Le isole magiche su Titano: svelati i misteri

Il⁢ mistero delle “isole magiche” su Titano

Titano, il più grande satellite naturale ‌di Saturno, è l’unico ⁤luogo nel Sistema Solare, ​oltre⁢ alla ⁢Terra, a possedere fiumi, laghi ⁣e mari. Tuttavia,‌ questi corpi⁣ idrici sono​ completamente diversi da‍ quelli terrestri, poiché sono composti da idrocarburi liquidi, principalmente metano. Le osservazioni effettuate⁢ dalle sonde in orbita hanno rilevato la presenza di macchie luminose ⁣sulla superficie⁤ di questi mari, che durano ⁢da poche ore a diverse settimane. Queste macchie sono state soprannominate “isole⁤ magiche” ⁤e, grazie a nuove ricerche, potremmo finalmente aver compreso la loro natura.

 

Le prime ipotesi

Dopo la loro scoperta ‌nel 2014, le prime teorie proposte per spiegare le “isole magiche” includevano⁤ onde, bolle di gas azoto o solidi, sospesi o galleggianti sulla superficie. Tuttavia, le onde su Titano​ non sono ‌una caratteristica ⁢predominante, essendo al massimo di ⁣pochi millimetri di altezza, il che rende questi corpi liquidi ‌insolitamente calmi.

La nuova ricerca

Il nuovo ⁤studio si⁤ è concentrato sull’interazione‌ tra la ‌formazione ​di solidi nell’atmosfera ‌di Titano e ciò ⁢che accade quando questi finiscono nei laghi.⁣ Nell’atmosfera densa del ‍satellite ​si formano numerosi composti ​organici, alcuni dei quali precipitano sulle dune sabbiose​ e⁤ nei fiumi e mari. La domanda ⁣fondamentale è: questi ‍composti affondano? La risposta è no, ⁣a patto⁢ che siano sufficientemente porosi.

Xinting Yu, autore principale dello studio e ricercatore presso l’Università del Texas a​ San Antonio, ha dichiarato: “Volevo indagare se le isole magiche potessero effettivamente essere composti organici che galleggiano sulla superficie, come la​ pomice che può galleggiare sull’acqua qui sulla Terra prima di ⁤affondare definitivamente.”

 

La natura delle “isole magiche”

Molte ⁢molecole organiche semplici, come il benzene, si ⁤depositano come solidi una volta formati nell’atmosfera‍ di Titano. I liquidi metano⁢ ed ‍etano che costituiscono i⁤ fiumi e i laghi hanno una ​bassa tensione⁤ superficiale,‍ rendendo difficile il galleggiamento ⁣dei⁢ solidi.

Yu ha⁢ spiegato: “Per poter osservare ‌le isole ⁢magiche, ​queste⁣ non possono semplicemente ‌galleggiare per un secondo e poi affondare. Devono rimanere ⁤a⁢ galla per un certo tempo, ma non per sempre.”

Il modello proposto prende in considerazione ‌solidi porosi come la pietra ⁣pomice,⁣ pieni di buchi o tubi in cui il metano può infiltrarsi​ lentamente, permettendo a questi solidi di galleggiare sulle superfici liquide di Titano. Le “isole‍ magiche” non si formerebbero semplicemente al centro dei laghi, ma lungo le coste, dove potrebbero raggiungere dimensioni significative ​prima⁤ di staccarsi ⁤e galleggiare via.

La spiegazione di due misteri

Lo ⁢studio suggerisce che le “isole magiche” potrebbero essere costituite da grandi pezzi di solidi organici porosi. Inoltre, la presenza di un rivestimento solido congelato sulla superficie dei laghi e‍ dei⁤ fiumi potrebbe spiegare la loro⁢ levigatezza, risolvendo così un secondo​ mistero.

La pubblicazione dello studio

La ricerca è stata pubblicata⁣ sulla rivista‍ Geophysical Research Letters, offrendo una nuova ‌prospettiva⁣ sulla comprensione dei‍ fenomeni che caratterizzano Titano, un mondo affascinante e ancora pieno di segreti da svelare.

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