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Il rischio di demenza negli Stati Uniti è più alto del previsto: attesi un milione di nuovi casi annuali entro il 2060

By Stefania Romano
Published 5 Febbraio 2025
5 Min Read
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Contents
La demenza: una condizione sempre più comuneUn rischio più alto del previsto: le cause della sottovalutazioneDifferenze di rischio tra uomini, donne e gruppi razzialiImplicazioni per le politiche sanitarie

Un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine rivela che il rischio di sviluppare demenza tra gli adulti statunitensi è più del doppio rispetto a quanto indicato dalle ricerche precedenti. Secondo i dati, circa il 42% degli adulti sopra i 55 anni potrebbe sviluppare demenza nel corso della vita. Se queste stime si confermeranno esatte, il numero di nuovi casi annuali negli Stati Uniti potrebbe passare da 500.000 nel 2025 a 1 milione entro il 2060.

 

Questa crescita esponenziale è direttamente collegata all’invecchiamento della popolazione. Attualmente, negli Stati Uniti, circa 58 milioni di persone hanno più di 65 anni, e il loro numero è destinato ad aumentare nei prossimi decenni.

 

Josef Coresh, professore di salute della popolazione presso NYU Langone Health e autore principale dello studio, ha evidenziato la gravità della situazione. “Le nostre analisi indicano un aumento drammatico del peso della demenza negli Stati Uniti, con un americano su due che sperimenterà difficoltà cognitive dopo i 55 anni”, ha dichiarato in un comunicato stampa.

 

La demenza: una condizione sempre più comune

La demenza è una patologia neurodegenerativa che colpisce la memoria, il ragionamento e le capacità decisionali. Il rischio di sviluppare la malattia aumenta con l’età ed è aggravato da condizioni preesistenti come ipertensione e diabete. Altri fattori, come lo stile di vita, l’alimentazione e il livello di attività fisica, possono influenzare significativamente la probabilità di sviluppare la malattia, mentre la genetica resta uno degli elementi più determinanti.

 

Per quantificare il rischio di demenza nella popolazione statunitense, i ricercatori hanno analizzato i dati dell’Atherosclerosis Risk in Communities Neurocognitive Study (ARIC-NCS), finanziato dal National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI). Lo studio ha seguito 16.000 adulti statunitensi dal 1987 al 2020, monitorando il loro stato di salute cognitiva e vascolare.

 

Dai dati raccolti emerge che circa 3.300 partecipanti hanno sviluppato demenza nel periodo di studio, confermando un rischio medio del 42% per gli over 55 e un rischio del 50% per gli over 75.

 

Un rischio più alto del previsto: le cause della sottovalutazione

Il 42% di rischio è più del doppio rispetto alle stime precedenti, che indicavano percentuali molto più basse. Secondo gli autori dello studio, il rischio è stato a lungo sottostimato per diversi motivi:

 

  • Difficoltà nella diagnosi precoce della demenza
  • Scarsa documentazione nei registri sanitari
  • Disparità razziali nell’accesso ai servizi sanitari

 

Negli Stati Uniti, infatti, la demenza è sottodiagnosticata, specialmente nelle fasi iniziali, e molte persone ricevono una diagnosi solo quando la malattia è già avanzata. Inoltre, esistono differenze significative nell’incidenza della malattia tra le diverse comunità etniche.

 

Differenze di rischio tra uomini, donne e gruppi razziali

Sebbene il rischio del 42% sia una media generale, l’analisi dei dati mostra che la probabilità di sviluppare demenza varia a seconda del genere e dell’origine etnica:

 

  • Uomini sopra i 55 anni: 35% di rischio
  • Donne sopra i 55 anni: 48% di rischio

 

Le donne hanno un rischio più alto, principalmente a causa della loro maggiore aspettativa di vita.

 

Anche le disparità razziali emergono in modo evidente. Secondo le proiezioni dello studio, il numero di nuovi casi annuali di demenza nei prossimi decenni raddoppierà tra gli adulti bianchi, mentre si prevede un triplicarsi dei casi tra gli adulti neri. Questa tendenza suggerisce l’urgenza di interventi mirati per ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari.

 

Implicazioni per le politiche sanitarie

L’aumento dei casi di demenza rappresenta una sfida enorme per il sistema sanitario statunitense. Le istituzioni dovranno pianificare strategie per gestire l’incremento della domanda di assistenza e per ridurre il peso economico della malattia.

 

Josef Coresh sottolinea l’importanza di sviluppare politiche pubbliche efficaci per contrastare la diffusione della demenza. Tra le strategie suggerite, emergono:

 

  • Migliorare l’educazione sanitaria per favorire la prevenzione fin dall’infanzia
  • Ridurre l’incidenza dell’ipertensione e del diabete, due fattori di rischio chiave
  • Aumentare gli investimenti in ricerca per lo sviluppo di nuove terapie
  • Garantire equità nell’accesso ai servizi sanitari, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili

 

Se non verranno adottate misure concrete, il numero di nuovi casi di demenza continuerà a crescere in modo esponenziale, con conseguenze devastanti per milioni di famiglie americane.

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