Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: La dispersione umana dall’Africa: nuove scoperte
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » La dispersione umana dall’Africa: nuove scoperte
News

La dispersione umana dall’Africa: nuove scoperte

By Mirko Rossi
Published 29 Marzo 2024
4 Min Read
Share

La storia dell’umanità è costellata di migrazioni e spostamenti che hanno portato i nostri antenati a colonizzare ogni angolo del pianeta. Una delle migrazioni più⁤ significative è stata quella che ha visto gli esseri umani moderni lasciare​ l’Africa per diffondersi nel resto del mondo. Tradizionalmente, si è pensato che questi spostamenti avvenissero durante periodi di abbondanza,⁢ quando le condizioni ambientali erano favorevoli. Tuttavia, una recente ricerca condotta da scienziati dell’Arizona State University (ASU) ‌suggerisce ⁢che le migrazioni potrebbero essere avvenute anche attraverso percorsi aridi, definiti “autostrade blu”, creati dai fiumi stagionali. Questo studio, pubblicato sulla rivista Nature, getta nuova luce sulla flessibilità comportamentale degli esseri umani primitivi e sulla loro⁣ capacità di adattarsi ai⁢ cambiamenti ambientali, anche in seguito all’eruzione del supervulcano Toba, avvenuta circa 74.000 anni fa.

 

La ricerca ha preso in ‌esame il sito di Shinfa-Metema 1, situato ⁣nelle terre basse dell’attuale Etiopia nordoccidentale,⁤ lungo il fiume‍ Shinfa, un affluente del Nilo‌ Azzurro. Qui,‍ gli​ scienziati hanno scoperto prove che dimostrano​ come gli esseri umani primitivi siano riusciti‌ a sopravvivere all’eruzione del Toba,⁣ uno dei più grandi supervulcani della storia, adattandosi alle conseguenti modifiche dell’ambiente. Questa capacità di adattamento potrebbe aver facilitato la successiva ‍dispersione degli esseri umani moderni ⁤fuori dall’Africa e in tutto il‍ resto del mondo.

 

Il team di ricerca ha indagato il sito di Shinfa-Metema 1, scoprendo che la popolazione umana⁣ presente 74.000 anni⁤ fa era riuscita a sopravvivere all’eruzione del Toba grazie⁣ alla sua flessibilità comportamentale. Questa ​scoperta conferma i risultati ottenuti in precedenza nel sito di Pinnacle Point, in⁢ Sudafrica, dove si era osservato che, nonostante i ‌cambiamenti ambientali causati dall’eruzione, le popolazioni umane si erano adattate e avevano sopravvissuto.

Uno degli aspetti più innovativi di questa ricerca è l’uso della criptotefra,​ frammenti di‍ vetro ‍vulcanico di dimensioni comprese tra 80 e 20 micron, per datare con precisione gli strati archeologici. Questa metodologia permette di correlare siti distanti migliaia di chilometri ‌con una risoluzione temporale di poche settimane, piuttosto che ‍di migliaia ⁣di⁢ anni.

 

La ricerca ‌di criptotefra nei siti archeologici è un’operazione meticolosa e richiede grande attenzione ai dettagli. Nonostante la difficoltà di trovare questi minuscoli frammenti, la possibilità di correlare siti distanti ⁣e di datare ‍eventi con tale precisione rende il lavoro estremamente gratificante.

I metodi per identificare la criptotefra a bassa abbondanza sono stati sviluppati inizialmente all’Università del Nevada a Las⁤ Vegas e successivamente perfezionati all’Arizona State University nel Laboratorio di Preparazione di Sedimenti e Tefra (STEP Lab). La collaborazione con laboratori nel Regno Unito ha permesso di affinare ulteriormente queste tecniche, rendendo possibile l’uso della tefrocronologia ‍per collegare i record archeologici e paleoambientali e inserirli sulla stessa linea temporale.

Le scoperte fatte nel sito di Shinfa-Metema 1 non‌ solo forniscono nuove informazioni sulla dispersione umana dall’Africa, ma offrono anche ⁤una prospettiva ‌più ampia sulla capacità di‍ adattamento degli esseri umani primitivi. ‌La presenza di strumenti in pietra e prove di cottura indicano ⁢che questi antichi abitanti cacciavano una varietà di animali terrestri e utilizzavano il fuoco in modo controllato. In particolare, i punti di freccia in pietra rinvenuti, datati a 74.000 anni fa, rappresentano la più antica evidenza di uso dell’arco.

 

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Blatte e come eliminarle in modo sicuro

By Raoul Raffael
28 Maggio 2025
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Pianeta nano 2017 OF 201 riscrive la mappa del Sistema Solare

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Caldo estremo: come temperature elevate trasformano lavoro e mente

By Massimo Martini
28 Maggio 2025

Starship esplode sopra l’Oceano Indiano: un altro test critico per SpaceX

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025

Nuove foto del Sole in 8K rivelano dettagli impressionanti delle macchie solari

By Valeria Mariani
26 Maggio 2025

Perché la luce non perde energia attraversando l’Universo?

By Raoul Raffael
26 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

In un futuro non lontano saremo tutti ricchi

Alla Prima PaginaNewsScelto per teZoom
26 Maggio 2025

Paprika: da cosa è fatta davvero?

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

In arrivo lenti a contatto con visione aumentata, anche notturna

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Il nucleo terrestre rilascia oro: nuova scoperta sulle origini dei metalli preziosi

Ad PremiereNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?