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Le origini dei lupi addomesticati potrebbero non essere legate alla grotta tedesca

By Mirko Rossi
Published 1 Dicembre 2023
4 Min Read
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Contents
La teoria della domesticazione in GermaniaLa scoperta nella grotta di GnirshöhleIl dubbio sulla dieta dei canidiLa critica alla ricerca precedenteLa revisione dell’analisiIl fattore di arricchimento troficoLa conclusione della critica

La storia della domesticazione dei cani è un argomento affascinante che ha sempre suscitato grande interesse tra gli studiosi. Una delle teorie più popolari sostiene che i primi lupi addomesticati siano apparsi circa 15.000 anni fa in una grotta in Germania. Tuttavia, una recente ricerca mette in dubbio questa ipotesi, suggerendo che i dati presentati in precedenza potrebbero non essere sufficienti a supportare tale teoria.

La teoria della domesticazione in Germania

La scoperta nella grotta di Gnirshöhle

Nel 2021, un gruppo di ricercatori ha pubblicato un’analisi di fossili di grandi canidi trovati nella grotta di Gnirshöhle, nel sud-ovest della Germania. Questi resti ossei si trovavano in un sito occupato dagli umani durante il periodo Magdaleniano, che va da circa 16.000 a 14.000 anni fa. Questo ha portato gli autori dello studio a ipotizzare che questi grandi animali potessero aver vissuto con gli umani, diventando così i primi esempi conosciuti di cani addomesticati.

 

Il dubbio sulla dieta dei canidi

Per cercare di ricostruire la dieta di questi antichi animali, i ricercatori hanno utilizzato dati isotopici del collagene. Notando che sembravano aver consumato meno proteine rispetto ai lupi selvatici, gli autori dello studio hanno ipotizzato che i canidi di Gnirshöhle potessero essere stati in gran parte nutriti dagli umani. Tuttavia, né il DNA mitocondriale né un’analisi morfometrica dei denti degli animali hanno potuto determinare con certezza se fossero cani o lupi.

 

La critica alla ricerca precedente

La revisione dell’analisi

Una nuova ricerca, ancora non sottoposta a revisione paritaria, ha messo in discussione l’analisi presentata due anni fa, sostenendo che lo studio originale fosse “fondamentalmente errato e avesse escluso dati rilevanti disponibili”. Ad esempio, i nuovi autori affermano che i valori isotopici presentati indicano che i lupi di Gnirshöhle avrebbero potuto consumare la stessa dieta dei loro equivalenti selvatici.

 

Il fattore di arricchimento trofico

Il problema, secondo i critici, è che diverse popolazioni di lupi possono avere diversi valori del fattore di arricchimento trofico (TEF), il che significa che registrano diverse firme isotopiche dalle loro prede. Per ricostruire la dieta di un animale dai dati isotopici, è quindi necessario conoscere il TEF della creatura. Tuttavia, poiché il TEF corretto per i lupi di Gnirshöhle è sconosciuto, l’idea che fossero nutriti dagli umani richiede “un grande salto di fede”.

 

La conclusione della critica

Nella sezione finale della loro critica, i ricercatori hanno criticato gli autori dello studio del 2021 per aver fatto una “supposizione tacita” che gli animali di Gnirshöhle fossero cani piuttosto che lupi, nonostante la mancanza di prove a sostegno di questa affermazione. Tuttavia, è importante sottolineare che il documento originale non afferma mai che gli animali fossero cani, e gli autori erano infatti attenti a precisare che, in base ai loro dati, “un’assegnazione dei canidi come cani o lupi non può essere eseguita in modo univoco”.

Sebbene molti dei punti sollevati nel nuovo documento rendano meno chiara l’idea che gli umani stessero addomesticando i lupi nella grotta di Gnirshöhle, gli autori vanno sicuramente un po’ oltre nelle loro critiche. Forse è il momento di “ritirare i cani”.

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