La creatività è una qualità umana che ha affascinato scienziati e ricercatori per decenni. Essa è considerata una delle abilità più preziose, in grado di generare idee innovative e soluzioni originali in vari ambiti, come il business, l’arte, la ricerca e l’istruzione. Ma come si raggiunge lo stato di flusso creativo, quel momento in cui sembra che le idee scorrano senza sforzo e si sia completamente immersi nel proprio lavoro? Uno studio condotto dal Creativity Research Lab della Drexel University ha fornito nuove e interessanti risposte a questa domanda.
Il primo fattore chiave per raggiungere lo stato di flusso creativo è l’esperienza. Secondo lo studio, avere una vasta esperienza in un determinato campo consente di sviluppare una rete di aree cerebrali specializzate nella generazione di idee specifiche. Questo significa che più si pratica e si acquisisce esperienza in un’attività, più il cervello diventa abile nel produrre idee creative in quel settore.
Il secondo fattore fondamentale è la capacità di rilasciare il controllo, permettendo al cervello di operare con una supervisione cosciente minima o assente. Questo “lasciar andare” consente alla rete cerebrale di lavorare in modo più fluido e senza interferenze, favorendo l’ingresso nello stato di flusso creativo.
Lo studio ha analizzato l’attività cerebrale di musicisti jazz durante l’improvvisazione, utilizzando l’elettroencefalogramma (EEG) ad alta densità. I risultati hanno mostrato che i musicisti con maggiore esperienza raggiungevano lo stato di flusso più spesso e con maggiore intensità rispetto a quelli meno esperti. Inoltre, è emerso che uno stato di flusso elevato era associato a un’attività aumentata nelle aree uditive e tattili dell’emisfero sinistro del cervello, coinvolte nell’ascolto e nell’esecuzione musicale.
Un aspetto interessante è che lo stato di flusso era anche associato a una ridotta attività nelle regioni frontali superiori del cervello, un’area di controllo esecutivo. Questo supporta l’idea che il flusso creativo sia legato a un minore controllo cosciente, ovvero al “lasciar andare”.
Per i musicisti con maggiore esperienza, il flusso era associato a una maggiore attività nelle aree uditive e visive. Tuttavia, mostravano anche una ridotta attività in alcune parti della rete cerebrale in modalità default, suggerendo che questa rete non contribuisse molto alla generazione di idee legate al flusso in questi musicisti.
In conclusione, lo studio della Drexel University ha evidenziato che per raggiungere uno stato di flusso creativo è necessario unire l’esperienza maturata in un campo specifico con la capacità di rilasciare il controllo. Questi risultati aprono la strada a nuove tecniche per insegnare alle persone a produrre idee creative e suggeriscono che la pratica costante, unita al “lasciar andare”, può essere la chiave per sbloccare il potenziale creativo di ciascuno.