
La scoperta dei ricercatori brasiliani
L’articolo pubblicato sul Journal of Applied Physiology descrive per la prima volta gli aspetti sub-cellulari del danno endoteliale e dei fenomeni trombotici associati all’infezione. L’infiammazione acuta che colpisce la microcircolazione polmonare è stata identificata come il fattore chiave nel COVID-19 grave, contribuendo a una comprensione più profonda della patofisiologia della malattia e allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche.
Il ruolo dell’infiammazione e della trombosi
La ricerca ha evidenziato che il danno endoteliale tende a precedere due processi comuni nei casi di distress respiratorio: la significativa perdita della membrana alveolo-capillare e l’accumulo intra-alveolare di fibrina, associata alla coagulazione del sangue e alla guarigione delle ferite. Un altro studio ha confermato che la coagulazione non è tipica del processo solito innescato dall’attivazione dei fattori di coagulazione, ma è dovuta al danno endoteliale e aggravata da vari meccanismi, rendendo il sangue più denso e causando molte complicazioni.
La gestione dell’idratazione e dell’anticoagulazione
La ricerca ha sottolineato l’importanza di mantenere i pazienti idratati e di controllare rigorosamente l’anticoagulazione. A differenza di altre forme di sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), dove l’infiammazione alveolare impedisce principalmente l’ingresso dell’ossigeno nel flusso sanguigno, nel COVID-19 grave il danno endoteliale dei capillari polmonari è l’ostacolo principale nelle fasi iniziali della malattia.
La necessità di un trattamento tempestivo
La disfunzione endoteliale deve essere invertita senza indugi nel COVID-19 grave, utilizzando un anticoagulante. È essenziale fermare la coagulazione del sangue il prima possibile per evitare lo sviluppo di distress respiratorio acuto e altre conseguenze della malattia, come i problemi ora noti come long COVID.
In conclusione, la ricerca ha fornito una nuova prospettiva sul trattamento del COVID-19 grave, sottolineando l’importanza di un approccio tempestivo e mirato alla trombosi polmonare. Questa scoperta potrebbe portare a un cambiamento significativo nelle linee guida di trattamento a livello globale, riducendo il rischio di mortalità e migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da questa malattia.