Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Anolidi subacquei usano bolle per prolungare immersioni. Prima volta documentata
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Anolidi subacquei usano bolle per prolungare immersioni. Prima volta documentata
News

Anolidi subacquei usano bolle per prolungare immersioni. Prima volta documentata

By Raoul Raffael
Published 18 Settembre 2024
4 Min Read
Share

Anolidi subacquei usano bolle per prolungare immersioni. Prima volta documentata

Anolidi subacquei usano bolle per prolungare immersioni. Prima volta documentata

Nel 2021, un gruppo di scienziati ha scoperto che alcuni anoli, un tipo di lucertola, utilizzano bolle d’aria per respirare sott’acqua. Questa scoperta ha suscitato grande interesse, poiché rappresentava il primo caso noto di vertebrati che impiegano bolle d’aria come una sorta di attrezzatura per la respirazione subacquea. Tuttavia, rimaneva da chiarire se queste bolle avessero una funzione specifica o se fossero solo un curioso incidente. Ora, grazie a una nuova ricerca, è stato dimostrato che le bolle d’aria hanno un ruolo significativo nel prolungare il tempo di immersione degli anoli.

Il ruolo delle bolle d’aria negli anoli

Esperimenti e risultati

Per verificare l’ipotesi, la scienziata Lindsey Swierk dell’Università di Binghamton ha condotto un esperimento applicando un emolliente sui nasi di alcuni anoli, impedendo così la formazione delle bolle d’aria quando si immergevano. L’obiettivo era valutare come l’assenza di una bolla di re-respirazione influenzasse i cicli di respirazione, i movimenti del collo e i tempi di immersione. I risultati hanno mostrato che gli anoli con le bolle d’aria potevano rimanere sott’acqua il 32% più a lungo rispetto a quelli trattati con emolliente. Questo suggerisce che le bolle di re-respirazione hanno un ruolo funzionale nella respirazione subacquea, aiutando questi rettili a nascondersi dai predatori per periodi più lunghi.

Meccanismi di funzionamento

A volte, le bolle d’aria sembrano sul punto di sfuggire dalla lucertola, ma nella maggior parte dei casi rimangono stabili. Questo fenomeno ha suscitato l’interesse di Swierk, che si è chiesta come gli anoli riescano a mantenere queste bolle senza perderle. La scienziata ha descritto gli anoli come “i nuggets di pollo della foresta”, poiché sono prede ambite da serpenti e uccelli. Essere in grado di rimanere sott’acqua fino a 20 minuti rappresenta un’efficace strategia di difesa contro questi predatori.

Possibili implicazioni e ulteriori ricerche

Un’analogia con le branchie fisiche

La scoperta delle bolle di re-respirazione ha sollevato la questione se queste possano essere considerate una sorta di branchia fisica. Swierk ha spiegato che l’idea di una branchia fisica è che un piccolo organismo che respira aria possa respirare sott’acqua utilizzando l’ossigeno che si sposta dall’acqua alla bolla d’aria. Mentre piccoli invertebrati come ragni e insetti possono utilizzare le branchie fisiche indefinitamente, è molto improbabile che una lucertola possa fare lo stesso. Tuttavia, Swierk e il suo team stanno studiando se l’azione delle branchie fisiche possa integrare l’ossigeno di una lucertola sott’acqua, aiutando a prolungare ulteriormente le immersioni.

Prospettive future

La scoperta delle bolle di re-respirazione negli anoli ha aperto nuove strade di ricerca. Swierk ha espresso il suo entusiasmo per il comportamento di questi rettili, affermando che il fatto che gli anoli possano re-respirare senza perdere le bolle d’aria è sorprendente. Questo fenomeno solleva domande sui meccanismi che permettono agli anoli semi-acquatici di compiere questa impresa. La ricerca futura potrebbe concentrarsi su come queste bolle d’aria vengono mantenute e su come gli anoli riescano a utilizzarle per prolungare i loro tempi di immersione.

Conclusioni

La scoperta delle bolle di re-respirazione negli anoli rappresenta un’importante avanzamento nella comprensione del comportamento di questi rettili. Gli esperimenti condotti da Lindsey Swierk hanno dimostrato che le bolle d’aria hanno un ruolo significativo nel prolungare il tempo di immersione degli anoli, aiutandoli a sfuggire ai predatori. Questa scoperta ha sollevato nuove domande sui meccanismi di funzionamento delle bolle d’aria e sulle possibili implicazioni per la respirazione subacquea degli anoli. La ricerca futura potrebbe fornire ulteriori informazioni su come questi rettili riescano a mantenere le bolle d’aria e su come queste possano essere utilizzate per prolungare i tempi di immersione.

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Ad PremiereNews

Dalle criptovalute ai meme: il web impazzisce per Leone XIV

By Stefania Romano
9 Maggio 2025
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

In Antartide un ghiacciaio ruba il ghiaccio al vicino in soli 18 anni

By Mirko Rossi
10 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

La gravità come indizio: viviamo in una simulazione?

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025

Come vivere senza gas: cucinare, pulire e riscaldare con l’elettricità

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025

Come hanno fatto le rane a sopravvivere all’estinzione dei dinosauri

By Stefania Romano
10 Maggio 2025

Uomo incornato da un bisonte a Yellowstone: cosa è successo davvero

By Valeria Mariani
12 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

Robert Fergus torna in Meta: guiderà il laboratorio Fair sull’intelligenza artificiale

Alla Prima PaginaNews
9 Maggio 2025

Buchi neri, fine della singolarità? Nuovi scenari dalla gravità quantistica

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

Caffeina e rischio diabete: scoperto legame genetico con il grasso corporeo

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
10 Maggio 2025

La chiave per curare la malattia di Lyme potrebbe celarsi nella parete cellulare del batterio

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?