Il digiuno intermittente è utile o no? Ci sono novità

Questo regime dietetico non sarebbe la migliore limitazione calorica per la perdita di peso

Siamo continuamente sottoposti ai bombardamenti mediatici delle diete all’ultimo grido. Tra queste, senza ombra di dubbio, spicca la dieta del digiuno intermittente (DI), che sta spopolando un po’ ovunque; gli influencer non mancano occasione per promuoverla come dieta dai mille benefici.

Il digiuno intermittente prevede assunzione di cibo solo in una precisa fascia oraria ogni giorno

Tra le tante cose promesse il digiuno intermittente dovrebbe avere la capacità di velocizzare il metabolismo e fare perdere un notevole numero di chili in eccesso. La perdita del peso avverrebbe in tempi rapidi.

 

Per chi non sapesse di che cosa si sta parlando, la dieta del digiuno intermittente si basa su un principio alimentare tale per cui si mangia solo all’interno di una certa fascia oraria; ce ne sono di tipi differenti, ma quello che va per la maggiore è la 16:8.

 

Per questa tipologia, la dieta concede di mangiare solo nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 20, rimanendo completamente privi di cibi solidi nelle ore restanti. In queste ore al massimo si possono consumare bevande come acqua o tisane, purché prive di zuccheri in eccesso.

 

Considerando tutte queste premesse, scegliere di seguire la dieta del digiuno intermittente appare come la soluzione migliore, non solo per quanto riguarda la perdita di peso, ma anche per un migliore benessere fisico.

Il risultato di uno studio

Ad esempio c’è la riduzione della sensazione dell’affaticamento post pasti, che rende le persone meno produttive. Tuttavia recenti studi, e in particolare uno condotto all’università della California, hanno dimostrato come questi benefici in realtà siano pressoché inesistenti.

 

Lo studio ha analizzato due gruppi di persone, per circa tre mesi; a un gruppo è stato assegnato il percorso del digiuno intermittente, mentre all’altro gruppo è stato concesso di mangiare normalmente.

 

Al netto di tutto, dopo tre mesi di valutazione, sono giunte le risposte: tutti coloro che si sono sottoposti alla dieta hanno perso solo poco più di due chili in tre mesi. Un dato decisamente poco confortevole, considerando quanti chili si possono perdere con diete più drastiche, in una settimana.

 

Se questo appare come il dato più deludente, non sapete ancora tutto; quel poco che le persone hanno perso non era semplice grasso, bensì massa muscolare, magra, che non si dovrebbe mai eliminare dal nostro corpo. Sintomo di una dieta sbagliata.

 

Inoltre, digiunare per così tante ore, rende le persone ancora più affamate nelle ore in cui possono mangiare, portandole ad abbuffate molto poco salutari. La dieta del digiuno intermittente non è consigliabile neanche a particolare soggetti, tipo chi soffre di diabete o pressione bassa.

 

Insomma, come tutte le diete in circolazione proposte dai non esperti, c’è da prestare parecchia attenzione.  Il consiglio è di affidarsi a persone competenti, che sappiano consigliare il giusto regime alimentare, ritagliato sulla persona in base alla conformazione fisica e allo stile di vita.

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