Una nuova specie di “squalo fantasma” scoperta nelle profondità delle acque tailandesi

Le profondità degli oceani nascondono ancora molti segreti e misteri che la scienza sta lentamente svelando. Recentemente, è stata scoperta una nuova specie di pesce che si distingue per i suoi occhi verdi luccicanti e per la sua particolare morfologia. Questo esemplare è stato trovato nelle acque dell’Andaman Sea, al largo della costa della Thailandia, a una profondità compresa tra i 772 e i 775 metri.

 

Le chimere, conosciute anche come squali fantasma o pesci ratto, sono un gruppo di pesci che abitano le profondità marine, solitamente a partire dai 500 metri di profondità. Nonostante il nome, non sono veri e propri squali, ma appartengono alla famiglia dei pesci cartilaginei, imparentati con gli squali ma separatisi da questi circa 400 milioni di anni fa. Le chimere si distinguono per le differenze nella forma del grande muso e, nella famiglia dei Chimaeridae, per la posizione delle pinne anali.

 

 

Nel 2018, durante una spedizione di esplorazione delle profondità marine, è stato raccolto un singolo esemplare di questa nuova specie. Inizialmente identificato come Chimaera aff. macrospina, ulteriori analisi genetiche e morfologiche hanno permesso di classificarlo come una specie a sé stante. La nuova specie è stata battezzata Chimaera supapae in onore della Professoressa Supap Monkolprasit, scomparsa nel 2013, che ha dedicato la sua vita allo studio dei pesci cartilaginei in Thailandia.

Chimaera supapae si distingue dalle altre specie di squali fantasma per il suo aspetto insolito. Il pesce ha una testa massiccia, con un muso corto e grandi occhi ovali. L’esemplare trovato, ritenuto un maschio immaturo, misura una lunghezza totale di 50,8 centimetri. I suoi occhi sono descritti come di un verde iridescente.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno confrontato Chimaera supapae con altre 11 specie di Chimaera. La nuova specie si differenzia da due altre specie per il suo colore, essendo di un marrone scuro uniforme, senza macchie, strisce o punti. Il team di ricerca ritiene che la nuova specie appartenga a un proprio clade, non essendo strettamente imparentata con Chimaera macrospina, una specie australiana a cui somiglia fisicamente.

La scoperta di nuove specie come questa chimera ci dimostra quanto poco conosciamo ancora dell’ambiente marino e quanto ci sia ancora da esplorare, come ha sottolineato il Dr. David Ebert, autore principale dello studio. La ricerca è stata pubblicata nel Raffles Bulletin of Zoology.

 

La scoperta di Chimaera supapae non è solo un’aggiunta alla biodiversità marina, ma rappresenta anche un importante passo avanti nella comprensione degli ecosistemi profondi e delle specie che li abitano. Questi studi contribuiscono a sottolineare l’importanza della conservazione degli habitat marini e la necessità di ulteriori ricerche per proteggere la ricchezza della vita negli oceani.

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