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Scienziati ipnotizzano gli squali per la prima inseminazione artificiale in Australia

By Stefania Romano
Published 3 Marzo 2025
4 Min Read
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Gli squali leopardo stanno vivendo un’esperienza insolita: vengono ipnotizzati dai biologi marini per raccogliere il loro sperma, permettendo così di eseguire con successo la prima inseminazione artificiale della specie in Australia. Questa tecnica potrebbe rappresentare un’importante svolta per la loro conservazione, offrendo una speranza per il ripopolamento di questi predatori marini.

 

Il segreto dell’ipnosi: l’immobilità tonica

Per ottenere il seme dagli squali leopardo maschi, i ricercatori sfruttano un fenomeno noto come immobilità tonica. Questa condizione, che può sembrare una sorta di trance ipnotica, viene indotta stimolando i pori sensoriali sul muso degli squali, seguita dal loro capovolgimento a pancia in su. Questo stato li rende temporaneamente immobili, con muscoli rilassati e una respirazione più lenta e regolare.

 

L’immobilità tonica è stata osservata in altre specie marine, come le razze, e persino in alcuni uccelli, anche se le modalità per innescarla possono variare. Non è ancora del tutto chiaro il motivo per cui gli animali entrino in questo stato, ma si ipotizza possa essere legato a strategie di accoppiamento o a una forma di difesa contro i predatori.

 

La missione per salvare gli squali leopardo

I biologi marini hanno utilizzato questa tecnica per raccogliere sperma e campioni di sangue direttamente dagli squali in natura. “È stato incredibile vedere come il nostro team sia riuscito a lavorare sott’acqua per ottenere campioni in modo sicuro e senza stress per gli animali”, ha dichiarato la dottoressa Christine Dudgeon, esperta di squali leopardo.

 

Ma perché questa raccolta di sperma è così cruciale? Gli squali leopardo indo-pacifici (Stegostoma tigrinum) sono classificati come specie in pericolo nella Lista Rossa dell’IUCN. Per contrastare il rischio di estinzione, il team sta lavorando con acquari di fama internazionale, tra cui Sea World Gold Coast, SEA LIFE Sydney Aquarium e Resorts World Sentosa a Singapore, per inseminare artificialmente le femmine.

 

“Questa tecnica di riproduzione assistita potrebbe rivoluzionare i progetti di conservazione e ripopolamento della specie a livello globale, specialmente in zone critiche come l’Indonesia, dove la popolazione di squali leopardo è drasticamente diminuita”, ha spiegato Dudgeon.

 

Partenogenesi: la nascita senza fecondazione maschile

Il team sta monitorando attentamente il DNA degli eventuali cuccioli che nasceranno grazie a questa tecnica. Infatti, gli squali leopardo sono noti per la loro straordinaria capacità di riprodursi senza accoppiamento, un fenomeno noto come partenogenesi. Nel 2016, la stessa Dudgeon aveva documentato la schiusa di tre cuccioli di squalo in un acquario di Townsville, scoprendo che la nascita vergine potrebbe essere più comune di quanto si pensasse.

 

Una volta che le uova fecondate verranno deposte e confermate come vitali, saranno inviate ai partner della ricerca nelle Isole Raja Ampat, al largo della Papua Occidentale, per essere incubate fino alla schiusa. L’obiettivo finale è rilasciare questi giovani squali nelle acque protette, contribuendo alla ricostruzione della popolazione.

 

Tracciamento e monitoraggio per la conservazione

Oltre alla raccolta dello sperma, il team ha installato tag acustici su alcuni esemplari di squalo, consentendo di seguirne i movimenti attraverso una rete di ricevitori sottomarini. Questo monitoraggio fornirà dati fondamentali per ottimizzare le strategie di protezione e ripopolamento della specie.

 

“Poter tracciare gli spostamenti di questi squali ci aiuterà a comprendere meglio il loro comportamento e a sviluppare piani di conservazione sempre più efficaci”, ha concluso Dudgeon.

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