Emissioni CO2 di nuovo da record dopo la pandemia

Nel 2021 le esalazioni nocive sono arrivate sempre più in alto, il maggior aumento della storia

Da anni oramai, complice una sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente, è iniziata la lotta dei Governi mondiali contro l’emissione delle pericolose esalazioni di biossido di carbonio.

Allarme inquinamento, emissioni di CO2 con forte impennata

I famosi obiettivi 2020 prevedevano la riduzione del 55% di CO2. L’emergenza sanitaria, causata dalla pandemia da Covid-19, è venuta inaspettatamente in auto. A livello globale si è registrato un calo di anidride carbonica maggiore del 7% rispetto ai risultati attesi.

 

Il 2021 però, ha registrato una ripresa della criticità. Nel corso dell’anno si è osservato un incredibile aumento di CO2, definito come il maggiore della storia. L’impennata ha portato alla scoperta di più di 2 miliardi di tonnellate di emissione nociva rilasciata nell’atmosfera.

 

La causa è stata identificata nell’aumento della domanda energetica e dai picchi del costo del gas naturale, che hanno comportato la maggiore combustione del carbone in sfavore delle fonti rinnovabili. Proprio il carbone è la fonte principale delle pericolose emissioni di carbonio.

 

La colpa più grande in merito, è imputabile alla Cina. La crescita economica della Repubblica Popolare Cinese, durante la pandemia, ha determinato un fortissimo aumento, del 10%, inerente la domanda di elettricità.

 

E’ impossibile quindi pensare di far decrescere il riscaldamento globale senza l’intervento tempestivo dei Governi internazionali contro le emissioni di CO2. Solo i provvedimenti a favore dell’utilizzo di energia pulita possono mitigare i rimbalzi e aiutare a combattere il cambiamento climatico.

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