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L’arte rupestre africana potrebbe raffigurare un animale estinto vissuto milioni di anni prima degli umani

By Luigi Belli
Published 18 Settembre 2024
5 Min Read
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L’arte rupestre africana potrebbe raffigurare un animale estinto vissuto milioni di anni prima degli umani

Nel cuore del Karoo Basin in Sudafrica, un’antica pittura rupestre raffigura‌ un⁤ animale con zanne rivolte verso​ il basso. Questo enigmatico dipinto,⁣ realizzato dai San ⁣ tra il ‌1821 e il ⁢1835, ha ⁤suscitato numerose domande tra gli ⁤archeologi. Alcuni hanno ipotizzato che si trattasse di‌ una creatura mitologica, ma recenti ricerche ​suggeriscono che potrebbe rappresentare un dicinodonte, una specie estinta che visse milioni di⁤ anni‌ prima dell’arrivo degli esseri umani.

La⁢ scoperta⁤ nel Karoo ​Basin

Un dipinto enigmatico

Nel Karoo Basin, una regione ⁤arida⁣ e ricca di​ fossili, ​si ‌trova una pittura rupestre che ha lasciato ‌perplessi molti studiosi. ⁤Il​ dipinto, noto⁣ come‌ “pannello del Serpente ‌Cornuto”, mostra un‍ animale‌ dal corpo allungato e⁣ con zanne rivolte verso il ⁢basso. ⁣A prima‍ vista,⁣ potrebbe sembrare un tricheco, ma questi⁤ mammiferi marini vivono ⁢vicino⁤ al Polo Nord, molto lontano ​dal Sudafrica. Un’altra ipotesi è che si tratti di una creatura del “mondo degli spiriti” dei San, ma queste figure sono ⁣quasi sempre ispirate alla realtà fisica.

L’ipotesi del ‌dicinodonte

Secondo Julien Benoit dell’Evolutionary Studies Institute ⁢presso l’Università del Witwatersrand, ⁢il⁢ dipinto potrebbe essere ispirato da un fossile di​ dicinodonte. Questo erbivoro dal ‌corpo massiccio e ‌con zanne rivolte verso il basso visse in ‌questa parte del mondo fino a circa 200 milioni​ di anni fa. Se⁤ questa teoria fosse corretta, significherebbe che i San erano a⁣ conoscenza di questo⁤ animale‍ preistorico molto prima che ‌fosse descritto scientificamente.

La conoscenza​ indigena dei‍ fossili

Trasporto e interpretazione dei fossili

Esistono prove convincenti che i San identificassero e trasportassero ‍fossili su lunghe distanze. Non sarebbe quindi ⁢sorprendente se ⁤la scoperta ​di un fossile avesse acceso l’immaginazione di qualcuno, ispirando così l’arte rupestre. Infatti, si sostiene che animali estinti ⁤spesso trovino spazio nella cultura‌ dei San. Benoit spiega che i San hanno​ diversi miti ⁤su grandi animali scomparsi che un tempo vagavano per la regione. ‍Un⁤ resoconto del‌ 1905 descrive come i San parlino dei⁣ loro antenati che incontrarono “grandi‍ mostri, più grandi dell’elefante​ o dell’ippopotamo”.

Miti ⁣e cerimonie

Esplorando la mitologia dei San, Benoit nota⁤ che la ⁤creatura con le zanne si inserisce nel tema dell’“animale della pioggia”. Durante ​le ⁢cerimonie per invocare la pioggia, i San ⁢entrano in uno ⁣stato ‌di trance⁤ e si avventurano nel regno dei morti per catturare questi animali e riportare la ‍pioggia nel ⁤mondo‍ dei‍ vivi. Scegliendo una specie come il dicinodonte, che sapevano essere estinta ​e quindi morta,⁢ speravano probabilmente che ⁣questo animale ⁤avesse una maggiore potenza per collegare i due ⁢mondi.

La scienza e la cultura indigena

La scoperta ⁤scientifica

È interessante notare⁤ che il‌ pannello del Serpente Cornuto ⁤risale al‍ massimo al 1835, mentre il dicinodonte fu⁣ descritto⁣ scientificamente solo negli anni ’40‍ del XIX secolo. Questo suggerisce che i ⁢ San avessero una conoscenza dei‍ fossili molto ⁣prima che gli scienziati occidentali li studiassero. Benoit cita il lavoro​ della​ storica ​ Adrienne ​Mayor, che‌ ha ⁤dimostrato⁤ come ‍molte culture abbiano esplorato il mondo dei fossili ‍prima degli​ scienziati occidentali. Gli​ Indiani d’America conoscevano i fossili prima ⁤della colonizzazione e li interpretavano in vari modi, alcuni dei quali implicavano che ⁢sapessero ⁣che appartenevano ‍ad animali scomparsi da‍ tempo.

La sottovalutazione della conoscenza indigena

Come spesso accade nei campi dell’astronomia e della biologia, sembra che la profondità della conoscenza indigena sia stata ampiamente sottovalutata. I San, nel sud dell’Africa, raccoglievano fossili, come dimostrato dal rifugio⁢ roccioso⁢ di Bolahla, dove trasportarono una falange di dinosauro, che ⁢potrebbe essere, tra l’altro, la prima volta‌ che un osso di dinosauro fu mai scoperto.

Conclusioni

La scoperta ​nel Karoo Basin e le ricerche di Julien Benoit offrono ‍una nuova prospettiva sulla conoscenza indigena dei⁢ fossili e sulla loro interpretazione. La pittura rupestre del “pannello del Serpente Cornuto” potrebbe⁣ rappresentare un dicinodonte, suggerendo che‌ i San fossero a conoscenza di questo animale ‌preistorico molto prima che fosse descritto scientificamente. ⁤Questo studio​ non‌ solo arricchisce la nostra comprensione della cultura ‌dei⁣ San, ‍ma evidenzia anche l’importanza di riconoscere e⁢ valorizzare ‍la ⁣conoscenza ‍indigena nel ⁤campo della paleontologia.

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