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Indigeni sudafricani ancora legati ai loro antenati di 10.000 anni fa

By Sabrina Verdi
Published 20 Settembre 2024
5 Min Read
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Indigeni sudafricani ancora legati ai loro antenati di 10.000 anni fa

Indigeni sudafricani ancora legati ai loro antenati di 10.000 anni fa

Gli​ indigeni del Sudafrica sono ‌ancora direttamente‌ collegati ai loro antenati di 10.000 anni ‌fa. La firma​ genetica risale‌ all’inizio dell’Olocene. Un legame genetico millenario. Gli abitanti indigeni San e‌ Khoe del Sudafrica possono ancora rintracciare‍ gran parte della loro‍ eredità genetica ⁣fino ai cacciatori-raccoglitori preistorici che vivevano nella regione 10.000 anni fa. Secondo gli autori di un nuovo studio, questo grado di continuità genetica attraverso i millenni è “eccezionale nel record⁣ archeogenetico globale”.

Sequenziamento del genoma. I‍ ricercatori sono giunti a questa sorprendente conclusione⁢ dopo aver sequenziato ⁣i‍ genomi di nove⁣ individui‌ antichi sepolti nel rifugio roccioso di Oakhurst, vicino alla città‍ di George,‌ nella provincia⁢ del‍ Capo Occidentale. Datati tra 10.000 e 1.300 anni​ fa, questi antichi bushmen forniscono una “traiettoria temporale”‍ dei cambiamenti genetici​ avvenuti nell’area dall’inizio dell’Olocene fino alla fine dell’Età della Pietra.

Stabilità genetica. Incredibilmente, l’individuo più antico⁤ incluso nello studio “mostrava una composizione genetica indistinguibile dagli abitanti successivi del​ rifugio roccioso di Oakhurst”, suggerendo che il pool genetico locale è rimasto inalterato da linee esterne per⁤ un periodo‍ di circa 9.000 anni. Sottolineando l’unicità di questi risultati, l’autore dello ⁣studio Joscha‍ Gretzinger ha spiegato in una dichiarazione‍ che “studi simili dall’Europa hanno rivelato una storia ‌di cambiamenti genetici su larga scala dovuti ai movimenti umani negli ultimi 10.000 anni.⁢ Questi nuovi risultati dal sud dell’Africa sono piuttosto diversi e suggeriscono una lunga storia di relativa stabilità ⁣genetica.”

Un territorio unico. Nel loro rapporto, i​ ricercatori spiegano che⁣ il territorio occupato dai popoli San e Khoe del sud durante l’Olocene differisce dalla ⁣maggior parte delle altre regioni della Terra in quanto non sembra aver sperimentato molteplici ondate di migrazione, mescolanza genetica e sostituzione di linee antiche. Tuttavia, proseguono dicendo che questo raro periodo di continuità è terminato “piuttosto bruscamente” quando pastori e agricoltori provenienti ‍dall’Africa orientale e occidentale hanno iniziato a migrare verso il Sudafrica circa 1.300 ⁢anni fa.

Influenza esterna.⁣ A causa di questo afflusso, tutti ​i gruppi moderni San e Khoe derivano almeno il nove percento della loro‌ eredità genetica da fonti originarie al⁣ di ​fuori del⁢ Sudafrica, della Namibia e del ⁢ Botswana. Nonostante ciò, i ricercatori spiegano che alcuni San del sud rimangono direttamente collegati ai residenti di Oakhurst di 10.000 anni fa ⁤e continuano a preservare la “firma ⁣genetica antica, derivata dal Pleistocene” di ​questi antenati dell’inizio dell’Olocene.

Gruppi ‌specifici. “Specialmente tra i ‡Khomani, i Karretjiemense e i Nama, ⁤che appartengono ai gruppi San/Khoe più mescolati‍ nel sud dell’Africa, alcuni individui tracciano ancora ⁢la maggior ‍parte‍ della loro ascendenza a questi cacciatori-raccoglitori dell’Età della Pietra Tardiva,” scrivono gli autori dello studio.

Conclusioni dello studio. ​Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, offre una visione unica della storia genetica dei ​popoli indigeni del Sudafrica. La scoperta di una continuità genetica‍ così prolungata è rara​ e fornisce nuove informazioni sulla stabilità genetica in una regione che, a differenza di molte altre parti ‍del mondo, non ha subito significativi cambiamenti genetici per migliaia di anni.

Implicazioni future. Questi risultati non ⁣solo arricchiscono la nostra comprensione della storia genetica umana, ma potrebbero anche avere implicazioni per studi‍ futuri ⁢sulla diversità genetica​ e l’evoluzione umana. La‌ capacità di ⁢tracciare una linea genetica diretta attraverso millenni offre un’opportunità unica per esplorare come le popolazioni umane si sono adattate e sono sopravvissute in ambienti specifici ​nel⁣ corso del tempo.

Riflessioni finali. La ricerca evidenzia l’importanza di preservare e studiare le popolazioni‌ indigene, non ‌solo per⁢ comprendere meglio il nostro passato genetico, ma⁢ anche per apprezzare la ricchezza e la‌ diversità ‌delle⁣ culture umane. La storia genetica dei San e Khoe ⁤del ‍ Sudafrica è un potente promemoria della ​complessità e della resilienza dell’umanità.

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