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Balene blu: giganti silenziosi e invisibili alle orche

By Mirko Rossi
Published 7 Febbraio 2025
5 Min Read
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Contents
Strategie di sopravvivenza: lotta o fugaUn’arma segreta: l’invisibilità acusticaIl compromesso tra richiamo e sicurezzaIl caso particolare delle balene grigieIl ruolo del canto nella selezione del partner

Evitare i predatori è una necessità per molte specie animali, e anche le enormi balene con fanoni devono sfuggire ai loro unici nemici naturali: le orche. Una nuova ricerca ha rivelato che alcune balene adottano una strategia particolare per non farsi individuare: comunicano a bassa frequenza, diventando così acusticamente invisibili ai loro predatori.

 

Strategie di sopravvivenza: lotta o fuga

Gli scienziati hanno classificato le balene con fanoni in due categorie principali: quelle che adottano una strategia di lotta e quelle che preferiscono la fuga.

 

Le balene franche del Nord Atlantico, le balene della Groenlandia, le megattere e le balene grigie fanno parte del gruppo della lotta. Queste specie si muovono lentamente, partoriscono in acque poco profonde e, quando vengono attaccate, difendono attivamente i loro piccoli dalle orche.

 

Al contrario, le balene blu, le balenottere comuni, le balenottere di sei, le balenottere minori e le balenottere di Bryde rientrano nel gruppo della fuga. Queste specie migrano velocemente, danno alla luce i loro piccoli in acque profonde e si allontanano rapidamente in caso di pericolo.

 

Un’arma segreta: l’invisibilità acustica

Le balene blu e le altre specie del gruppo della fuga possiedono una caratteristica straordinaria: nonostante siano tra gli animali più rumorosi dell’oceano, i loro richiami sono inascoltabili dalle orche a più di un chilometro di distanza.

 

Questo accade perché le orche percepiscono suoni superiori ai 100 hertz, ma sono particolarmente sensibili solo a frequenze comprese tra 100 e 1.500 hertz. Le balene blu e le balenottere comuni, invece, emettono suoni al di sotto di questa soglia, rendendosi di fatto invisibili ai loro predatori.

 

Il compromesso tra richiamo e sicurezza

Mentre le balene del gruppo della lotta si riuniscono in acque basse, sfruttando la forza del branco per proteggere i piccoli, devono comunque emettere suoni per attrarre un partner durante il periodo riproduttivo. Le megattere, le balene della Groenlandia e le balene franche del sud sono famose per i loro canti elaborati, strumenti essenziali per la selezione del partner.

 

Le specie di fuga, invece, devono trovare un equilibrio tra la necessità di comunicare e il rischio di essere individuate. I loro richiami sono potenti, ma a frequenze bassissime, in modo da viaggiare per centinaia di chilometri senza essere percepiti dalle orche.

 

Le balene blu sono un esempio perfetto: i loro richiami più potenti sono inferiori a 80 hertz, una frequenza inaudibile per le orche. Anche le balenottere comuni seguono la stessa strategia, emettendo suoni a frequenze ancora più basse rispetto alle balene blu.

 

Il caso particolare delle balene grigie

Le balene grigie, nonostante appartengano al gruppo della lotta, emettono richiami al di sotto dei 1.500 hertz, una caratteristica più comune nelle specie di fuga. Questo comportamento potrebbe essere legato alla loro migrazione costiera, che le rende prevedibili e vulnerabili agli attacchi delle orche.

 

Durante il viaggio dai luoghi di riproduzione invernali verso le zone di alimentazione estive, le balene grigie viaggiano con i loro piccoli, diventando facili prede. Non potendo formare una difesa di gruppo in acque poco profonde, queste balene potrebbero aver sviluppato una comunicazione più discreta per proteggere i loro piccoli.

 

Il ruolo del canto nella selezione del partner

Lo studio ha evidenziato che i maschi delle balene con fanoni cantano più delle femmine. Questo perché i piccoli sono particolarmente vulnerabili, quindi le madri tendono a rimanere silenziose per evitare di attirare l’attenzione delle orche.

 

Le balene blu, le balenottere comuni e le altre specie di fuga hanno ridotto la loro gamma di richiami a suoni semplici e monotoni, con il solo scopo di comunicare tra individui della stessa specie, senza rischiare di essere scoperte dai loro predatori.

 

Questa straordinaria strategia evolutiva dimostra quanto sia sofisticata la comunicazione tra le balene e come questi giganti dell’oceano siano riusciti a sopravvivere per milioni di anni, nonostante la presenza di predatori intelligenti e organizzati come le orche.

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