Mezza birra al giorno ti restringe il cervello

Rilassarsi a fine giornata gustando un buon drink o un calice di vino potrebbe non essere più una buona idea secondo una ricerca condotta da un gruppo dell’Università della Pennsylvania.

 

Ebbene anche soltanto mezza birra apporterebbe danni al nostro cervello, spazzando via definitivamente la rincuorante diceria popolare sui benefici che l’organismo otterrebbe con un bicchierino alleviando lo stress.

Mezza birra al giorno ti restringe il cervello

Già notoriamente riconosciuto come deleterio per lo stato psicofisico dell’uomo, ecco aggiungersi un’altra nota negativa al curriculum dell’alcol: sembrerebbe ridurre sensibilmente le dimensioni della materia grigia e bianca in modo inesorabile ed esponenziale, partendo addirittura da un uso equilibrato e no, più comprensibilmente, da un abuso.

 

Questo studio, effettuato da tre importanti ricercatori, ha analizzato un numero altissimo di adulti, migliaia, sfruttando una banca dati medica inglese comprendente i questionari completati dai pazienti.

L’invecchiamento del cervello nei soggetti bevitori è di ben due anni su un consumo di due unità di alcol al giorno (equivalenti a una mezza bottiglia di birra) rispetto ai non bevitori; con quattro unità si arriva addirittura a dieci anni. Un dato interessante è la differenza fra i limiti di tasso alcolico imposti dal governo americano per la guida, dove si supera di gran lunga quelli emersi dallo studio che andrebbero a scapito dell’encefalo.

 

Gli studiosi intendono inoltre definire se vi sono più rischi nel consumo quotidiano di alcol, o nell’astensione settimanale che viene ricompensata tutta in un giorno solo, il cosiddetto binge drinking.

 

Da più di quanto si abbia memoria sono state tante le lotte per contrastare il consumo di alcol, soprattutto per il degeneramento della società a cui ha portato la sua assunzione. Ricordiamo il Gin Act in Inghilterra, in seguito al delirio di massa agli inizi della diffusione del gin con Guglielmo d’Orange, al Proibizionismo in America nel ventesimo secolo, che però scatenò il mercato illegale di alcolici realizzati persino nelle vasche da bagno, con conseguente degradazione e criminalità.

 

Una piaga tutt’ora esistente, quella dell’alcol, vissuta più privatamente ai nostri tempi. Tuttavia, convive con una crescita enorme della produzione di distillati e fermentati contenenti il vanesio quale elemento.

 

Lungi dai toni drammatici e preoccupanti, l’essenza alcolica accompagna la vita dell’essere umano da sempre: oltre che come palliativo dalle fatiche, è eletto universalmente come emblema di prestigio e gioia, basti pensare allo champagne che scorreva a fiumi nelle sale di Versailles e nelle altre case reali, o i più moderni festeggiamenti alla fine delle più importanti gare sportive a livello mondiale.

 

Di certo rinunciare a sorseggiare un buon bicchiere di bordeaux o una birra ghiacciata potrebbe essere difficile, è fra i piaceri della vita.

Quello di cui siamo al momento sicuri è che l’inebriante liquido non apporta dei benefici al nostro corpo ma al contrario innesca diversi problemi. Potremmo iniziare, per esempio, a diminuirne il consumo, usando il cervello, piuttosto che distruggerlo.

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