
Pressioni crescenti per l’addio forzato del patron di SpaceX e X dalla prestigiosa istituzione scientifica
Il nome di Elon Musk è di nuovo al centro di una tempesta internazionale. Stavolta, però, non si tratta di novità sui razzi SpaceX né di aggiornamenti sulle auto elettriche di Tesla, bensì di una richiesta formale di espulsione dalla Royal Society britannica, avanzata da oltre 1.400 scienziati di fama mondiale.
La celebre accademia scientifica, con sede a Londra e fondata nel 1660, rappresenta un pilastro della comunità scientifica globale e annovera tra i suoi circa 1.800 membri viventi personalità di spicco nel campo della ricerca. Elon Musk è stato accolto tra questi nel 2018, grazie ai suoi contributi innovativi nello sviluppo di razzi spaziali, auto elettriche e neurotecnologie come gli impianti cerebrali di Neuralink.
Ora, però, la sua posizione è fortemente in discussione.
Lettera aperta firmata anche da scienziati italiani tra Regno Unito e Svizzera
La richiesta di espulsione è stata formalizzata attraverso una lettera aperta, il cui primo estensore è Stephen Curry, ricercatore in pensione dell’Imperial College di Londra e membro egli stesso della Royal Society. Il documento, pubblicato sul blog personale dello scienziato, occamstypewriter.org, ha rapidamente raccolto oltre 1.400 adesioni da parte di studiosi attivi in tutto il pianeta, compresi alcuni italiani che lavorano prevalentemente tra il Regno Unito e la Svizzera.
Il contenuto della lettera è di una durezza inusuale per i toni abitualmente misurati della comunità accademica. Gli scienziati accusano Elon Musk di aver violato ripetutamente il codice di condotta della Royal Society, un regolamento che impone ai membri di rispettare i valori di eccellenza, integrità e inclusione.
Fake news e legami con Trump: il nodo delle accuse
Al centro delle contestazioni ci sono le attività di Musk sul social network X (ex Twitter), piattaforma da lui acquistata e trasformata in un’arena spesso dominata da disinformazione e contenuti controversi. Secondo i firmatari della petizione, proprio l’atteggiamento del patron di Tesla e SpaceX sarebbe in aperta contraddizione con i principi della Royal Society, che richiede ai suoi membri di mantenere alti standard etici e un impatto positivo sulla società.
A rendere ancora più delicata la situazione è la vicinanza sempre più evidente di Musk all’ex presidente statunitense Donald Trump, in vista delle elezioni USA 2024. L’imprenditore sudafricano, naturalizzato americano, viene accusato di sostenere i tagli ai fondi per la ricerca scientifica negli Stati Uniti, oltre che di ostacolare i programmi per la promozione della diversità e dell’inclusione all’interno delle istituzioni scientifiche.
Royal Society divisa: la selezione rigorosa sotto esame
L’adesione alla Royal Society è considerata uno dei riconoscimenti più ambiti nel panorama accademico mondiale. L’ammissione avviene attraverso un processo estremamente selettivo, riservato a chi ha apportato contributi significativi al progresso della conoscenza scientifica.
Nel 2018, l’ingresso di Elon Musk fu giustificato dai suoi successi imprenditoriali e tecnologici. La realizzazione dei razzi Falcon 9 riutilizzabili, il ruolo pionieristico nello sviluppo delle auto elettriche Tesla e gli esperimenti neurologici di Neuralink vennero considerati risultati di portata storica. Tuttavia, la recente evoluzione del suo operato e della sua esposizione pubblica sta mettendo in discussione quella scelta, secondo quanto riportato dalla rivista Nature.
Stephen Curry: ‘Comportamenti incompatibili con i valori della Royal Society’
Nel suo intervento, Stephen Curry ha sottolineato come le posizioni pubbliche di Musk e il suo sostegno a politiche che minano la libertà scientifica risultino inconciliabili con la missione della Royal Society.
«Non riesco a comprendere come queste azioni possano essere compatibili con il codice etico della nostra istituzione, che impone di perseguire i più alti standard di integrità e rispetto dei valori scientifici», ha scritto Curry sul proprio blog.
Sostegno e critiche: la comunità accademica si spacca
L’appello per l’espulsione di Elon Musk ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, numerosi scienziati condividono la preoccupazione che la sua presenza possa minare la credibilità della Royal Society; dall’altro, alcuni membri dell’accademia difendono l’imprenditore, sottolineando i suoi innegabili meriti nel campo dell’innovazione tecnologica.
Il futuro di Musk nella Royal Society appeso a un filo
Non è ancora chiaro se la Royal Society accoglierà la richiesta di espulsione. L’istituzione britannica, nota per la sua riservatezza, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda, limitandosi a ricordare l’importanza del rispetto dei suoi valori fondanti.
Mentre il dibattito si accende, Elon Musk continua a dominare la scena pubblica, tra successi spaziali e controversie politiche, in una parabola che divide sempre più l’opinione scientifica e globale.