La controversa pratica dell’antropodermica bibliopegia

L’antropodermica bibliopegia, ovvero la pratica di rilegare libri con pelle umana, è una realtà che ha attraversato i secoli e che oggi si scontra con i principi etici e morali della società contemporanea. Questa tecnica, che potrebbe apparire macabra e inquietante, ha trovato applicazione in diversi contesti storici, spesso legati a storie di crimini e punizioni. Tuttavia, è proprio la riflessione sul rispetto dei resti umani e sulla dignità della persona che ha portato a un cambiamento di prospettiva e a una revisione critica di questa pratica.

 

La biblioteca Houghton dell’Università di Harvard, nota per la sua collezione di libri rari e manoscritti, ha recentemente deciso di rimuovere la copertina in pelle umana da un libro risalente agli anni ’80 dell’Ottocento. Questa decisione è stata presa in seguito a una revisione etica avviata dalle raccomandazioni del 2022 riguardanti i resti umani nelle collezioni museali. La biblioteca ha riconosciuto la natura “eticamente problematica” delle origini e della storia del libro, ritenendolo inadatto alla conservazione nella propria istituzione e si trova ora nel processo di determinare una destinazione finale rispettosa per la pelle umana utilizzata.

L’esemplare in questione era una copia del libro “Des destinées de l’âme” di Arsène Houssaye, appartenuto al medico e bibliofilo francese Dr. Ludovic Bouland (1839-1933). Bouland, mosso dalla sua passione per i libri, prese la discutibile decisione di rilegare la sua copia con pelle umana, proveniente dal corpo di una paziente deceduta in un ospedale dove lavorava, senza il suo consenso e senza che ne fosse nota l’identità. Il libro è stato parte delle collezioni della biblioteca di Harvard dal 1934.

 

La questione dei diritti sui resti umani ha assunto un’importanza crescente negli ultimi anni, con l’introduzione di linee guida sempre più stringenti. Nel 2004, l’Human Tissue Act ha stabilito criteri rigorosi riguardo alla prova del consenso richiesta per esporre resti umani, come nell’esposizione Body Worlds. Successivamente, nel 2022, sono state proposte ulteriori regolamentazioni per i resti umani nelle collezioni museali attraverso il Steering Committee Report.

 

La revisione etica avviata da Harvard ha messo in luce diversi modi in cui la gestione del libro rilegato con pelle umana non ha rispettato gli standard etici. Tra questi, il ruolo del libro in un vecchio rituale di iniziazione in cui agli studenti veniva lanciata la sfida di recuperare il libro, senza che essi sapessero di cosa fosse fatta la copertina. Quando nel 2014 fu confermato che la rilegatura del libro era effettivamente in pelle umana, la biblioteca Houghton pubblicò anche diversi post sul blog che, secondo quanto affermato, “utilizzavano un tono sensazionalistico, morboso e umoristico”.

 

C’è una lunga storia di esposizioni di resti umani in modi eticamente discutibili, dalla sala espositiva della Morgue di Parigi nel 1860, fino a Body Worlds nell’era moderna. Come ha affermato Bacow, il mondo accademico ha avuto un ruolo significativo nell’acquisizione di resti umani attraverso mezzi non etici, come la dissezione del sistema nervoso umano vecchia di 130 anni, ritenuta prelevata dal corpo di Harriet Cole.

 

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