Una nuova scoperta nel cielo notturno

Il cielo notturno è sempre stato fonte di fascino e mistero per l’umanità. Tra le sue meraviglie, spicca l’ammasso globulare 47 Tucanae, il secondo più luminoso visibile dalla Terra. Recentemente, un gruppo di ricerca guidato dalla Curtin University, parte del centro internazionale per la ricerca in astronomia radio (Icrar) in Australia occidentale, ha fatto una scoperta sorprendente al suo interno. Grazie a un’immagine radio ad alta risoluzione, gli scienziati hanno rilevato un segnale radio mai osservato prima, proveniente dal cuore dell’ammasso.

 

La natura degli ammassi globulari

Gli ammassi globulari sono aggregati sferici di stelle antiche che orbitano intorno alla Via Lattea. Sono caratterizzati da una densità straordinaria, con decine di migliaia o addirittura milioni di stelle racchiuse in uno spazio relativamente ristretto. 47 Tucanae è uno degli esempi più massicci di questi ammassi, contenendo oltre un milione di stelle e presentando un nucleo particolarmente brillante e denso. Questo ammasso è visibile anche senza l’ausilio di telescopi ed è stato catalogato per la prima volta nel 1751, sebbene inizialmente fosse stato scambiato per una stella.

 

Un’immagine radio senza precedenti

L’immagine che ha permesso di fare questa scoperta è stata ottenuta grazie a oltre 450 ore di osservazioni effettuate con l’Australia Telescope Compact Array (Atca) del Csiro. Si tratta dell’immagine radio più dettagliata e sensibile mai realizzata da un radiotelescopio australiano. Il livello di dettaglio raggiunto ha consentito di individuare un segnale radio estremamente debole al centro dell’ammasso, che non era mai stato rilevato in precedenza.

 

Possibili spiegazioni del segnale radio

La scoperta di questo segnale radio ha suscitato grande entusiasmo tra gli astronomi, che hanno proposto due possibili spiegazioni. La prima ipotesi è che al centro di 47 Tucanae possa trovarsi un buco nero di massa intermedia, un tipo di buco nero che si pensa esista negli ammassi globulari ma che non è mai stato osservato direttamente. Se questa ipotesi fosse confermata, sarebbe una scoperta di enorme rilevanza scientifica, rappresentando la prima rilevazione radio di un buco nero all’interno di un ammasso globulare.

 

La pulsar come possibile fonte

La seconda ipotesi riguarda la presenza di una pulsar, ovvero una stella di neutroni rotante che emette onde radio. Una pulsar situata così vicino al centro di un ammasso globulare sarebbe anch’essa una scoperta notevole, in quanto potrebbe essere utilizzata per rilevare un buco nero centrale ancora non individuato.

 

Il ruolo dell’Australia Telescope Compact Array

La scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo dell’Australia Telescope Compact Array del Csiro, che ha spinto il software di gestione e elaborazione dei dati ai suoi limiti. Questo progetto rappresenta il culmine di anni di ricerca e progressi tecnologici, e l’immagine ultra-profonda di 47 Tucanae è solo l’inizio di ulteriori scoperte che si prevedono in futuro.

 

Il futuro dell’astronomia radio

L’immagine ultrasensibile ottenuta è simile a ciò che ci si aspetta dai futuri radiotelescopi Ska, attualmente in costruzione in Australia e Sudafrica. Una volta completati, questi telescopi saranno i più grandi array di radiotelescopi al mondo e permetteranno di ampliare notevolmente la nostra comprensione dell’universo, affrontando alcune delle domande scientifiche più fondamentali del nostro tempo.

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