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Le straordinarie lumache di mare: la capacità di rigenerare il pene in 24 ore

By Sabrina Verdi
Published 29 Gennaio 2025
4 Min Read
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Contents
Una strategia riproduttiva unicaPene usa e getta: perché?Una competizione sessuale senza esclusione di colpiUn mondo di ermafroditi simultaneiL’incredibile resilienza della natura

Nel mondo affascinante e talvolta bizzarro del regno animale, le lumache di mare della specie Goniobranchus reticulatus offrono uno spettacolo unico. Questi piccoli nudibranchi, che si trovano nelle acque tropicali, possiedono una capacità incredibile: possono rigenerare un nuovo pene entro 24 ore dopo aver scartato quello precedente. Uno studio del 2013 ha portato alla luce questo straordinario comportamento, facendone il primo esempio noto di animale capace di praticare il sesso con un “pene usa e getta”.

 

Una strategia riproduttiva unica

Per la Goniobranchus reticulatus, il sesso non è solo un atto riproduttivo, ma anche una sorta di strategia evolutiva. Ogni individuo di questa specie è ermafrodita simultaneo, il che significa che possiede sia organi maschili che femminili. Durante l’accoppiamento, entrambe le lumache introducono i loro peni nei partner, scambiandosi spermatozoi. Dopo l’atto, entrambi gli individui perdono il pene, lasciandolo dietro di sé, e si preparano a far crescere uno nuovo.

 

Questa abilità è resa possibile grazie alla presenza di altri due peni “di riserva” che si trovano all’interno del corpo della lumaca. Questi sono pronti a essere utilizzati entro circa 24 ore, garantendo così la possibilità di accoppiarsi nuovamente in breve tempo. Una caratteristica sorprendente che permette a queste lumache di ottimizzare la loro competizione spermatica.

 

Pene usa e getta: perché?

Nel mondo animale, la competizione per la fecondazione è feroce. Molti animali, inclusa questa lumaca di mare, hanno pene dotati di strutture spinose o altre caratteristiche progettate per rimuovere lo sperma di potenziali rivali. Questa strategia, tuttavia, comporta un rischio: il pene può danneggiarsi o rimanere bloccato. Per questo motivo, la Goniobranchus reticulatus ha sviluppato una soluzione radicale ma efficace: liberarsi del pene dopo l’accoppiamento.

 

Secondo lo studio condotto, questa strategia consente di bilanciare il costo della perdita temporanea di capacità riproduttiva con il vantaggio di rimuovere efficacemente il materiale genetico di altri maschi. In poche parole, per queste lumache, “perdere per vincere” sembra essere il motto.

 

Una competizione sessuale senza esclusione di colpi

La capacità di rigenerare rapidamente un nuovo pene è essenziale in un ambiente in cui la selezione sessuale è estremamente intensa. Gli autori dello studio hanno sottolineato come la struttura del pene, a spirale, permetta di minimizzare il tempo necessario per essere nuovamente pronti all’accoppiamento. Questo dettaglio si rivela cruciale per garantire un vantaggio riproduttivo in un contesto altamente competitivo.

 

Un mondo di ermafroditi simultanei

Una delle caratteristiche più affascinanti di queste lumache di mare è che ogni individuo svolge sia il ruolo di maschio che quello di femmina durante l’accoppiamento. Questo significa che entrambi gli individui coinvolti nello scambio sessuale perdono il loro pene al termine dell’atto, per poi passare alla rigenerazione del successivo.

 

Questo comportamento dimostra come la selezione naturale possa dare origine a strategie riproduttive estremamente complesse e adattive. La possibilità di rigenerare parti del corpo, sebbene insolita, non è unica nel mondo animale. Infatti, alcune lumache di mare sono capaci di azioni ancora più straordinarie, come l’autodecapitazione. In situazioni estreme, queste lumache possono separare completamente la loro testa dal corpo, continuando a vivere e rigenerando il resto del corpo in pochi giorni.

 

L’incredibile resilienza della natura

Questi esempi di adattamenti anatomici e comportamentali ci ricordano quanto la natura possa essere sorprendente e, talvolta, quasi aliena nella sua inventiva. Il Goniobranchus reticulatus, con il suo pene rigenerabile e il suo comportamento sessuale “usa e getta”, rappresenta un esempio straordinario di come l’evoluzione possa rispondere a pressioni ambientali e selettive in modi del tutto inaspettati.

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