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Cosa c’è dentro una tartaruga: Anatomia e curiosità su queste creature antiche

By Valeria Mariani
Published 29 Gennaio 2025
6 Min Read
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La tartaruga è una delle creature più affascinanti e antiche del pianeta, caratterizzata dalla sua inconfondibile corazza protettiva e da una struttura interna sorprendentemente complessa. Questi animali, appartenenti alla classe dei rettili, si sono adattati a una vasta gamma di ambienti, dalla terraferma alle acque dolci e marine. Esplorare cosa si cela all’interno di una tartaruga rivela dettagli unici sulla sua anatomia e sul funzionamento del suo corpo.

 

La corazza: un’armatura vivente

La caratteristica più distintiva della tartaruga è la sua corazza, una struttura che non si limita a fornire protezione ma fa parte integrante del suo scheletro. Composta da due parti principali, il carapace (la parte superiore) e il piastrone (la parte inferiore), la corazza è formata da ossa fuse e rivestite da uno strato di scaglie cornee. Queste scaglie sono costituite da cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatte unghie e capelli umani.

 

A differenza di quanto si potrebbe pensare, la corazza non è solo un guscio esterno: essa è collegata alla colonna vertebrale e alle costole, rendendola parte integrante del sistema scheletrico. Questo significa che una tartaruga non può abbandonare il suo guscio, come spesso si vede rappresentato nei cartoni animati.

 

L’apparato scheletrico e muscolare

All’interno della corazza si trova uno scheletro altamente specializzato. Le costole sono fuse con il carapace, offrendo una protezione supplementare agli organi interni. Le zampe, adattate all’ambiente in cui vive la specie, mostrano differenze significative tra le tartarughe terrestri e quelle acquatiche: le prime hanno arti robusti e artigli per scavare, mentre le seconde presentano pinne o zampe palmate per nuotare.

 

I muscoli della tartaruga sono altrettanto unici, consentendo loro di muoversi con efficienza nonostante la presenza della corazza. La muscolatura del collo, particolarmente sviluppata, permette loro di ritirare la testa all’interno del guscio in caso di pericolo.

 

Gli organi interni: un sistema compatto

Nonostante lo spazio limitato all’interno del guscio, gli organi interni della tartaruga sono disposti in modo estremamente efficiente. Il cuore, i polmoni, il fegato, lo stomaco e gli intestini sono tutti collocati in uno spazio compresso, ma funzionale.

 

Il sistema respiratorio

Le tartarughe respirano grazie ai polmoni, ma il loro metodo di respirazione è diverso da quello di molti altri animali. Poiché le costole sono saldate alla corazza, non possono espandere il torace per inspirare. Invece, utilizzano muscoli speciali per muovere gli organi interni, creando una pressione che permette l’ingresso e l’uscita dell’aria dai polmoni.

 

Il sistema circolatorio

Il cuore della tartaruga è a tre camere, come quello degli altri rettili, e pompa il sangue attraverso un sistema circolatorio che garantisce l’ossigenazione degli organi. Nelle tartarughe marine, il sangue è adattato per trattenere l’ossigeno più a lungo, permettendo loro di immergersi per tempi prolungati.

 

L’apparato digerente

La dieta varia a seconda della specie: le tartarughe terrestri sono principalmente erbivore, mentre quelle acquatiche tendono a essere onnivore. Lo stomaco e gli intestini sono adattati per digerire il tipo di cibo predominante nel loro habitat. Alcune tartarughe marine, ad esempio, hanno una mascella affilata per tagliare alghe e coralli.

 

Organi sensoriali: un mondo attraverso i loro occhi

Le tartarughe possiedono una vista acuta, particolarmente sensibile ai colori, che le aiuta a trovare cibo e a riconoscere i pericoli. Hanno anche un olfatto sviluppato, utile soprattutto nelle tartarughe acquatiche per rilevare il cibo sott’acqua.

 

L’udito, sebbene meno sviluppato, è comunque funzionale: percepiscono vibrazioni e suoni a bassa frequenza, cruciali per individuare predatori o per comunicare con altre tartarughe.

 

Curiosità sulla tartaruga

Le tartarughe sono tra gli animali più longevi della Terra. Alcuni esemplari, come le tartarughe delle Galapagos, possono vivere oltre 150 anni. Inoltre, hanno una memoria sorprendentemente buona, che le aiuta a orientarsi nei loro lunghi viaggi migratori, specialmente nel caso delle tartarughe marine.

 

Un altro aspetto interessante è la capacità di alcune tartarughe di regolare la loro temperatura corporea. Essendo animali a sangue freddo, dipendono dall’ambiente per riscaldarsi o raffreddarsi, ma alcune specie acquatiche possono aumentare leggermente la loro temperatura grazie al movimento muscolare.

 

La riproduzione: un ciclo di vita straordinario

Le tartarughe depongono le loro uova in buche scavate nella sabbia o nel terreno. Le femmine non si prendono cura dei piccoli dopo la schiusa, ma le uova e i neonati sono dotati di istinti naturali che li aiutano a sopravvivere. Nelle tartarughe marine, i piccoli si dirigono verso il mare subito dopo la nascita, affrontando numerosi pericoli lungo il cammino.

 

Conclusione

La tartaruga è un esempio straordinario di adattamento evolutivo, con una struttura interna che riflette la sua storia millenaria. Studiare questi animali permette di comprendere meglio la biodiversità del nostro pianeta e l’importanza di preservare queste specie uniche per le generazioni future.

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