “due artigli”, mentre la specie è un omaggio al paleontologo Khishigjav Tsogtbaatar, protagonista di numerosi studi paleontologici in Mongolia.

Secondo le stime del team guidato da Yoshitsugu Kobayashi dell’Università di Hokkaido in Giappone, questo dinosauro erbivoro e bipede raggiungeva una lunghezza di circa 3 metri e un peso approssimativo di 270 chilogrammi.

La peculiarità: due dita e artigli giganteschi

Ciò che rende Duonychus tsogtbaatari unico nel suo genere è la presenza di sole due dita per ogni mano. La maggior parte dei teropodi, inclusi altri terizinosauri, possedeva infatti tre dita funzionali. Questa caratteristica anatomica inedita ha sorpreso l’intera comunità scientifica. La paleontologa Darla Zelenitsky dell’Università di Calgary, in Canada, ha dichiarato che trovarsi di fronte a un terizinosauro con due dita è stato qualcosa di totalmente inaspettato, definendolo “davvero bizzarro” per questo gruppo di dinosauri.

Artigli da record conservati in modo eccezionale

Gli artigli di questo animale preistorico raggiungono una lunghezza di quasi 30 centimetri. A rendere la scoperta ancora più straordinaria è stata la conservazione delle guaine di cheratina, un evento rarissimo. La cheratina, materiale che costituisce anche le unghie umane, di norma si decompone molto prima delle ossa. Secondo Kobayashi, osservare un artiglio con la guaina intatta offre una visione tridimensionale straordinaria, simile a ciò che si può notare nelle zampe di animali odierni come cani e gatti.

Questo dettaglio conferma che nella vita reale gli artigli erano molto più lunghi e curvi di quanto suggerisca il solo osso fossile.

Funzione degli artigli: strumenti per nutrirsi di vegetazione

Gli studiosi sono concordi nell’interpretare la funzione degli enormi artigli come strumenti perfetti per afferrare e tirare verso sé rami carichi di foglie. La struttura a due dita, invece di rappresentare un limite, avrebbe aumentato la forza e la precisione della presa. Secondo Kobayashi, le due dita più robuste e flessibili permettevano un controllo maggiore, consentendo di avvolgere con facilità rami e ciuffi di vegetazione, mentre una terza avrebbe potuto essere solo un ingombro.

Le particolari curvature e la capacità di estrema flessione degli artigli lasciano intendere che Duonychus tsogtbaatari potesse agganciarsi agilmente ai rami più alti, trascinandoli verso la bocca per nutrirsi.

La parentela con il celebre Therizinosaurus

Questo nuovo dinosauro scoperto nel deserto del Gobi rappresenta un parente più piccolo del noto Therizinosaurus, reso famoso anche dalle sue apparizioni nel film Jurassic World Dominion. Tuttavia, mentre il Therizinosaurus sfoggiava tre lunghe dita artigliate, il Duonychus tsogtbaatari ne possedeva solo due, offrendo un esempio unico di evoluzione tra i teropodi.

I ricercatori sottolineano come, nel corso dell’evoluzione, cinque gruppi distinti di teropodi abbiano sviluppato solo due dita per mano. Il più famoso è senza dubbio il Tyrannosaurus, ma ora anche il Duonychus entra a far parte di questo ristretto e straordinario club preistorico.

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