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Svelati gli effetti del COVID-19 sul cervello

By Luigi Belli
Published 15 Dicembre 2023
5 Min Read
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Contents
Studio rivela differenze strutturali‍ nel cervello di pazienti con‌ sintomi a lungo termine da COVID-19La ricerca e i⁤ suoi risultatiIl confronto tra pazienti e individui saniLa frustrazione di fronte ai limiti ⁣della risonanza magnetica⁤ convenzionaleTecniche avanzate di imagingLa risonanza magnetica avanzataComprendere la risonanza magnetica avanzataUsi clinici della risonanza magnetica avanzataScoperte e ricerche futureDifferenze nella​ struttura della sostanza​ biancaEffetti a ​lungo termine e studi‌ futuri

Studio rivela differenze strutturali‍ nel cervello di pazienti con‌ sintomi a lungo termine da COVID-19

Un recente studio condotto presso l’Università di Linköping in Svezia ha utilizzato tecniche‍ avanzate di‌ risonanza magnetica per indagare le differenze strutturali nella sostanza bianca ⁣del cervello di pazienti con sintomi persistenti da COVID-19, suggerendo una possibile causa per i loro problemi​ neurologici continui.

La ricerca e i⁤ suoi risultati

Il confronto tra pazienti e individui sani

Il team di ‌ricerca ha esaminato i cervelli di 16 pazienti precedentemente ospedalizzati⁤ per COVID-19 che presentavano sintomi persistenti.⁣ Confrontando la struttura del tessuto cerebrale di questi pazienti con quella di persone sane, sono​ emerse differenze significative. Questi risultati, pubblicati sulla⁤ rivista Brain ⁤Communications, potrebbero fornire nuove intuizioni sui meccanismi sottostanti⁣ ai problemi neurologici persistenti post-COVID.

La frustrazione di fronte ai limiti ⁣della risonanza magnetica⁤ convenzionale

Ida Blystad, neuroradiologa presso l’Università di Linköping, esprime la frustrazione di ⁤non riuscire a trovare una spiegazione ai problemi dei pazienti attraverso la risonanza magnetica convenzionale. Questo ha sottolineato l’importanza di utilizzare tecnologie di esame alternative per comprendere cosa accade nel cervello dei ⁤pazienti con sintomi persistenti da COVID-19.

Tecniche avanzate di imaging

La risonanza magnetica avanzata

Nel loro studio attuale,⁤ i ricercatori hanno aggiunto un nuovo tipo di imaging RM chiamato ‌risonanza magnetica⁤ avanzata. Questa⁣ tecnologia è particolarmente sensibile ai cambiamenti nell’organizzazione degli assoni nervosi, motivo per cui è stata scelta per studiare gli effetti del COVID-19 sul cervello.

Comprendere la risonanza magnetica avanzata

Per comprendere cosa⁢ sia la risonanza magnetica avanzata, possiamo immaginare una grande‍ città di⁢ notte, con i fari delle auto che si muovono lungo le strade più trafficate. Non possiamo vedere la strada stessa, ma capiamo che è lì perché le‍ auto si muovono facilmente in quel punto. Allo stesso modo, medici e ricercatori possono ​ottenere una visione di come il cervello​ sia costruito a livello microscopico attraverso la risonanza magnetica⁣ avanzata. Questa tecnologia si basa sul fatto che l’acqua si muove nel ​tessuto ​cerebrale secondo la legge della minima resistenza, ​muovendosi più facilmente lungo le vie⁤ neurali.​ Misurando il movimento delle molecole ⁢d’acqua attraverso le vie neurali, i ricercatori‌ possono⁤ dedurre indirettamente​ la struttura delle vie neurali.

Usi clinici della risonanza magnetica avanzata

La risonanza ​magnetica avanzata viene utilizzata ⁤per diagnosticare l’ictus e pianificare interventi chirurgici al cervello. Nello studio attuale, i ‌ricercatori hanno utilizzato una ⁢versione più avanzata di questa tecnologia per ⁣esaminare 16 uomini che erano ‌stati ospedalizzati per un grave COVID-19⁣ e che partecipavano allo studio Linköping‍ COVID-19 ‌(LinCos) presso il Dipartimento ⁢di Medicina Riabilitativa di Linköping. Questi pazienti presentavano ancora sintomi persistenti dopo sette mesi e sono stati confrontati con un gruppo di individui sani senza sintomi post-COVID che non erano stati ospedalizzati per ⁣COVID. I cervelli dei partecipanti sono stati esaminati sia con risonanza magnetica convenzionale che con risonanza magnetica avanzata.

Scoperte e ricerche future

Differenze nella​ struttura della sostanza​ bianca

Ida Blystad sottolinea che le due⁣ categorie di soggetti⁢ differiscono per quanto ⁢riguarda la struttura della⁣ sostanza bianca del cervello.⁣ Questo potrebbe essere una delle cause⁢ dei problemi neurologici ‌sperimentati dal gruppo che aveva⁢ sofferto di COVID-19 grave. Tuttavia, avendo esaminato solo un piccolo gruppo di pazienti, i ricercatori sono cauti nel ⁤trarre conclusioni definitive.

Effetti a ​lungo termine e studi‌ futuri

Un’altra questione da indagare è cosa succede nel tempo. La risonanza ⁢magnetica fornisce un’immagine del cervello in quel momento specifico⁣ e, poiché i partecipanti sono stati esaminati in un’unica occasione, non è possibile sapere se le differenze tra i due‌ gruppi scompariranno nel tempo o se sono permanenti. Studi futuri indagheranno se le modifiche rilevate con ⁣la risonanza magnetica avanzata sono in qualche ​modo collegate all’attività cerebrale e a come le diverse parti del cervello comunicano tra loro attraverso‍ la sostanza bianca in ‍pazienti affetti da stanchezza post-COVID.

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