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Ripensare all’acqua alcalina

By Mirko Rossi
Published 11 Febbraio 2024
4 Min Read
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Negli ultimi anni, l’acqua alcalina è diventata una tendenza popolare nel mondo del benessere e della salute. Con un pH superiore rispetto all’acqua di rubinetto, molti sostengono che possa offrire benefici come un’adeguata idratazione e un aumento del pH urinario. Tuttavia, una recente ricerca pubblicata sul The Journal of Urology mette in discussione l’efficacia dell’acqua alcalina nella prevenzione dei calcoli urinari, suggerendo che il suo contenuto di alcali sia trascurabile e quindi inefficace nel modificare il pH delle urine in modo significativo.

Contents
Acqua alcalina: una soluzione o un’illusione?Trattamenti alternativi più efficaciAnalisi e confronto dei trattamenti per la prevenzione dei calcoli urinariIl ruolo del pH e degli alcali nella prevenzione dei calcoliLa ricerca di soluzioni efficaci e convenienti

 

Acqua alcalina: una soluzione o un’illusione?

L’acqua alcalina, conosciuta anche come acqua ad alto pH, è commercializzata con un pH compreso tra 8 e 10, decisamente superiore a quello dell’acqua di rubinetto, che si aggira intorno a 7,5. Nonostante il suo crescente consumo e le affermazioni dei suoi sostenitori, la ricerca guidata dal dottor Roshan M. Patel dell’Università della California, Irvine, ha rivelato che l’acqua alcalina non contiene una quantità di alcali sufficiente a influenzare la formazione di calcoli renali o urinari.

 

Trattamenti alternativi più efficaci

Sebbene l’acqua alcalina non sembri essere una soluzione valida, esistono altri trattamenti che offrono un contenuto di alcali più elevato per aumentare il pH delle urine. Ad esempio, il succo d’arancia, con un contenuto di alcali fino a 15 mEq/L, e il bicarbonato di sodio si sono dimostrati tra le alternative più efficaci e convenienti. Inoltre, sono emersi nuovi prodotti solubili in acqua che potrebbero rappresentare opzioni utili e accessibili.

 

Analisi e confronto dei trattamenti per la prevenzione dei calcoli urinari

La ricerca ha analizzato il pH di cinque marche di acqua alcalina disponibili sul mercato, confrontandole con altri tipi di bevande e prodotti da banco con il potenziale di aumentare il pH urinario. I risultati hanno mostrato che, nonostante un pH più elevato, l’acqua alcalina presenta un contenuto di alcali “insignificante” rispetto alla produzione acida metabolica tipica del corpo, che varia da 40 a 100 mEq/L al giorno.

 

Il ruolo del pH e degli alcali nella prevenzione dei calcoli

Aumentare il pH è una strategia chiave per prevenire la formazione di alcuni tipi di calcoli urinari, come quelli di acido urico o cistina, in pazienti con precedenti episodi. Le compresse di citrato di potassio sono comunemente prescritte per prevenire la ricorrenza dei calcoli, ma molti pazienti non seguono il trattamento raccomandato, spesso a causa della necessità di assumere grandi pillole più volte al giorno. Se l’acqua alcalina potesse effettivamente aumentare il pH urinario, potrebbe rappresentare un’alternativa attraente per la prevenzione dei calcoli.

 

La ricerca di soluzioni efficaci e convenienti

I ricercatori sottolineano l’importanza di guidare la selezione di altri trattamenti, inclusi bevande e prodotti da banco, per prevenire la ricorrenza dei calcoli urinari. Tuttavia, evidenziano anche i limiti del loro studio di laboratorio e l’esigenza di condurre studi clinici sulle opzioni per aumentare il pH urinario.

 

In conclusione, l’acqua alcalina, nonostante il suo pH più elevato, non sembra essere una soluzione efficace per la prevenzione dei calcoli urinari a causa del suo contenuto trascurabile di alcali. Altre opzioni, come il succo d’arancia e il bicarbonato di sodio, potrebbero offrire alternative più efficaci e convenienti. È fondamentale continuare la ricerca per identificare trattamenti validi e accessibili per coloro che soffrono di calcoli urinari ricorrenti.

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