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Rane di Chernobyl adattate a sopravvivere all’alta radiazione. Ora non ne hanno più bisogno

By Mirko Rossi
Published 6 Novembre 2024
5 Min Read
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Rane di Chernobyl adattate a sopravvivere all'alta radiazione. Ora non ne hanno più bisogno

Contents
L’evoluzione delle rane di ChernobylUn ambiente unico per la fauna selvaticaL’adattamento delle rane alla radiazioneRisultati sorprendenti e implicazioni futureAnalisi di laboratorio e risultatiIl ruolo della zona di esclusione come rifugio per la fauna selvaticaSfide e prospettive futureL’importanza della ricerca continuaConclusioni e riflessioni finali

L’adattamento delle rane di Chernobyl alla radiazione: un caso di evoluzione sorprendente

Nel 1986, il disastro nucleare di Chernobyl ha segnato un momento tragico nella storia umana, con il rilascio di una quantità senza precedenti di materiale radioattivo nell’ambiente. Questo evento catastrofico ha avuto un impatto devastante su tutte le forme di vita, ma le conseguenze a lungo termine sulla fauna selvatica dell’Ucraina sono rimaste a lungo poco chiare. Recenti studi hanno rivelato che per la rana degli alberi orientale (Hyla orientalis), l’esposizione cronica alla radiazione non ha alterato significativamente la loro durata di vita, il livello di stress o il processo di invecchiamento. Questo solleva domande interessanti sul futuro degli animali che abitano questa regione.

L’evoluzione delle rane di Chernobyl

Un ambiente unico per la fauna selvatica

La zona di esclusione di Chernobyl, in assenza di attività umane, si è trasformata in una delle più grandi riserve naturali d’Europa. Questo ambiente unico ha permesso alla fauna selvatica di prosperare, nonostante le condizioni inizialmente ostili. Pablo Burraco, ricercatore post-dottorato presso l’Estación Biológica de Doñana, ha affermato che i livelli di radiazione attualmente presenti nella zona non sono sufficienti a causare danni significativi agli organismi viventi. “Non sono sorpreso da questo”, ha dichiarato Burraco, sottolineando che i radioisotopi più pericolosi rilasciati durante l’incidente hanno una vita media breve, il che ha portato a una rapida diminuzione dei livelli di radiazione nel corso degli anni.

L’adattamento delle rane alla radiazione

Le ricerche precedenti hanno dimostrato che le rane all’interno della zona di esclusione di Chernobyl potrebbero aver sviluppato rapidamente il melanismo per sopravvivere ai livelli storicamente elevati di radiazione. Tra il 2016 e il 2018, un team guidato da Germán Orizaola ha condotto ricerche sul campo a Chernobyl, concentrandosi in particolare sulla popolazione di rane degli alberi orientali. Sono stati raccolti oltre 200 esemplari maschi, coprendo l’intero spettro di contaminazione radioattiva presente nell’area.

Risultati sorprendenti e implicazioni future

Analisi di laboratorio e risultati

In laboratorio, i ricercatori hanno valutato l’età delle rane, la quantità di radiazione assorbita, i livelli dell’ormone dello stress corticosterone e il tasso di invecchiamento utilizzando la lunghezza dei telomeri come indicatore. I risultati hanno mostrato che non vi era alcuna differenza significativa nella durata della vita, nel tasso di invecchiamento e negli indicatori di stress tra le rane di Chernobyl e quelle di aree di controllo senza radiazione. Questo suggerisce che i livelli di radiazione nella regione non sono più sufficienti a causare danni cronici.

Il ruolo della zona di esclusione come rifugio per la fauna selvatica

Gli autori dello studio sottolineano l’importanza della zona di esclusione di Chernobyl come rifugio per la fauna selvatica, che deve essere preservato. Nonostante una possibile riduzione della durata della vita, le conseguenze ecologiche ed evolutive potrebbero essere minime. L’assenza di esseri umani ha permesso un notevole aumento del numero di animali selvatici nella Chernobyl odierna.

Sfide e prospettive future

L’importanza della ricerca continua

Il team di ricerca desidera continuare il proprio lavoro per valutare al meglio l’impatto attuale dell’incidente sulla fauna selvatica. Tuttavia, la scienza nella regione è ora minacciata da nuovi pericoli. “Purtroppo, abbiamo dovuto interrompere il nostro lavoro a Chernobyl”, ha dichiarato Burraco. La guerra in corso in Ucraina ha distrutto ponti nella zona, costringendo molti collaboratori a fuggire in altri paesi o regioni all’interno dell’Ucraina. Inoltre, non è chiaro se sia sicuro muoversi all’interno della zona di esclusione a causa della possibile presenza di mine antiuomo.

Conclusioni e riflessioni finali

Lo studio, pubblicato sulla rivista Biology Letters, offre una visione affascinante di come la natura possa adattarsi e prosperare anche in condizioni apparentemente ostili. Le rane di Chernobyl rappresentano un esempio straordinario di adattamento evolutivo, dimostrando che la vita può trovare modi inaspettati per sopravvivere e prosperare. Mentre la ricerca continua, è essenziale garantire la sicurezza e la protezione di questa regione unica, affinché possa continuare a fungere da rifugio per la fauna selvatica e da laboratorio naturale per la scienza.

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