Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Scienziati risolvono il mistero dei batteri predatori
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Scienziati risolvono il mistero dei batteri predatori
News

Scienziati risolvono il mistero dei batteri predatori

By Mirko Rossi
Published 28 Febbraio 2024
4 Min Read
Share

La microbiologia ha da tempo cercato di comprendere come alcuni batteri, noti come predatori naturali antimicrobici, siano in grado di riconoscere e uccidere altri batteri. Una recente ricerca ha finalmente svelato questo mistero, aprendo la strada a nuove strategie antibatteriche naturali.

Contents
Il mistero risoltoIl ruolo delle vescicole e delle fibre nella predazioneL’analisi molecolare avanzata e l’ingegneriaLa scoperta delle fibreL’ingegnerizzazione delle fibreLe implicazioni della scoperta

 

Il mistero risolto

Uno studio condotto dall’Università di Birmingham e dall’Università di Nottingham ha rivelato che il batterio predatore Bdellovibrio bacteriovorus produce proteine a forma di fibra sulla sua superficie per catturare una vasta gamma di prede. Questa scoperta potrebbe permettere agli scienziati di utilizzare questi predatori per colpire e uccidere batteri problematici che causano problemi in ambito sanitario, nel deterioramento degli alimenti e nell’ambiente.

 

Il ruolo delle vescicole e delle fibre nella predazione

Il professor Andrew Lovering, esperto di Biologia Strutturale all’Università di Birmingham, ha spiegato che il Bdellovibrio bacteriovorus è noto fin dagli anni ’60 per la sua capacità di cacciare e uccidere altri batteri, entrando nelle cellule bersaglio e nutrendosi di esse dall’interno prima di scoppiare fuori. Tuttavia, la domanda che ha perplesso gli scienziati era: “Come fanno queste cellule a stabilire un attacco solido quando sappiamo quanto siano vari i loro bersagli batterici?”

 

L’analisi molecolare avanzata e l’ingegneria

La professoressa Liz Sockett, della School of Life Sciences dell’Università di Nottingham, ha spiegato che il predatore Bdellovibrio deposita una robusta vescicola, una parte “strappata” dell’involucro cellulare del predatore, quando invade la preda. Questa vescicola crea una sorta di camera d’aria o serratura che permette l’ingresso del Bdellovibrio nella cellula preda. Gli scienziati sono stati in grado di isolare questa vescicola dalla preda morta, una novità in questo campo, e di analizzarla per rivelare gli strumenti utilizzati durante l’evento precedente di contatto predatore/preda.

 

La scoperta delle fibre

Analizzando il contenuto della vescicola, i ricercatori hanno scoperto che il Bdellovibrio, non sapendo quali batteri incontrerà, dispiega sulla sua superficie una gamma di molecole simili per il riconoscimento della preda, creando così molte “chiavi” diverse per “sbloccare” molti tipi diversi di prede.

 

L’ingegnerizzazione delle fibre

Gli scienziati hanno poi intrapreso un’analisi individuale delle molecole, dimostrando che esse formano lunghe fibre, circa dieci volte più lunghe delle comuni proteine globulari. Questo permette loro di operare a distanza e “sentire” la preda nelle vicinanze. In totale, sono state contate 21 fibre diverse. I ricercatori hanno lavorato su come operano sia a livello cellulare che molecolare, supportati dall’ingegnerizzazione genetica delle fibre da parte di Paul Radford e Rob Till. Il team ha poi iniziato a tentare di collegare una fibra particolare a una molecola particolare della superficie della preda. Scoprire quale fibra corrisponde a quale preda potrebbe consentire un approccio ingegneristico che vede predatori su misura che prendono di mira diversi tipi di batteri.

 

Le implicazioni della scoperta

Il professor Lovering ha concluso che, poiché il ceppo predatore in esame proviene dal suolo e ha un ampio raggio d’azione, l’identificazione di queste coppie di fibre e prede è molto difficile. Tuttavia, al quinto tentativo di trovare i partner, è stata scoperta una firma chimica sulla superficie dei batteri preda che si adatta perfettamente alla punta della fibra. Questa è la prima volta che una caratteristica del Bdellovibrio è stata abbinata alla selezione della preda.

Gli scienziati in questo campo potranno ora utilizzare queste scoperte per chiedersi quale set di fibre sia utilizzato dai diversi predatori che studiano e potenzialmente attribuirle a prede specifiche. Migliorare la comprensione di questi batteri predatori potrebbe consentire il loro utilizzo come antibiotici, per uccidere batteri che degradano gli alimenti o che sono dannosi per l’ambiente.

 

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Blatte e come eliminarle in modo sicuro

By Raoul Raffael
28 Maggio 2025
Alla Prima PaginaNewsScelto per te

Pianeta nano 2017 OF 201 riscrive la mappa del Sistema Solare

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Caldo estremo: come temperature elevate trasformano lavoro e mente

By Massimo Martini
28 Maggio 2025

Starship esplode sopra l’Oceano Indiano: un altro test critico per SpaceX

By Mirko Rossi
28 Maggio 2025

Nuove foto del Sole in 8K rivelano dettagli impressionanti delle macchie solari

By Valeria Mariani
26 Maggio 2025

Perché la luce non perde energia attraversando l’Universo?

By Raoul Raffael
26 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

In un futuro non lontano saremo tutti ricchi

Alla Prima PaginaNewsScelto per teZoom
26 Maggio 2025

Paprika: da cosa è fatta davvero?

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

In arrivo lenti a contatto con visione aumentata, anche notturna

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Il nucleo terrestre rilascia oro: nuova scoperta sulle origini dei metalli preziosi

Ad PremiereNewsScelto per te
26 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?