Scoperta rivoluzionaria: un gene che riduce il‌ rischio di Alzheimer e Parkinson

Una recente ricerca condotta da scienziati di Stanford ​Medicine e colleghi internazionali ha portato alla luce una scoperta che potrebbe cambiare il corso della lotta contro le malattie neurodegenerative. Si è scoperto che circa il 20% della popolazione mondiale è portatore di una variante genetica che riduce significativamente⁤ il ⁣rischio ‌di sviluppare malattie come l’Alzheimer e il Parkinson di oltre il‍ 10%. Questa variante, nota come DR4, potrebbe migliorare l’efficacia di un futuro vaccino contro queste condizioni. L’analisi dei dati globali ha ‌inoltre suggerito un collegamento tra la⁤ proteina tau e entrambe le malattie, aprendo nuove strade per terapie⁢ mirate e vaccini.

La scoperta della variante genetica DR4

Analisi su larga⁤ scala

Un’analisi ​approfondita⁣ di informazioni mediche e genetiche ha rivelato che gli individui portatori di una specifica​ variante ⁤di un gene legato alla ⁢funzione immunitaria presentano un rischio ridotto ⁣di sviluppare l’Alzheimer e il Parkinson.

Resistenza alle malattie neurodegenerative

Circa 1 persona su 5 possiede‍ questa variante⁤ genetica che sembra offrire ⁤resistenza a entrambe le malattie.‌ Questo dato emerge⁤ da un’analisi di dati medici e genetici provenienti da centinaia di migliaia di persone di diverse ascendenze e continenti.

Il ruolo​ della ‍proteina tau e le implicazioni‌ future

Il legame con la proteina tau

Le evidenze​ suggeriscono che la proteina tau, nota ‌per aggregarsi nel cervello dei pazienti con Alzheimer, potrebbe essere coinvolta, in qualche modo ancora misterioso, nello sviluppo del Parkinson.

Terapie mirate e vaccini

I risultati dello studio aprono nuove possibilità per lo sviluppo di terapie mirate e vaccini‍ che possano sfruttare la presenza della variante DR4 per combattere l’Alzheimer ​e il Parkinson.

La variante protettiva identificata nello studio è chiamata DR4. “In uno studio precedente avevamo scoperto che essere portatori dell’allele DR4 sembrava proteggere dal Parkinson”, ha affermato Emmanuel Mignot, uno degli autori ⁤senior dello studio.‌ “Ora, abbiamo trovato un ‍impatto simile del DR4 sull’Alzheimer”.

Il team di Stanford Medicine ha combinato decine di database medici e⁤ genetici raccolti da numerosi paesi, scoprendo che la presenza di DR4⁢ riduceva il rischio di contrarre l’Alzheimer o‌ il Parkinson⁤ di oltre il 10% in media.

Un’analisi dei dati provenienti dai⁣ cervelli​ autoptizzati di​ oltre 7.000 pazienti con ‍Alzheimer ha mostrato‍ che i portatori di ‍DR4 avevano meno grovigli neurofibrillari, caratteristici dell’Alzheimer, e un insorgenza più tardiva dei⁢ sintomi rispetto ai‌ non portatori di ⁣DR4. La presenza di questi grovigli è fortemente correlata alla gravità della condizione.

Essere portatori di‍ DR4 si è correlato anche con un’insorgenza più tardiva⁤ dei sintomi nei pazienti con Parkinson, anche se i grovigli neurofibrillari non sono tipicamente osservati in questa malattia.

Questo studio suggerisce che la tau, un attore ‍essenziale‌ nell’Alzheimer, potrebbe rivelarsi importante anche nel Parkinson, sebbene il suo ruolo esatto non sia ‍ancora chiaro.

La scoperta della​ variante DR4 e il suo potenziale impatto sullo sviluppo di future terapie e vaccini rappresentano un passo avanti ⁣significativo nella lotta contro le malattie neurodegenerative. Con ulteriori ricerche, potrebbe essere possibile sfruttare questa variante genetica per proteggere un numero maggiore di persone⁣ da queste devastanti condizioni.

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